Fiepet protesta: "Meno della metà dei ristoranti potrà avere restrizioni allentate"
“Si riapre dal 26 aprile? L’annuncio che ha inizialmente illuso e rasserenato gli oltre 340mila baristi e ristoratori sta diventando un incubo per la stragrande maggioranza di essi. A registrare un rallentamento delle restrizioni, lunedì, sarà meno di un ristorante o pub su due, quelli che hanno a disposizione uno spazio all’aperto da dedicare al consumo. E tra i quasi 150mila bar la quota è ancora inferiore”. Così Franco Brogi, Presidente di Fiepet Confesercenti Firenze.
"Dopo sei mesi di chiusura forzata a cena, di cui quasi quattro in zona rossa, la maggioranza assoluta delle imprese vede di nuovo slittare le prospettive di poter tornare a servire all’interno dei locali e solo a pranzo, non prima del prossimo primo giugno", continua Brogi.
"Si tratta quindi di un provvedimento parziale e contraddittorio, anche perché è esplicitamente previsto che altri locali al chiuso possano tranquillamente permettere il consumo all’interno. E che genera non solo distorsioni concorrenziali tra chi ha e chi non ha dehors, ma anche nuove incertezze: come si fronteggeranno le avversità climatiche? E Soprattutto, ci chiediamo come si farà a sostenere l’attività anche nei pubblici esercizi che potranno riaprire il servizio al tavolo, visto che gli spazi all’aperto valgono, in media, appena il 20% della capienza complessiva dei locali".
Dopo un anno terribile, le imprese della somministrazione vogliono tornare a lavorare in sicurezza. Tutti noi crediamo che sia fondamentale tutelare e salvaguardare l’aspetto sanitario, rispettando le regole e misure previste; ma questa situazione è diventata davvero insostenibile.
"Mi sembra chiaro che dopo 14 mesi di emergenza sia necessario trovare una soluzione diversa, che a nostro avviso non può continuare con il sistema a zone colorate; è necessario prevedere la riapertura anche dei nostri esercizi nel rispetto dei protocolli approvati. Occorre mettere in campo una nuova politica fatta di nuovi strumenti normativi, che non possono limitarsi a divieti e limitazioni all’attività di impresa”.
“Sono necessari, inoltre, aiuti veri, concreti. Ad oggi le misure e risorse economiche messe in campo non sono state adeguate alla crisi che ha colpito il nostro settore.”
“Sono necessarie scelte forti e precise e la nostra associazione è pronta a fare la propria parte, senza tirarsi indietro, con proposte serie perché il nostro contributo non è finalizzato solo a segnalare ma a individuare le soluzioni.”
“E’ questa la vera sfida, questo è l’obiettivo che dobbiamo raggiungere se vogliamo evitare il ‘rischio calcolato’ di veder chiudere migliaia di imprese del settore prima del termine dell’emergenza.”
Fonte: Fiepet Confesercenti Firenze