Malika, sostegno unanime dal Consiglio regionale. FdI: "Noi vicini anche se ci attacchi"
“Solidarietà nei confronti della giovane di Castelfiorentino Malika Chalhy, vittima di discriminazione e di un grave episodio di omofobia da parte dei propri genitori non tollerabile nella Toscana culla di civiltà”. Il Consiglio regionale approva con voto unanime una risoluzione a sostegno di Marika Chalhy, “ripudiata dalla famiglia perché omosessuale”.
La mozione, inizialmente presentata da Italia viva, è approvata nel testo sostitutivo che ha ottenuto la firma di tutti i capigruppo (con Stefano Scaramelli, Vincenzo Ceccarelli, Pd; Francesco Torselli, FdI; Elisa Montemagni, Lega, Irene Galletti, M5s; Marco Stella, Forza Italia).
L’atto di indirizzo impegna la Giunta regionale “a promuovere iniziative di sostegno e di aiuto” nei confronti della ragazza, “e di tutte le vittime di discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale”. Iniziative da prendere “per il tramite del servizio pubblico e dell’associazionismo”.
Fratelli d'Italia, lettera alla 22enne castellana
Di seguito il testo della lettera aperta indirizzata dal capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, a Malika Chalhy, la giovane di Castelfiorentino offesa e cacciata di casa dalla famiglia perché omosessuale. Fratelli d'Italia ha sottoscritto e votato l'atto proposto da Italia Viva per esprimere solidarietà alla giovane.
"Cara Malika,
ho letto con interesse il tuo sfogo social, nel quale ti rivolgi a Giorgia Meloni chiedendole cosa farebbe se un giorno, sua figlia le dicesse di amare una donna. Voglio pensare che questa domanda sia frutto di una tua curiosità personale, dettata esclusivamente dalla condizione nella quale tuo malgrado ti sei ritrovata e non dalla voglia di sfruttare politicamente il momento attuale, figlio di una notorietà della quale, sono certo, avresti fatto ben volentieri a meno.
Vedi, cara Malika, la tua domanda arriva proprio nel giorno in cui il gruppo in Consiglio regionale toscano del partito di Giorgia Meloni, che ho il privilegio di rappresentare, ha sottoscritto e votato convintamente l’atto con il quale lo stesso Consiglio ti esprime la più incondizionata solidarietà. E proprio mentre noi condannavamo il comportamento infame di chi giudica una persona in base al proprio orientamento sessuale, tu sei finita nella trappola di chi sperava di vederti risucchiata dalla polemica politica. Se un giorno la figlia di Giorgia le dirà di amare una donna, sono certo che Giorgia - cosa che peraltro ha detto e ridetto mille volte a chi, prima di te, le ha posto la solita domanda - le augurerà tutta la felicità del mondo; esattamente come se un giorno mio figlio mi confessasse di amare un uomo. lo continuerei ad amarlo con tutto me stesso.
La libertà di amare - sacrosanto diritto di ogni uomo e di ogni donna, da difendere sempre e comunque - non c’entra nulla, né con la difesa della famiglia naturale, né col DDL Zan, un atto a mio modo di vedere demagogico e inutile, non a caso osteggiato da tantissimi omosessuali che, non per forza, sposano teorie gender e campagne pro-adozione. Credere e difendere la famiglia naturale, significa semplicemente difendere il diritto di un bambino a crescere con un padre ed una madre di fianco, esattamente come siamo cresciuti io e te. Contrastare il DDL Zan significa contrastare la follia ideologica del “gender”. Noi riteniamo che in Italia esistano già leggi che permettano ampiamente alla magistratura di intervenire per condannare e punire i colpevoli di qualsivoglia discriminazione. E proprio tu, Malika, lo stai dimostrando coraggiosamente in questi giorni.
La differenza tra noi e chi vorrebbe sfruttare il tuo dramma - che purtroppo è quello di tanti altri ragazzi e ragazze che vengono continuamente discriminati, non solo per le abitudini sessuali, ma anche per credo religioso, per appartenenza etnica, per limitazioni fisiche o per la situazione economica della famiglia - per erigerti ad icona politica della sinistra pro-gender è tutta qui: mentre ti presti ad attaccare strumentalmente Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia ti esprime la propria solidarietà.
Tu inviti Giorgia a confrontarsi con te sul perché Fratelli d'Italia abbia così a cuore la famiglia naturale. Mi permetto di fare altrettanto, approfittando anche della vicinanza geografica tra di noi, per invitarti quanto prima a venirci a trovare: sarebbe l'occasione per esprimerti di persona tutta la solidarietà per la vicenda umana che stai vivendo, ma al tempo stesso anche per farci una bella chiacchierata sui temi dei diritti civili, della famiglia naturale e, perché no, del DDL Zan. Ti aspetto, ci conto!".