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Pusher in pineta, scoperto oltre un kg di hashish a Viareggio

Nuovi arresti della Polizia di Stato nella Pineta di Levante, altri due spacciatori sono stati arrestati e altro stupefacente sequestrato.

Sono finiti in manette, in flagranza del reato di detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, E.A. marocchino del ’93 e D.S. tunisino del ’81, entrambi irregolari e senza fissa dimora.

Due di loro sono stati fermati, dopo un lungo inseguimento, nella porzione di pineta appartenente al comune di Vecchiano. Avevano nella loro disponibilità un coltello e cinque mila euro in contanti, mentre sul luogo del primo avvistamento la polizia ha rinvenuto grossi quantitativi di stupefacente: complessivi 160 grammi di cocaina, in parte già confezionata in dosi, e diversi panetti di hashish per il peso complessivo di 1 chilo e duecento grammi.

Ad agire ieri gli uomini della Squadra Mobile e personale del Commissariato PS di Viareggio, coadiuvati dagli operatori del Reperto Prevenzione Crimine Toscana impiegati in un servizio straordinario di controllo della Pineta di Levante, hanno perlustrato l’intera area boschiva ed individuato, lungo i binari della ferrovia, tre uomini che alla vista della polizia si sono dati alla fuga.

D.S. è risultato destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell’ambito dell’operazione Pusher, condotta dalla Squadra Mobile nel 2018, mentre E A., è fratello di E.A. (1995), noto con il soprannome di Bimbo, latitante dal 14 dicembre scorso, quando è sfuggito alla cattura in esecuzione dell’ordinanza cautelare restrittiva emessa nell’ambito del procedimento coordinato della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze.

Si ricorda che in quella data e nei giorni immediatamente successivi la Polizia di Stato operò nella provincia di Lucca circa nove arresti di soggetti riconducibili all’organizzazione indagata, organizzazione che aveva eletto la pineta a base operativa adibendola a piazza di spaccio, presidiata notte e giorno, anche con l’uso di armi, con sentinelle, addetti allo spaccio e addetti all’approvvigionamento di viveri, alla costruzione di manufatti per dormire, cucinare e per nascondere lo stupefacente.

Oltre agli arresti furono sequestrati 110 chili di hashish e 350 mila euro.

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