Tante le cerimonie nel 76esimo anniversario della Liberazione: le iniziative in Toscana
25 Aprile in Toscana. Celebrazioni in tutta Italia per il 76esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo: tante le iniziative in Toscana in ricordo della fine della Seconda guerra mondiale, con omaggi e memorie di chi contribuì a liberare il Paese.
Qui le celebrazioni del 25 Aprile nell'Empolese Valdelsa e nel Cuoio
Giani a Sant'Anna di Stazzema
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a Sant'Anna di Stazzema alla cerimonia in ricordo dei martiri dell'eccidio, presso il Monumento ossario.
"Enrico Pieri il 12 Agosto 1944 rimase orfano, tutta la sua famiglia fu uccisa dai nazifascisti. Il suo impegno costante contro l’odio e la violenza, per la Pace e la solidarietà ci fa comprendere quanto ci sia ancora necessità di essere Partigiani del nostro tempo! Buon 25 Aprile, festa della Liberazione!". Così il presidente della Regione con un post su facebook.
25 Aprile a Firenze, sindaco Nardella al violino: "Una data nella quale riscoprire un senso di identità e memoria"
“Oggi è una festa particolare, come lo è stata quella di un anno fa, e la celebriamo in diretta streaming dal Salone dei Cinquecento insolitamente vuoto, invece che in piazza. Stiamo vivendo un momento delicato e complesso, carico di preoccupazioni, angosce e aspettative per il futuro, che risente dei sacrifici pesanti di questi lunghi mesi di restrizioni. Allo stesso tempo, però, è un momento pieno di speranza perché se i nostri padri e i nostri nonni hanno saputo combattere contro l’odio, il razzismo e l’oppressione nazifascista, noi dobbiamo essere all’altezza di chi ci ha preceduto per combattere le sfide che il tempo ci pone di fronte, a cominciare da questa terribile pandemia”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella nel suo intervento dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove si è tenuta la cerimonia ufficiale per il 76esimo anniversario della Liberazione nazionale, nell'ambito della quale è intervenuta anche la vicepresidente nazionale dell’Anpi e presidente dell’Anpi Firenze Vania Bagni.
L’iniziativa, che è stata trasmessa esclusivamente on line sul Canale YouTube ‘Dirette streaming della Città di Firenze’, si è aperta con l’Inno d’Italia eseguito dal duo di Fisarmoniche Irene Squizzato e Antonio Zappavigna del Conservatorio di musica “Luigi Cherubini” e si è chiusa con i due giovani musicisti che hanno suonato “Bella Ciao”. Il sindaco, oltre a intervenire in ricordo della Liberazione d’Italia, ha dialogato con lo studente e attivista politico Leonardo Margarito e con Barbara Serra, giornalista di Al Jazeera in collegamento da Londra, autrice del documentario “Fascism in the Family”. Giornalista televisiva con oltre quindici anni di esperienza nei principali canali all-news internazionali (ha lavorato per BBC, Sky News e Five News), Serra è conduttrice della redazione di Londra di Al Jazeera English e opinionista del programma ‘Tv Talk’ in onda su Rai 3.
Le celebrazioni in città, medaglia d’oro della Resistenza, sono iniziate in piazza dell’Unità d’Italia, dove, come da tradizione, due agenti della Polizia municipale in alta uniforme hanno deposto una corona di alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre alla presenza del sindaco Dario Nardella, del presidente del Consiglio comunale Luca Milani, del prefetto Alessandra Guidi, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, della presidente dell’Anpi Firenze Vania Bagni e di una delegazione ristretta delle forze armate. A seguire, il sindaco si è recato al Sacrario di Campo di Marte, allo stadio Franchi, dove insieme all’assessore alla Cultura della memoria Alessandro Martini, al presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, alla consigliera comunale Mimma Dardano, alla presidente dell’Anpi Firenze Vania Bagni e a Giancarlo Antognoni in rappresentanza di ACF Fiorentina ha partecipato alla cerimonia di deposizione di una corona per ricordare la fucilazione allo stadio del Campo di Marte, avvenuta il 22 marzo del 1944, di cinque giovani di Vicchio di Mugello condannati a morte dal tribunale fascista e insigniti di medaglia d’oro al valor civile.
