Scuola, a Empoli nasce la Commissione mensa attenta al menù degli studenti
Mensa scolastica al centro del dibattito del Consiglio Comunale di Empoli nella seduta di ieri, lunedì 26 aprile.
«È stato votato favorevolmente e quindi approvato – spiega il sindaco Brenda Barnini – un regolamento che istituisce una commissione mensa per coinvolgere i genitori e gli insegnanti nella valutazione delle scelte, delle tabelle nutrizionali e nell'assaggio dei pasti. Un'evoluzione rispetto a quanto fatto fino ad ora in modo informale che consentirà ai genitori di conoscere meglio il servizio, dare suggerimenti ed essere informati. Insomma maggior condivisione e partecipazione».
Questo provvedimento è stato approvato con un’ampia maggioranza: favorevoli i gruppi del Partito Democratico e Questa è Empoli, oltre a Buongiorno Empoli e alla Lega; contrario il gruppo di Fratelli d’Italia; assente il Movimento 5 Stelle.
In particolare è stato approvato il regolamento che disciplina la costituzione e funzionamento della Commissione mensa e della Giunta esecutiva della Commissione.
Il servizio di refezione comunale è per la maggior parte dedicato alla ristorazione scolastica.
Sono circa 2600 i pasti complessivi giornalieri preparati per i bambini e i ragazzi delle scuole. Oltre alla mensa centrale comunale di Via Bonistallo ci sono anche 28 cucine periferiche nelle varie scuole, 4 cucine autonome nei nidi che preparano cibo per 6 servizi educativi per l’infanzia.
Un’enorme macchina che ogni giorno lavora, peraltro, non solo per le scuole se pensiamo che produce - e distribuisce - grazie alle associazioni di volontariato – circa 30 pasti gratuiti al giorno per anziani in difficoltà.
La Commissione votata ieri in Consiglio ha l’obiettivo di cementare una collaborazione, quella fra il Comune di Empoli, le scuole e i genitori, già in essere di fatto da anni, ma solo come ‘prassi’.
La Commissione mensa sarà formata da 35 commissari, fra mamme, babbi e insegnanti: numero volutamente elevato che mira a garantire la rappresentativa di ogni singolo plesso scolastico. Sono infatti rappresentanti di 4500 alunni.
Dunque la Commissione mensa sarà un organismo attraverso il quale i genitori entreranno nel merito del servizio, svolgendo attività di controllo e di promozione di azioni di educazione alimentare all’interno delle scuole.
Il Comune sarà costantemente in ascolto delle esigenze delle famiglie, condividendo tutte le azioni intraprese su cibo e salute. Non a caso proprio a inizio anno scolastico è stata nominata anche una nutrizionista che segue i menù.
Ci sarà anche un articolazione più ristretta e dinamica: la Giunta esecutiva composta da solo 5 genitori e 2 insegnanti che potrà progettare, vagliare ed elaborare gli argomenti da trattare in seno alla Commissione.
Nel rispetto delle imprescindibili ed elementari misure di igiene e sicurezza i commissari potranno “prenotare assaggi” o compiere “visite ispettive” alla mensa centrale o alle cucine periferiche.
L’impegno dell’amministrazione comunale in tema di nutrizione ed educazione alimentare è costante: un milione di euro speso ogni anno in derrate, collaborazione con il terzo settore per produzione e distribuzione dei “pasti sociali”, specializzazione dei servizi con il coinvolgimento della nutrizionista e l’attivazione dello sportello della nutrizione.
Mensa scolastica, i dati
Solo per dare due cifre: un pasto completo alla famiglia dell’alunno costa 4.10 euro. Nel 2019 (anno standard senza lo stop per il Covid), con 366.472 pasti distribuiti, il costo per l’amministrazione comunale a pasto è stato di 5.85 euro. Nel 2020 il numero dei pasti distribuiti è calato a 158.577: il costo per la famiglia è rimasto invariato a 4.10 euro, mentre è salito quello per il Comune: 7.10 euro.
Trasporto scolastico
Dal settembre 2019 c’è una novità importante per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Empoli. Per la prima volta a Empoli, ormai da due anni scolastici, i bambini delle scuole medie che vivono nelle frazioni hanno a disposizione un servizio di trasporto scolastico messo a disposizione dal Comune. Un'alternativa sicura alle linee di trasporto extra urbano per chi deve raggiungere le scuole medie dalle frazioni più distanti. Le fermate di riferimento sono state selezionate in base alla distribuzione dell'utenza e ai tempi di percorrenza.
Se le tariffe della mensa e del trasporto per infanzia e primaria sono rimaste invariate nel prossimo anno scolastico (2021/2022) quelle per le scuole medie, che nei primi due anni di sperimentazione erano identiche a quelle per gli ordini inferiori, sono state equiparate al trasporto pubblico locale.
Per questo servizio il costo a carico del bilancio del Comune è molto più elevato rispetto alla tariffa, quindi era impossibile non chiedere una compartecipazione maggiore alle famiglie che in pratica vanno a pagare lo stesso prezzo del Tpl ma con un servizio di qualità maggiore: fermate ad hoc, solo presenza di alunni, orari costruiti sulla base di quelli scolastici. Sarà peraltro possibile pagare la tariffa in tre rate, come l'abbonamento per il Tpl.
Le tratte attive sono 13, 3 per le medie, 0 per primaria e infanzia. Il servizio nell’anno scolastico 2020-2021 vede 112 bambini della scuola dell’infanzia usufruire dei pullmini comunali, 217 alle primarie e 156 per le medie Busoni e Vanghetti.
Il costo per la scuola l’infanzia è di 160 euro all’anno, 142 euro per la primaria e così anche per le medie. Dal prossimo anno, 2021/2022, invariati infanzia e primaria, la media andrà per fasce km: si va dall’area urbana con 200 euro, a 372 euro l’anno per la fascia da 10 a 20 km. Un costo certamente superiori ai primi due anni di sperimentazione del servizio alle medie e che comunque non riesce a coprire tutto l’investimento che è reso possibile grazie a un’ulteriore aggiunta dell’amministrazione comunale.
Ecco le cifre del trasporto per le scuole medie. Nel 2020 l’investimento è stato di 103.000 euro annuo di cui il Comune ha contribuito col 78.50% del totale, il costo per le famiglie è stato del 21.50%. A fronte dell'aumento previsto nel 2021/2022 la percentuale di costo a carico del Comune ipotizzata resta del 62.17% e delle famiglie del 37.83% (si tratta di una proiezione ipotetica non sapendo al momento quante domande per tratta urbana o extraurbana, e con diversi ISSE, ci saranno).
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa