Riaperture commercio, Russoniello (Fucecchio): "Serve piano con indicazioni chiare"
Il settore del commercio viene da un anno di incertezze e necessita di risposte. Nel settore dell'abbigliamento, ad esempio, molti operatori hanno investimenti e collezioni ferme per migliaia di euro senza avere un orizzonte certo, senza sapere quando e per quanto tempo potranno riaprire. L’assessore al commercio del Comune di Fucecchio, Valentina Russoniello, indica una possibile strada e, di concerto con le associazioni di categoria, invita il Governo a tracciare un percorso che possa offrire soluzioni concrete.
“Serve una riapertura e un piano di rilancio – dice - con tempistiche e indicazioni chiare per tutte le attività,come quelle date in conferenza stampa per alcune categorie, per dare una speranza e prospettive vere a imprenditori e lavoratori che da troppo tempo vedono le proprie saracinesche abbassate. Leggiamo con positività le proposte della Conferenza delle Regioni accolte dal Governo con le indicazioni di possibili linee guida per la ripartenza delle attività economiche in piena sicurezza. Sicurezza che in primis è richiesta proprio dagli operatori stessi: quando è stata data loro l’opportunità hanno dimostrato di rispettare al 100% le prescrizioni. Siamo certi che ci siano le modalità che possano da un lato tutelare la prevenzione e la salute, che resta la priorità assoluta di tutte le amministrazioni, e dall'altro dare ascolto alla necessità di dare respiro a categorie alle quali da un anno chiediamo un sacrificio enorme. In particolare commercianti, gestori di teatri e locali, ristoratori, baristi, operatori del turismo, gestori di piscine e palestre e mondo dello sport”.
Secondo l’assessore Russoniello servono regole chiare con date certe “per permettere una ripresa che sta a cuore a questa amministrazione e per rimettere in moto settori che riteniamo da sempre strategici. Come amministrazione comunale abbiamo allo studio dei possibili ristori come quello sulla TARI, ma anche la concessione del suolo pubblico gratuito per tutto il 2021 ed altre forme di incentivo per le attività economiche. Sentiamo forte l’esigenza di sostenere il tessuto commerciale della nostra città”.
La proposta è accolta con favore dal rappresentante dell’Empolese Valdelsa di Confesercenti, Gianluca D’Alessio. “Ci fa molto piacere – dice - registrare questa presa di posizione da parte dell'amministrazione comunale di Fucecchio. Una linea che, come Confesercenti, ci sentiamo di sposare appieno. Dopo più di anno di chiusure, purtroppo il tempo è esaurito, adesso è il momento di riaprire, chiaramente nel rispetto di regole e protocolli che tutelino la salute di tutti. Per riaccendere i motori delle imprese sono necessarie date certe e politiche di sostegno specifiche. Le azioni allo studio della giunta fucecchiese vanno in questa direzione. Se davvero saremo in grado di rimettere le piccole attività in condizione di produrre nuovamente fatturato, allora anche il commercio di vicinato potrebbe iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel”.
“Dal Comitato Scientifico e dal Governo - aggiunge Ilaria Scarselli, presidente Confesercenti Empolese Valdelsa, e vicepresidente Confesercenti della Città Metropolitana - sono stati realizzati protocolli per ogni tipologia di attività: la scuola, il trasporto pubblico, le imprese. Gli esercizi commerciali sono quelli che hanno maggiormente risentito in termini di durata delle chiusure obbligate, nonostante avessero per primi richiesto linee guida di sicurezza. Sono state recepite e fatti investimenti anche per queste pur di poter svolgere la propria attività. Come Confesercenti, stando vicino alle imprese di vicinato, siamo preoccupati anche per il rischio desertificazione dei centri storici a cui andremo incontro se non verrà subito data possibilità di ripartenza alle nostre imprese. È necessario fare ripartire tutto il tessuto commerciale, applicando le norme e vigilando sulla loro esecuzione. Solo così tutto il sistema sociale, economico e territoriale potrà scongiurare danni ancor più gravi
Anche la CNA con i propri rappresentanti locali indica alcune possibili soluzioni.
"Il passaporto vaccinale – sostiene Valentina Cantini, sindacalista CNA dell’Empolese Valdelsa, - potrebbe essere utilissimo per sostenere l’economia delle nostra città, ma solo quando tutti saranno vaccinati e non si creerà alcun discrimine tra chi ha avuto (non scelto) la possibilità di vaccinarsi e chi no”
“Le discriminazioni - aggiunge Fabio Bianchi, vicepresidente CNA Empolese Valdelsa - in campo economico si trasformano facilmente in concorrenza sleale. Il problema, adesso, sta nella lentezza delle vaccinazioni. In attesa, però, potrebbero essere adottate modalità in vigore in altri paesi. Per esempio, rendere disponibili, gratuitamente, in tutti i quartieri della città, un numero sufficiente a non creare assembramenti di spazi per fare i tamponi rapidi e consentire l'accesso ad attività adesso chiuse, come parrucchieri, estetisti, commercio di generi non di prima necessità, solo a coloro che hanno un test negativo al virus da non più di 48/72 ore a seconda del tipo di test effettuato (antigenico o PCR)”.
Anche i rappresentanti del Centro Commerciale Naturale “Città di Fucecchio” chiedono a gran voce un cambio di passo. “Le creazione di micro zone rosse – dice la presidente Benedetta Pantani – danneggiano l'economia locale senza portare alcun il beneficio per la diminuire dei contagi. Hanno creato solo confusione. Noi vogliamo avere la possibilità di fare il nostro lavoro nel rispetto delle, anche nuove, in base alla situazione che viviamo di giorno in giorno. Vogliamo regole diverse alle quali attenersi, non colori diversi!".
Fonte: Comune di Fucecchio - Ufficio stampa