“Abbiamo deciso di festeggiare questo 25 aprile nei luoghi tradizionali, ma anche in luoghi nuovi - ha spiegato il sindaco Nardella -, che legano in qualche modo Firenze alla lotta al nazifascismo. A Campo di Marte abbiamo onorato i cinque giovani di Vicchio di Mugello condannati a morte dal tribunale fascista, mentre in ogni quartiere i presidenti, un rappresentante dell’Anpi e i cittadini hanno ricordato i luoghi che sono la testimonianza materiale di quello che Firenze ha sofferto durante il nazifascismo con le leggi razziali, le deportazioni e le privazioni delle libertà fondamentali”. “Firenze si è liberata da sola l’11 agosto 1944 e questa è la cosa di cui sono più orgoglioso - ha continuato Nardella -. Gli alleati che furono preziosissimi e fondamentali arrivarono quando la città era già liberata, mentre il 25 aprile rimane per tutti noi una data nella quale riscoprire un senso di identità e memoria per tutto il Paese”.
Nel corso della mattinata, oltre alla cerimonia al Sacrario di Campo di Marte, si sono tenute iniziative all’esterno in luoghi simbolo dei 5 quartieri, dove erano presenti i presidenti e un rappresentante dell’Anpi per deporre una corona di alloro in ricordo dei caduti: il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci era in via Pandolfini (angolo via del Crocifisso) alla lapide a Senigallia; la presidente del Quartiere 3 Serena Perini al Monumento ai caduti a Ponte a Ema; il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli al Monumento ai caduti in piazza Dalmazia, mentre il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni era alla Terrazza dei partigiani al cimitero di Soffiano.
Una corona di alloro è stata deposta, tra gli altri, dall’assessore Martini e dal presidente del Consiglio Milani alla Fortezza da Basso al monumento dell’Associazione nazionale ex internati (Anei).
Pontedera: "Il compleanno della libertà"
Il messaggio del sindaco di Pontedera Matteo Franconi su facebook.
"Questo è il secondo 25 aprile che dobbiamo celebrare diversamente da come amiamo fare, tra le persone e con le persone, ad altezza degli occhi ed alla distanza di una stretta di mano e di un abbraccio. Ma anche se lo viviamo distanziati, in un contesto di restrizioni ed isolamento collettivo, sappiamo che questa è una festa di identità nazionale. Di tutte le donne e gli uomini che questo paese lo vivono. Nel ricordo di una impresa collettiva per la riconquista della libertà. L'occasione per sentire l'orgoglio della nostra democrazia. Un simbolo del coraggio e del riscatto. Anche quest'anno dunque viviamo la Festa della Liberazione dentro un silenzio quasi surreale ma rendendo omaggio alla memoria immortale della nostra storia, assieme alle autorità civili e militari ed ANPI Pontedera
Ma nemmeno quello di oggi è un silenzio muto.
Anzi.
È un silenzio carico di fiducia, di speranza, di voglia di ripartire con la determinazione e la tenacia che sono nel nostro DNA. Anche quello di oggi è un momento di consapevolezza del fatto che da qualsiasi oscurità ne usciremo liberi ed assieme. Abbracciandoci e difendendo la libertà di farlo. Quella libertà che i nostri padri ed i nostri nonni ci hanno lasciato in dono e che dobbiamo conservare con cura, premura e passione. Vivendo ed operando ogni giorno dentro quei valori che la figlia bellissima della Liberazione, la nostra Costituzione, ci ha indicato come assoluti. Anche stavolta, anche oggi.
Viva l'Italia, viva la libertà,
Viva il 25 aprile.
