Commissione Europa, Anselmi: "Su Recovery c’è cambio di passo tra Governo e Regioni"
“C’è stato un cambio di passo” nel rapporto tra il Governo e le Regioni nella complessa fase di definizione del Piano nazionale per l’accesso alle risorse del Recovery Fund. È quanto ha detto il consigliere regionale Gianni Anselmi, sentito ieri – lunedì 19 aprile – dalla commissione per le politiche europee presieduta da Francesco Gazzetti (Pd). Anselmi ha informato degli ultimi sviluppi, in ragione “dell’incarico informale” che svolge come consigliere delegato dal presidente Giani e a seguito dei più recenti incontri, “con il presidente del Consiglio Draghi e alcuni ministri”, nei quali, spiega, il cambio di passo è finalmente avvenuto. “Sarà strutturata una cabina di regia presso il Mef, una struttura di monitoraggio dell’attuazione del Recovery Plan, un comitato di ministri del quale non si conosce ancora la composizione e una task force che dovrebbe accompagnare il sistema degli Enti locali nella realizzazione degli interventi con strumenti di supporto, immagino anche amministrativi”. Non ci sono documenti né atti formali che precisino questa strutturazione, avverte Anselmi, che riporta però “quanto ci è stato comunicato”.
Si è infine parlato “del ruolo degli Enti locali, che era un po’ il mistero nel quale era rimasto avvolto il Recovery Plan”. Della funzione delle Regioni, così come dei Comuni. Lo scopo “è quello di ridurre al massimo i passaggi intermedi nel trasferimento delle risorse, per far arrivare i soldi dove servono”. Il lavoro della Regione non sarà quello, ipotizzato inizialmente, “di svolgere il ruolo di stazione appaltante, che intercetta le risorse e fa i bandi: questo non sembra sia previsto, se non per le funzioni più strettamente regionali, come difesa del suolo, tutela della risorsa idrica, così come tutta la parte che fa riferimento alla sanità”. Altre “schede” previste dalle sei missioni del Recovery avranno “catene di comando” differenti e non coinvolgeranno né le Regioni, né i Comuni, “come il sostegno alle imprese, che è lecito supporre passerà attraverso bandi di carattere nazionale”, o come la digitalizzazione della pubblica amministrazione, “che solo in parte vedrà una interlocuzione con le Regioni e i Comuni”. In altre ancora, “saranno esclusivamente i Comuni a essere chiamati direttamente in causa: turismo, piccoli borghi, rigenerazione urbana, forestazione. E questo ai Comuni non dispiace”, osserva Anselmi.
Servirà però una “coerenza programmatica generale” sulla quale “il presidente Draghi è stato abbastanza esplicito”. Dunque, le Regioni “dovrebbero essere chiamate in causa per una sorta di coordinamento progettuale e di verifica della coerenza degli interventi comunali con l’impalcatura programmatica regionale sancita in appositi accordi di programma per l’attuazione degli interventi”. Ed è su questo lavoro di allineamento dei livelli di programmazione, includendo anche il Piano regionale di sviluppo e la parte della programmazione per l’accesso alle risorse strutturali europee 2021-2027 (“le stime ci parlano di poco più di un miliardo di risorse e non sono poche”), che la Regione sarà chiamata a svolgere un compito strategico. “La coerenza dovrà essere massima”, dichiara Anselmi, e per questo non si potrà rinunciare a un “approccio strategico sovracomunale”.
Si tratta di una sfida per la quale “credo che nelle prossime settimane si giochi la partita della legislatura regionale dal punto di vista dell’impostazione programmatica”. Una sfida che chiama “l’attuale classe dirigente ad essere all’altezza e ne misurerà le capacità”.
