Inchiesta rifiuti, intervista Gori: "Accusato di corruzione per aver organizzato una riunione?"
Intervista, Gori si difende dalle accuse
"Il capo di gabinetto non lo volevi fare, se il presidente ti chiede Mi dai una mano, dici di no?"
Ledo Gori, indagato con l'accusa di corruzione nell'inchiesta sui rifiuti delle concerie in Toscana, ha parlato in due interviste su La Nazione e Il Tirreno oggi.
"Depositerò una memoria, chiederò di essere sentito dai magistrati", spiega negando l'accusa di corruzione. Si contesta a Gori di essere stato a disposizione delle richieste dei conciatori per evitare costi maggiori per lo smaltimento dei fanghi e delle ceneri Keu ancora ricchi di agenti contaminanti.
Gori spiega che quando arrivarono gli emendamenti via mail girò a Edo Bernini, dirigente regionale dell'Ambiente. "Chiesi se erano accoglibili, poi partecipai a un incontro con il consigliere regionale Andrea Pieroni e Alberto Benedetti, consulente dei conciatori", entrambi indagati. "Si deve essere accusati di corruzione per aver organizzato una riunione?"
"Mi hanno fatto passare per un delinquente - conclude -. Per me l'onestà è un valore assoluto. Io sono tranquillo, ma ci vuole tanta pazienza. E una svolta".