Omofobia, il consiglio regionale invita il Senato a discutere la legge Zan. "No" di Lega e FdI
La Giunta si deve attivare affinché “la proposta di legge cosiddetta Zan venga discussa e votata in Senato quanto prima”. Lo chiede una mozione, presentata dalla consigliera Irene Galletti (M5s), che è stata approvata dal Consiglio regionale con il voto contrario dei gruppi di Fratelli d’Italia e Lega. L’atto di indirizzo chiede alla Giunta di attivarsi anche “per istituire una giornata contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia, la transfobia e l’abilismo”.
“Spero che la mozione sia condivisa da tutti – ha detto in aula Irene Galletti illustrando l’atto, - perché so che tocca la sensibilità di tutti, anche se nel dibattito nazionale ho sentito parlamentari della Lega e la segretaria Meloni affermare che questa legge, in questo momento, non è una priorità”. Galletti ha contestato queste affermazioni, sottolineando che i parlamentari sono centinaia e che non tutti sono impegnati, con le loro commissioni, ad affrontare i temi legati all’emergenza imposta dalla pandemia. “Questa legge – ha aggiunto – è invece una priorità, perché si parla di diritti delle persone. Serve perciò che sia calendarizzata il prima possibile”.
Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ha definito “complesso” il tema sollevato dalla mozione e ha affermato che “i diritti delle persone sono indiscutibili”. Tuttavia ha aggiunto che “nonostante i parlamentari siano molti, questa non è la priorità ed è giusto che si concentrino sui problemi economici che la pandemia ha fatto esplodere”. Inoltre, ha sottolineato, “la difesa dei diritti, che è sacrosanta, è comunque già garantita dalle norme in vigore, mentre il disegno di legge Zan introduce il reato di opinione e questo è un confine che le leggi non dovrebbero mai superare”.
Galletti ha replicato sostenendo che una parte del Parlamento, e in via prioritaria la commissione chiamata a calendarizzare l’atto “può procedere, perché non ha competenze dirette sui temi dell’emergenza sanitaria ed economica in corso”.
Sulla necessità di procedere verso la discussione votazione del disegno di legge si è pronunciata anche Cristina Giachi (Pd), sottolineando che “la legge non vuole perseguire le opinioni delle persone, ma i responsabili di fatti di violenza, come ad esempio quelli avvenuti nella metropolitana di Roma”. Ha perciò dichiarato il voto favorevole del suo gruppo.
Capecchi, annunciando il voto contrario di Fratelli d’Italia, ha sottolineato che “nella legge si parla di perseguire ogni atto di incitamento alla discriminazione sessuale. E questa formulazione lascia all’interpretazione di ogni magistrato la facoltà di perseguire qualsiasi opinione”.