Percorso ambulatoriale complesso per le ernie inguinali ed ombelicali al Santo Stefano di Prato
L’emergenza sanitaria da Sars Cov-19 ha imposto una riorganizzazione dell’attività di chirurgica generale con un modello dinamico per definirne al meglio la pianificazione e programmazione a garanzia che i percorsi assistenziali siano effettuati in totale sicurezza e nel rispetto dei tempi previsti per il trattamento degli interventi in urgenza, oncologici e di classe A (casi clinici che possono aggravarsi rapidamente).
Il Piano strategico elaborato dall’Azienda sanitaria, con azioni messe a punto dal Dipartimento Chirurgico Aziendale, diretto dal dottor Stefano Michelagnoli ed il supporto della struttura Gestione Operativa ha permesso, nonostante le limitazioni dovute alla gestione della situazione pandemica, di garantire l’attività chirurgica urgente, oltre al mantenimento di percorsi chirurgici nell’anno 2020.
Nell’ambito del piano strategico aziendale, la chirurgia generale del Santo Stefano, diretta dal dottor Stefano Cantafio ha messo a punto un percorso ambulatoriale complesso per il trattamento delle patologie di parete come le ernie inguinali ed ombelicali. L’obiettivo è quello di garantire un intervento chirurgico a pazienti che, pur non essendo affetti da patologie oncologiche, presentano un quadro clinico difficile con aspetti debilitanti la qualità di vita e quella di relazione.
Partendo da questa esigenza è stato pianificato un apposito percorso dedicato, distinto dal percorso Covid, totalmente ambulatoriale che non richiede la degenza ospedaliera e quindi l’occupazione di posti letto.
La responsabilità del percorso è stata affidata alle dottoresse Maddalena Baraghini e Tiku Zalla, medici chirurghi, coadiuvate dalla coordinatrice infermieristica del blocco operatorio Donatella Granci.
Il paziente, prima dell’accesso in ospedale deve eseguire un tampone nasofaringeo per la diagnosi di infezione da Covid-19. Rilevata la negatività e dopo le valutazioni degli specialisti, viene sottoposto ad intervento in anestesia locale. E’ necessario attendere qualche ora per permettere l’osservazione del paziente prima della dimissione.
Dalla fine di gennaio di quest’ anno ad oggi sono stati sottoposti ad intervento chirurgico 67 pazienti. Le sedute operatorie effettuate durante la settimana sono state incrementate con altre due sedute straordinarie il sabato mattina.
I pazienti sono stati tutti valutati in attività ambulatoriale, per l’accertamento dell’idoneità all’inserimento nel percorso chirurgico attraverso un’analisi dello stato di salute oltre ad altri elementi come la presenza di un care giver al domicilio per l’aiuto dopo la dimissione.
Fonte: Asl Toscana Centro