Forza Pontedera"
25 Aprile a Santa Croce sull'Arno, il ricordo del partigiano Oriano Giannoni
Nel 76esimo anniversario della Liberazione, il sindaco di Santa Croce sull'Arno Giulia Deidda ha fatto la sua prima uscita pubblica dopo l'inchiesta Keu, in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile. Qui la notizia
Pisa, il ricordo della Liberazione al tempo della pandemia
Si sono svolte a Palazzo Gambacorti le celebrazioni ufficiali del 76° anniversario della Liberazione. Qui la notizia delle celebrazioni a Pisa
Cascina, sindaco Betti e assessora Nardini in piazza
"Siamo tornati in piazza per il 25 Aprile. È un giorno importante per Cascina e l'Italia. Il giorno della Liberazione dal nazifascismo e di una ritrovata dignità nazionale, grazie ai partigiani e alla resistenza. Una stagione che ancora oggi rappresenta un esempio.
Un grazie per la presenza ai cittadini, alle associazioni, ai rappresentanti delle forze dell'ordine e all'assessora regionale alla memoria, Alessandra Nardini". Così il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti, tramite facebook.
25 Aprile provincia di Lucca: la cerimonia
Questa mattina, una cerimonia raccolta, alla quale hanno preso parte le autorità civili della provincia, ha salutato il 25 Aprile, giorno in cui si ricorda la Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo.
Nel pieno rispetto delle norme anti-covid, infatti, si è svolta la cerimonia di deposizione di una corona da parte del prefetto Francesco Esposito, del presidente della Provincia, Luca Menesini e del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, al Monumento ai Caduti in piazza XX Settembre a Lucca, alla quale è seguito un momento di raccoglimento.
Alla cerimonia erano presenti anche i senatori Andrea Marcucci e Gianluca Ferrara, mentre la Regione era rappresentata dall’assessore Stefano Baccelli e dai consiglieri Mario Puppa e Vittorio Fantozzi; per le forze dell’ordine vi erano i massimi vertici provinciali: il questore Alessandra Faranda Cordella, il colonnello Massimo Mazzone della Guardia di Finanza e il colonnello Ugo Blasi dei Carabinieri.
Presenti anche l’Anpi con Filippo Antonini, l’Avl con Simonetta Simonetti e l’Anfi Lucca con Vito Tafaro.
Un momento istituzionale, ma denso di significato, che le autorità hanno voluto proprio per sottolineare l’importanza della ricorrenza.
Figline e Incisa, il messaggio di Segre: "Ricordare è necessario"
La lettera della senatrice a vita, insignita della cittadinanza onoraria, letta durante le celebrazioni del 25 Aprile. Qui per leggere la notizia delle celebrazioni a Figline e Incisa Valdarno.
25 Aprile a Seravezza, la memoria della Resistenza con l'omaggio ai partigiani
Sindaco Tarabella: "Ci impegniamo a tramandare gli esempi che ci sono giunti attraverso la Resistenza". Qui la notizia.
San Giuliano Terme, sindaco Di Maio: "Buona Resistenza a tutti"
L'intervento del sindaco di San Giuliano Terme, Sergio Di Maio, in occasione del settantaseiesimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.
"Care concittadine, cari concittadini.
Diciamoci la verità. Un anno fa, proprio qui alla Romagna, speravamo che il 2021 avrebbe riportato tutta la comunità su questi monti che hanno visto passare una parte molto significativa della storia della Resistenza nel nostro Paese. Speravamo di tornare ad abbracciarci qui, di rivedere i disegni e ascoltare le poesie dei ragazzi delle scuole con il Progetto Memoria. Speravamo di uscire dall'emergenza sanitaria. Invece anche quest'anno vi parlo solo attraverso i social, che sono uno strumento molto importante ma non possono sostituire le iniziative in presenza, dove ci si guarda negli occhi.
Permettetemi di ringraziare anzitutto chi è qui a rappresentare simbolicamente le istituzioni presenti: il comitato interparrocchiale della Valdiserchio per l'Azione Cattolica di Pisa, l'Anpi di San Giuliano Terme, la Pubblica Assistenza di Pisa, la Croce Rossa Italiana comitato di Pontasserchio, la Sava di Asciano, i Carabinieri delle stazioni di Pontasserchio e San Giuliano Terme. E ringrazio naturalmente l'assessora all'istruzione Lara Ceccarelli e la vicesindaca con delega alla memoria storica Lucia Scatena, che sono qui con me a rappresentare l'amministrazione comunale in questa ricorrenza fondamentale.