Sul piano operativo, “l’amministrazione regionale dovrebbe promuovere incontri nei territori”. Il consigliere conferma di aver proposto al presidente di sistematizzare l’esperienza di Livorno”, che è stata illustrata anche alla commissione Europa dal sindaco Salvetti. “Il tema ora è progettare. Spingere le amministrazioni a progettare e raccogliere i progetti”. L’accordo con Anci e Upi “dovrebbe vertere sull’istituzione di una cabina di regia e capire come si sostengono le amministrazioni durante l’attività di progettazione”. Quanto a temi specifici, Anselmi richiama alcune grandi questioni che riguardano la Toscana della costa e che “non figurano al momento nel Recovery Plan, come la Darsena Europa nel porto di Livorno, che è considerata già finanziata. Ma c’è il modo e il tempo per negoziare con il Governo le opere previste negli strumenti di programmazione e che è indispensabile realizzare”. E c’è poi un “convitato di pietra”, le bonifiche: “Carrara, Piombino, Livorno hanno bisogno di interventi di bonifica delle aree rimesse in gioco”.
Dai commissari del Pd, che hanno espresso apprezzamento per il quadro aggiornato fornito alla commissione, sollecitazioni a proseguire nell’impegno per arrivare a “un allineamento dei vari strumenti di programma” da parte di Valentina Mercanti, che suggerisce di sviluppare il lavoro congiunto della commissione Europa anche con la commissione Sviluppo economico; a tenere presenti “le esigenze della viabilità stradale nelle aree interne, più distanti dalla rete ferroviaria”, da Anna Paris; a valorizzare prima di tutto lo sguardo verso le nuove generazioni, come delineato dal Next generation Eu, da Andrea Vannucci.
Il vicepresidente della commissione, Giovanni Galli chiede “cosa sia stato accolto delle proposte inviate a novembre dalla Regione”, Anselmi risponde che “quel documento di novembre ha contribuito a creare l’asset delle priorità che si riconoscono negli orientamenti del Recovery plan. Le istanze particolari delle singole Regioni entreranno in gioco nella fase successiva, quella di attuazione”. E c’è da tener presente, ha aggiunto Anselmi, che “dalla conversazione con il ministro Cingolani, così come dalle ultime informazioni che sono arrivate”, dovrebbero profilarsi ulteriori risorse. “Attraverso una piattaforma parallela al Recovery dell’importo tra i 30 e i 40miliardi”, ricordando che “alla Toscana solitamente tocca circa l’8 per cento”. Anche il vicepresidente Galli ha ringraziato Anselmi per il contributo portato in commissione.
Francesco Gazzetti ha evidenziato “la profondità delle riflessioni” presentate da Anselmi e rilevato che “ormai la commissione Europa è in convocazione permanente, per seguire il quadro in evoluzione di quella che non dobbiamo esitare a definire una sfida epocale”. Ha annunciato che, in accordo con il presidente Marco Niccolai, si terrà a breve una seduta congiunta con la commissione per le Aree interne. “La commissione Europa sta toccando gli elementi più essenziali e significativi”, ha osservato Gazzetti, “con il contributo fondamentale di ciascun consigliere, come dimostra l’attenzione al sostegno anche alle piccole amministrazioni del territorio, manifestata con la risoluzione approvata all’unanimità. Così come abbiamo posto sin dall’inizio l’obiettivo della creazione di una cabina di regia, che dobbiamo riprendere e rilanciare”.
Nella seduta di ieri, si è tenuta anche l’audizione della consigliera Ilaria Bugetti, in qualità di segretaria dell’Aiccre Toscana, l’Associazione per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, pochi giorni dopo il congresso nazionale e regionale. L’Aiccre Toscana vede ora Antonio Mazzeo come nuovo presidente, il consigliere di Forza Italia Marco Stella come vicepresidente, come ha ricordato Ilaria Bugetti e svolge un ruolo nuovo, a seguito della fase di rinnovamento avviata nel 2016. “L’Aiccre rappresenta oggi le istanze dei Comuni per avvicinarli all’Europa. In Toscana, sono quasi 150 i Comuni associati”. La consigliera ha dato la disponibilità da parte dell’Aiccre “a collaborare in questa fase in cui sarà necessario coinvolgere anche i Comuni più piccoli”. Ampia disponibilità anche per la preparazione della Festa dell’Europa che si celebra il 9 maggio e già quest’anno vedrà la Toscana presentare le prime iniziative.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale