Rifiuti sotto la 429, i residenti di Molin Nuovo: "Chiediamo risposte per la nostra salute"
I risvolti dell’operazione Keu iniziano a farsi sentire, sia sul lavoro che tra i residenti delle zone prese in esame. Oltre al Cuoio infatti, l’inchiesta punta lo sguardo anche sull’Empolese Valdelsa, più precisamente sulla SR429. Tra i punti dell’indagine le infiltrazioni della ‘ndrangheta, giunte fino alla fornitura di materiali legati all’appalto del quinto lotto della superstrada, tra Empoli e Castelfiorentino. Dalle indagini risulterebbero stati smaltiti abusivamente, nei rilevati della superstrada, circa 8000 tonnellate di rifiuti contaminati, ovvero il Keu, derivante dagli scarti delle concerie.
E proprio nel tratto di strada interessato dallo smaltimento abusivo, le voci dei residenti si fanno sempre più preoccupate e in cerca di risposte certe a tutela della salute, come viene sottolineato. A Molin Nuovo, frazione di Empoli tra Brusciana e Dogana, parallela al quinto lotto, i residenti pensano al tempo passato fino ad oggi con lo smaltimento dei rifiuti tossici vicino casa ma, soprattutto, legandolo all’approvvigionamento dell’acqua. Nella frazione di Empoli infatti, come ci spiega il residente Gianni Bencini, non è presente l’allacciamento all’acquedotto e le persone si servono tramite pozzi.
“Se è vero che sono stati utilizzati scarti di lavorazione delle conce nel rilevato della 429, ci sono quindi materiali pericolosi che possono aver inquinato la falda acquifera, – spiega Bencini – forse sono due anni che noi utilizziamo acqua inquinata”. A Molin Nuovo si pensa al tempo trascorso dall’inizio dei lavori del V lotto della SR429 nel 2019, completata nel luglio 2020, fino ad oggi. I residenti si domandano, se in questo periodo, il terreno e le falde non si siano inquinati dai rilevati della strada e chiedono risposte.
Bencini, che vive a Molin Nuovo da 20 anni, ci spiega che i pozzi “non hanno la depurazione dell’acquedotto e abbiamo paura che questi agenti inquinanti, tramite la pioggia, siano filtrati dentro le falde”. Con i pozzi a Molin Nuovo le famiglie si servono “per fare da mangiare, lavarsi e tutto il resto”.
La preoccupazione principale resta questa, utilizzare ogni giorno in sicurezza l’acqua dal proprio rubinetto di casa. “Abbiamo già chiamato i tecnici per fare l’analisi dell’acqua del pozzo, per sapere se ci sono sostanze inquinanti. Oltre all’analisi chimica – continua Bencini - ci siamo messi in contatto con Acque (società che gestisce la rete idrica nella zona) richiedendo un sopralluogo per valutare l’arrivo dell’acquedotto anche da noi”.
Ma il problema reale, anche ora, restano i tempi. “Anche volendo risolvere il problema dell’acquedotto, passerebbero settimane. In questo periodo noi che dobbiamo fare? – continua interrogativo Bencini – ci sono famiglie, bimbi piccoli, e dobbiamo continuare ad utilizzare l’acqua in casa”.
Per chi vive intorno alla SR429 c’è necessità di sapere. “Chiediamo risposte dall’ente responsabile – prosegue il residente di Molin Nuovo – vogliamo rassicurazioni che non ci sia pericolo per la salute. Vogliamo sapere se quelle 8000 tonnellate sono irrisorie, o se hanno arrecato un danno all’ambiente”. Per l’acqua Bencini richiede anche una condotta provvisoria, “senza star dietro a tempi lunghi, visto la condizione di emergenza”. Analisi delle acque, una linea anche provvisoria purché sicura dell’acqua e dati certi, per la tutela della salute. “Per due anni siamo andati così, adesso vogliamo sicurezza” conclude Bencini.
Numero verde di Arpat
"ARPAT a disposizione per controlli sui pozzi privati per i territori del V lotto della 429, che potrebbero essere interessati da presenza di sostanze inquinanti.
Il numero verde da chiamare è 800 800 400".
Questo è quanto scrive Alessio Falorni, sindaco di Castelfiorentino, a proposito delle notizie su possibili 'veleni' nella zona vicina alla 429.
Margherita Cecchin