Il 25 aprile è davvero fondamentale, perché vi riscopriamo le basi su cui si fonda la nostra comunità, nella Resistenza, nell'antifascismo: non dico nulla di nuovo nel ricordarlo, ma nel tempo in cui le parole si perdono, quelle importanti vanno ribadite instancabilmente a ogni occasione. Oggi lo è.
E a proposito della nostra storia legata a questi valori, apprezzo moltissimo la dedica che l'Anpi provinciale ha deciso di esprimere, tramite nota ufficiale, per la 76esima Festa della Liberazione: al ricordo di Uliano Martini. Non tocca certo a me parlare della sua grandezza come uomo, come partigiano e come artista. La conosciamo tutti e non posso che dedicargli un pensiero commosso.
Il secondo anno di pandemia ha accelerato molti processi, soprattutto nelle disuguaglianze all'interno della società. I più fragili sono diventati fragilissimi e tante categorie stanno iniziando a sentire gli effetti di una crisi a tratti devastante.
I sindaci e i comuni in generale si trovano spesso a far fronte direttamente agli effetti di questa crisi, pur magari non avendo le risorse o gli strumenti necessari. Cosa fare? Abdicare al proprio ruolo, alla propria missione, assolutamente no. È importante scegliere e noi lo abbiamo fatto, con politiche inclusive (penso ai buoni spesa), mettendoci la faccia, con l'ascolto e l'operato del mondo del volontariato, che non finirò mai di ringraziare e che simbolicamente è presente qui oggi: l'Osservatorio sulle povertà, la Consulta del volontariato, il mondo dell'associazionismo in generale, le forze dell'ordine, nessuno escluso. Quello che chiedo con forza al governo è un sostegno reale ai comuni, considerarci come quello che siamo: gli avamposti democratici più vicini a cittadini che a essi si rivolgono per ogni tipo di necessità. Non è una richiesta campata in aria o strumentale, perché l'ho avanzata verso governi di ogni colore politico: aiutare gli enti locali vuol dire anche includerli nelle scelte che vengono prese.
Un'ultima riflessione la dedico al mondo che verrà dopo la pandemia e al carico di dolore e di dubbi che ci ha lasciato e lascerà. Un pensiero a nome mio e di tutta la comunità va alle vittime del Covid e alle loro famiglie, va a tutti coloro che in un modo o nell'altro hanno visto la loro vita cambiare a causa del virus. Sappiate che il Comune c'è e ci sarà sempre.
I vaccini stanno contribuendo in maniera decisiva a farci uscire da questo incubo, ma la lezione che va fatta nostra è la stessa che ritrovo nei valori della Resistenza: una comunità unita contro un nemico da sconfiggere. E va trovata lì l'ispirazione per metterci definitivamente alle spalle la pandemia e soprattutto per costruire la società che verrà e a cui dovremmo iniziare a pensare molto presto. Una società giusta, una società libera.
Buona Resistenza, buon 25 aprile a tutti".
25 Aprile a Montemurlo, "La Liberazione sono i vaccini"
Ancora un 25 aprile in forma ridotta a Montemurlo nel rispetto delle norme anti - contagio. In piazza della Libertà si sono ritrovati i rappresentanti delle associazioni locali e le autorità civili e militari, mentre i cittadini hanno potuto seguire la cerimonia grazie alla diretta Facebook sulla pagina del Comune. Il sindaco Simone Calamai, dopo la deposizione di una corona d'alloro al monumento ai caduti di piazza della Libertà, ha tenuto il tradizionale discorso commemorativo della Festa della Liberazione. Uno dei passaggi più significativi ha riguardato l'accesso ai vaccini: « Oggi la vera Liberazione è rappresentata dai vaccini, che devono essere a disposizione di tutti, di tutti i Paesi del mondo, anche di quelli più poveri. - ha sottolineato il sindaco Calamai - La pandemia con la sua diffusione mondiale ci mostra con estrema chiarezza che se non salviamo tutti, non possiamo pensare di mettere davvero al sicuro la salute di nessuno, a partire dalla nostra salute. Penso che la politica, soprattutto anche a livello di Unione europea, abbia il compito di lavorare per superare i vincoli dei brevetti sui vaccini, pur salvaguardando gli investimenti nella ricerca medica e farmaceutica, ma allo stesso tempo ricercando un aumento della capacità produttiva e soprattutto svincolando l'accesso alle cure e ai vaccini da mere logiche di profitto e di mercato. L’emergenza è tale per cui l’accesso alla vaccinazione del maggior numero possibile di persone non risponde solo ai principi etici di universalità, equità e uguaglianza ma anche a una precisa strategia di prevenzione».
Il sindaco ha poi anche parlato della ripresa economica e di un' azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. «Il grande pericolo in questo momento è la perdita di speranza. - ha proseguito il sindaco-È compito della politica e delle istituzioni quello di stare a fianco dei cittadini in maggiore difficoltà, delle categorie economiche in crisi e lavorare per il bene di tutti, investendo in particolare sul lavoro, soprattutto dei più giovani e delle donne (categorie fortemente penalizzate da questa situazione), e sostenere con apposite risorse e attraverso un accesso agevolato al credito il mondo delle imprese». Il sindaco Calamai ha voluto rivolgere anche un pensiero ai ragazzi e ai bambini che in questi mesi hanno sofferto le conseguenze dell'isolamento e per loro ha auspicato l'impegno congiunto di istituzioni e scuola per creare nuove occasioni di socialità, e di crescita anche attraverso una didattica inclusiva. Infine, il sindaco nel suo discorso ha rinnovato la sua vicinanza ai familiari delle vittime del Covid e la propria riconoscenza a tutti coloro che da oltre un anno sono in prima linea per combattere il virus: il personale sanitario dell'ospedale Santo Stefano, i medici di medicina generale, gli infermieri, gli oss, i tecnici, il personale di servizio e tutti i volontari delle associazioni locali che in questi mesi non hanno mai smesso di lavorare per aiutare il prossimo e per affrontare le difficoltà causate dalla pandemia.
Calci: "Recuperare e valorizzare luoghi di memoria"
L’amministrazione comunale di Calci ha deposto insieme a consiglieri comunali, ad alcuni membri di Anpi Calci, ad alcuni ragazzi del Consiglio Comunale dei giovani, ai carabinieri della locale stazione e alla Polizia Municipale una corona d’alloro al Monumento ai Caduti in Piazza Garibaldi e una al Cippo ai partigiani caduti in località Il Pruno - Monte Serra.
Durante la cerimonia è stata mostrata per la prima volta dopo il recupero la lapide del Pruno. Continua dunque il percorso di valorizzazione dei luoghi della memoria, un percorso dovuto per ricordare ed onorare ciò che è stato e per onorare chi ha dato la vita per la nostra libertà ma anche per trasmettere alle nuove generazioni i valori della democrazia e il rispetto della Costituzione.
Il sindaco Massimiliano Ghimenti: “Che cosa penserebbero i ragazzi se gli raccontassimo quanto è importante la memoria e poi i luoghi simbolici restassero abbandonati? La memoria senza gesti concreti rischia di sembrare un esercizio retorico: per questo continuiamo a lavorare per recuperare e valorizzare ogni luogo simbolico sul nostro territorio”.
Cgil Siena, fiori e omaggi ai caduti antifascisti e partigiani in tutta la provincia
Anche quest'anno abbiamo celebrato il giorno della Liberazione dal nazifascismo con le limitazioni che la pandemia ci impone, ma lo abbiamo fatto comunque in tutto il territorio della nostra provincia per ricordare chi ha combattuto ed è morto per la democrazia del nostro Paese e la libertà di cui oggi ognuno di noi gode.
