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Arpat, Lega: "Ruolo depotenziato da scelte politiche sbagliate"

“Nel 2019, stante quanto desunto dal bilancio di Arpat, recentemente analizzato in Commissione - affermano Elisa Montemagni, Giovanni Galli e Marco Landi, Consiglieri regionali della Lega - sono diminuite le ispezioni ambientali, i campioni analizzati, vi è stata, altresì, una drastica riduzione sui controlli agli impianti geotermici, sulle emissioni in atmosfera, sulle cave e sull’amianto.”

“La causa principale di tutto ciò sarebbe la carenza di personale e l’età anagraficamente avanzata dello stesso. Non dubitiamo, quindi sulle capacità e sull’impegno di chi lavora in Arpat, ma è chiaro che improvvide scelte politiche hanno impedito un doveroso potenziamento della struttura. Tra l’altro alla luce delle recenti indagini sui rifiuti tossici, il ruolo di Arpat è destinato a diventare sempre più cruciale per monitorare determinati siti e per salvaguardare, parimenti, la salute dei cittadini. Purtroppo, però - concludono Elisa Montemagni, Giovanni Galli e Marco Landi - i dati della produttività rilevano che solo il 25% di quanto programmato sia stato fatto a proposito degli scarichi industriali, solamente il 33% per quel che concerne l’attenzionamento all’inquinamento derivante dall’amianto ed addirittura è pari a zero quello relativo alle attività di raccolta, trasporto e stoccaggio dei fanghi da depurazione ed il loro successivo utilizzo in agricoltura; percentuali molto eloquenti che devono, considerata la stretta attualità, fare quindi attentamente riflettere."

Fonte: Consiglio regionale della Toscana, gruppo Lega - Ufficio stampa

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