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Pomodoro da industria, preoccupazione Cia Toscana per lo svolgimento della prossima campagna

Pomodori pachino

Le notizie delle ultime ore, che riguardano l’industria di trasformazione Italian Food di Venturina Terme, stanno suscitando allarme e preoccupazione, tra i produttori agricoli, per lo svolgimento della prossima campagna del pomodoro da industria.

Senza ovviamente entrare nel merito dell’indagine e dei provvedimenti già adottati dalle autorità competenti, Cia Agricoltori Italiani della Toscana evidenzia come i trapianti, iniziati dopo le festività pasquali, stanno procedendo normalmente, fatta eccezione per un leggero ritardo, dovuto all’abbassamento delle temperature della prima decade di aprile.

La coltura del pomodoro da industria ha necessità di programmazione, che parte già con la fine della precedente campagna, per la individuazione dei terreni, l’acquisto delle piantine. Non si possono modificare gli ordinamenti colturali dalla sera alla mattina.

Le preoccupazioni sono ovviamente legate alla collocazione della produzione, circa 1.000 ettari destinati all’impianto di Venturina Terme, oltre a tutte le altre zone toscane vocate per la coltivazione del pomodoro da industria, in provincia di Grosseto e nella Valdichiana Senese e Aretina.

Il pomodoro da industria è una parte importante della storia produttiva di questo territorio, una coltura che interessa prevalentemente le province di Livorno e Grosseto, ma con presenze significative anche in altre aree della regione, con riflessi importanti sull’indotto e sull’occupazione per l’area della Val di Cornia.

Le contestazioni mosse, dalle autorità, da quanto si legge, riguardano aspetti, sia di carattere ambientale che commerciale e questo, senza voler dare giudizi su argomenti non conosciuti, contribuisce ad aumentare il timore della componente produttiva.

Fonte: CIA Toscana

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