Il pensiero va a quella moltitudine di uomini e donne che, pur avendo idee politiche differenti, trovarono nell'antifascismo e nella Resistenza il collante naturale per combattere un nemico interno subdolo e spietato e per sconfiggerlo, a loro vanno i nostri onori e gli omaggi floreali sotto le targhe delle vie e delle piazze dedicate ad antifasciste e antifascisti, partigiani per costruire un’Italia libera dalla dittatura e dalla guerra che a partire dalla Carta Costituzionale su quei valori ha basato il suo futuro.
Per questo il 25 Aprile non è una mera celebrazione di un evento storico, è la pietra fondante della rinascita del popolo italiano, umiliato ed impoverito economicamente, socialmente e culturalmente da un dittatore che lo aveva trascinato nel baratro e nell’ignominia della storia.
Il dovere di tutti noi, di tutte le istituzioni e associazioni, naturalmente democratiche e antifasciste, è di sottolineare l'attualità della Liberazione ed averne cura con una particolare attenzione ai giovani, che di questa libertà, riconquistata 76 anni fa con coraggio dalle generazioni precedenti, fortunatamente beneficiano tutt’oggi ed è giusto che sappiano bene come è nata e quanto importante sia difenderla.
Purtroppo non poteva mancare la nota stonata di chi, non avendo ancora accettato l'esito dei fatti storici, e lo dimostra l’intitolazione di un circolo politico ad un sottoscrittore delle leggi razziali e arruolato repubblichino alleato dell’occupante esercito nazista tedesco, strumentalizza una comunicazione sulle celebrazioni del 25 Aprile inviata dalla FLC CGIL all’intera comunità accademica, già formalmente, e naturalmente, autorizzata dal Rettore dell'Università degli Studi di Siena. Il sindacato, represso e sciolto dal regime fascista, rappresenta i cittadini ed è proprio uno dei baluardi democratici riconosciuti dalla Costituzione Italiana. Speriamo che l'interrogazione parlamentare annunciata serva a ricordare che la Liberazione dal nazifascismo è la Festa di tutte e di tutti gli italiani, e non di una parte, come infatti è scritto nella email ‘incriminata’: colleghe e colleghi, compagne e compagni, studentesse e studenti. Speriamo che sia stato un buon 25 Aprile per tutte e tutti, anche per chi nega che ci sia stata una parte giusta ed una sbagliata per cui combattere.
I Consiglieri comunali di Firenze portano un fiore rosso in 23 luoghi della città
Il 25 Aprile in 23 luoghi dove sono state deposte le corone in ricordo delle vittime del nazifascismo e un fiore rosso in ricordo del loro martirio per la nostra libertà
I Consiglieri comunali di Firenze hanno aderito all’iniziativa “Un fiore per partigianə e deportatə”, promossa dal Comune di Firenze, da Anpi e Aned, recandosi in 23 luoghi dove sono state deposte le corone in ricordo delle vittime del nazifascismo. I consiglieri comunali hanno deposto un fiore rosso in ricordo del loro martirio per la nostra libertà. Per la prima volta il Comune di Firenze è andato ufficialmente anche al cimitero americano a Falciani.
25 Aprile a Quarrata, sindaco Mazzanti: "La parola chiave è Responsabilità"
Oggi, domenica 25 aprile, alle ore 11.00, in piazza Risorgimento, il Sindaco di Quarrata Marco Mazzanti, ha deposto una corona di alloro al Monumento alla pace e in memoria dei caduti di tutte le guerre. La cerimonia è stata trasmessa in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Quarrata “Città di Quarrata”, per permettere a tutti i cittadini di parteciparvi e di seguirla (il link: https://fb.watch/54YOdXc-QL/).
Erano presenti i gonfaloni dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, della sezione locale degli Alpini, i quali si hanno eseguito l’alzabandiera, del gruppo dei Carabinieri in congedo e della Filarmonica Giuseppe Verdi, che, con un proprio trombettista, ha accompagnato musicalmente la cerimonia.
