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Bloccato Johnson & Johnson negli Usa, il vaccino è atteso in Italia

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Bloccato Johnson & Johnson, occhi sul vaccino per sospette malattie per 6 donne

Stavolta non è l'Italia o l'Europa la prima a fermare un vaccino che stava giungendo alla somministrazione. Quest'oggi il New York Times afferma che la Food and Drug Administration ha chiesto di fermare le somministrazioni di Johnson & Johnson con effetto immediato. Quest'oggi erano attese in Italia nel pomeriggio 184mila dosi del vaccino Janssen della Johnson & Johnson, in dirittura d'arrivo all'hub della Difesa di Pratica di Mare. "Si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia", aveva fatto sapere la struttura commissariale.

Perché è stato bloccato Johnson & Johnson?

Per le reazioni di sei donne nelle due settimane successive al vaccino, legate a una rara malattia legata ai coaguli di sangue, come fa sapere il Corriere della Sera. La prima (e unica dose) di vaccino negli Usa è stata già somministrata a 6,8 milioni di persone, 9 milioni di dosi sono state inviate. In Toscana sono attese per giovedì 15 aprile. In Europa sono attese 200 milioni di dosi di questo vaccino entro fine anno

Il messaggio che deve essere chiaro è che lo stop è precauzionale, non ci sono al momento connessioni tra la malattia riscontrata e il vaccino. Solo i controlli negli Usa potranno dare migliori e più accurate soluzioni.

Si sta verificando un secondo caso AstraZeneca. Infatti il vaccino fu bloccato per pochi giorni per controlli riguardanti trombosi collegate al siero, malattie che poi non sono state associate al vaccino. La somministrazione di AstraZeneca è dunque ripartita anche in Toscana.

Il commento del Dott. Periti

"L'Ema ha autorizzato al commercio in Europa il vaccino Johnson&Johnson che è il quarto vaccino per il Covid-19 che si va ad unire ad AstraZeneca, Pfizer e Moderna. È un vaccino che si basa su una tecnologia molto simile ad Astrazeneca, un adenovirus modificato cioè non in grado di autoriprodursi una volta entrato nel nostro organismo, ma che è in grado di fornire alle nostre cellule il materiale genetico che ci permette di produrre gli anticorpi per il Covid-19. È un vaccino in monodose, quello lo distingue dagli altri che invece richiedono di due somministrazioni per garantire la loro efficacia. È un vaccino che si può conservare per lungo tempo anche a temperature di frigorifero di uso domestico, quindi tra i 2 e 8 gradi, e questo lo renderebbe il vaccino che potrebbe dare la svolta alla campagna vaccinale.

Ho utilizzato il condizionale perché purtroppo basandosi su una tecnologia simile al vaccino Astrazeneca, ci sono stati anche con questo vaccino dei casi di trombosi e di conseguenza ne è stata momentaneamente sospesa la distribuzione. Questo perché sembra, così ci dicono gli scienziati, che il meccanismo tramite il quale il vaccino Astrazeneca e quindi probabilmente anche il vaccino J&J produce questa trombosi sia dato dal virus utilizzato come vettore per il materiale genetico. RImaniamo fiduciosi che arrivino dati sulla sicurezza di questo vaccino così come quello di Astrazeneca, ricordando che queste trombosi sono eventi rarissimi e che sui grandi numeri conviene assolutamente la vaccinazione. Consideriamo poche decine di morti durante tutta la campagna vaccinale, come è successo in Inghilterra, contro le centinaia di morti giornaliere a cui stiamo assistendo. Speriamo che la scienza faccia il suo corso e che anche questo vaccino venga subito riabilitato".

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