“Dobbiamo imparare – ha detto il Sindaco Mazzanti nel suo discorso - da coloro che, con lungimiranza, dopo le macerie della guerra, ricostruirono il nostro Paese e gli donarono una delle più avanzate costituzioni al mondo, tutela e garanzia della nostra democrazia. Dobbiamo essere coraggiosi, come furono loro, e riuscire a vedere oltre le macerie: immaginare il futuro che vorremmo e cercare di realizzarlo. Dobbiamo pensare all’ambiente, alla tutela del nostro pianeta e di tutti coloro che lo abitano; dobbiamo pensare a tutta l’umanità e a come fare per superare le inaccettabili diseguaglianze, create da un sistema economico iniquo, tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, anche all’interno del nostro paese, dove la pandemia ha accentuato ancora di più il divario sociale e i solchi tra le classi sociali. Dobbiamo far sì che stragi come quella avvenuta questa settimana nel Mediterraneo non abbiano a ripetersi. Dobbiamo intervenire pensando all’oggi ed anche alle nuove generazioni, che si troveranno a faticare sicuramente più di noi per trovare un lavoro che li soddisfi e li renda autonomi. La parola chiave credo che sia “Responsabilità”: verso l’altro, verso il pianeta, verso chi verrà dopo di noi. Una cosa, infatti, questa pandemia sicuramente ce l’ha insegnata e cioè che dai problemi o ne usciamo tutti insieme o non ne usciamo affatto”.
Pistoia, cerimonia in piazza della Resistenza con la senatrice Bini
In occasione delle celebrazioni per il 76° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, prima uscita istituzionale per la neo Sottosegreteria ai Rapporti con il Parlamento, la Senatrice Caterina Bini. La Sottosegretaria ha deposto una corona di alloro al Monumento ai caduti in piazza della Resistenza, a Pistoia. Con lei, durante la cerimonia, il sindaco della città toscana, Alessandro Tomasi.
Nel corso della cerimonia la Sottosegretaria ha dichiarato: “Per me è un onore essere qui in rappresentanza del Governo. Nel 1945 l’Italia era distrutta dalle violenze, dai soprusi, dai morti e i partigiani combatterono per liberarci nella lotta di resistenza. Eroi normali. Persone comuni. Ragazzi, donne, uomini che sentirono di doversi ribellare alla violenza per proteggere il proprio Paese e difendere la propria libertà dalla dittatura del nazifascismo. Oggi li onoriamo, li ricordiamo e li ringraziamo per il loro sacrificio. Ricordiamo che con l’odio e la supremazia del forte sul debole non si costruisce mai un paese civile. Ora più che mai dobbiamo essere uniti come allora e riaffermare i nostri valori democratici come fu durante la ricostruzione per veder rinascere l’Italia. Nessuno può pensare di stare in disparte. Ognuno deve assumersi un pezzo di responsabilità. Lo dobbiamo al nostro straordinario Paese.”
La Sottosegretaria ha poi rivolto il suo sostegno, a nome del Governo, alla Senatrice a vita Liliana Segre, il cui murales è stato deturpato dalla scritta “dux”: “un abbraccio virtuale di solidarietà alla Senatrice, simbolo del fatto che di fronte all’odio e alla violenza non abbassiamo la testa.” All’iniziativa, svolta nel pieno rispetto delle norme per il protocollo anti-Covid, hanno preso parte una ristretta delegazione delle autorità locali e i cittadini del comune pistoiese, intervenuti spontaneamente e rimasti in ascolto, distanziati, per l’intera durata della cerimonia.
Pistoia, un fiore ai caduti dal Pd provinciale
“Oggi - ha detto Pier Luigi Galligani - mi sono recato nei luoghi ove fu perpetrato l’Eccidio del Padule di Fucecchio ed ho depositato un fiore al Monumento ai Martiri del Padule di Anchione ed ai cippi di Capannone, Pratogrande ed Albinatico. Pietro Calamandrei scrisse: «Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero - perché lì è nata la nostra Costituzione».
Seguire questo insegnamento è un dovere: ho scelto di dedicare la giornata del 25 Aprile alle Vittime innocenti del Padule di Fucecchio che diedero la vita per la nostra libertà”, ha concluso il Segretario PD.
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