Gelo killer nei vigneti, Montalcino, Firenze e Pistoia lamentano gravi perdite
Produzioni ortofrutticole completamente perse in provincia di Firenze e Pistoia a causa della gelata dell’ultima notte, con temperature fino a meno 5 gradi sotto lo zero. Gravi danni inoltre nei vigneti nelle colline fiorentine e pratesi, considerato che le viti sono in fase di germogliazione.
A sottolinearlo è la Cia Toscana Centro, che si fa portavoce dei danni subiti dalle proprie aziende, e chiede che venga riconosciuto lo stato di calamità con ristori immediati per le aziende.
Colpiti frutteti e ortaggi nella zona empolese, da Vinci a Certaldo e Cerreto Guidi, fino alla Piana fiorentina: distrutte coltivazioni di fragole, ‘bruciati’ dal gelo baccelli, piselli, carciofi e asparagi. Vigneti in provincia di Firenze, Prato e Pistoia nella zona di Lamporecchio e Larciano.
«La situazione – commenta Sandro Orlandini, presidente Cia Toscana Centro – è molto difficile in tutta la provincia di Firenze, sia per quanto riguarda i vigneti, ma anche per frutteti ed ortaggi, proprio perché la fase di fioritura a questo punto della primavera è già avviata, dopo anche le ultime settimane di temperature elevate».
Molti agricoltori fiorentini che prevedendo questa situazione, hanno trascorso la notte incendiando balle di fieno e legname per provare ad alzare le temperature nei vigneti. Un metodo antico talvolta efficace: «In qualche caso è servito – prosegue Orlandini – ma laddove le temperature sono state sotto lo zero per molte ore i danni alle produzioni, vanno dal 50 all’80%; mentre per l’ortofrutta i danni arrivano fino al 100%».
Gelate anche a Montalcino, con effetti in vigna a macchia di leopardo. “Questa mattina all’alba – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci - la temperatura è scesa sotto lo zero ma i danni sono limitati: buona parte delle gemme sono ancora dormienti e per le altre ci affidiamo a una seconda germogliazione. Il danno c’è stato – ha concluso – ma la seconda vegetazione rimetterà in parte le cose a posto”. Nel frattempo, da ieri sera diversi produttori si sono adoperati per scaldare l’aria bruciando grandi rotoli di paglia posizionati nei vigneti. L’obiettivo è generare fumo e calore a bassa altezza bruciando lentamente la paglia bagnata. Il risultato visivo è suggestivo, quello sui vigneti lo si scoprirà tra qualche giorno.
Confagricoltura lancia l'appello alle istituzioni
“Con la gelata di ieri notte, la produzione ortofrutticola in Toscana è seriamente compromessa. Chiediamo che la Regione Toscana riconosca l’evento calamitoso eccezionale e tutte le misure consequenziali”. A poche ore dall’ennesima, disastrosa, gelata della scorsa notte in Toscana - con temperature fino a 7 gradi sottozero – il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, rivolge un appello alle Istituzioni.
“Ad Arezzo è andata persa tutta la produzione frutticola – spiega Neri - nel resto della Toscana susini e peschi registrano danni ingentissimi. Per gli ortaggi faremo una stima nei prossimi giorni, le premesse sono pessime”.
Aggiunge il presidente della sezione ortofrutta di Confagricoltura Toscana, Antonio Tonioni: “La situazione è catastrofica, la produzione riprenderà solo nel 2022. Molte aziende sono a rischio chiusura e migliaia di stagionali resteranno senza lavoro. Questa annata non produrrà reddito. Non c’è tempo da perdere, ci aspettiamo risposte dalla politica in tempi brevi. Le aziende hanno spese a cui devono far fronte nell’immediato. Serve una rimodulazione degli impegni bancari, degli oneri fiscali e previdenziali”.
Danni certi anche al comparto vitivinicolo: il 50 per cento dei vigneti posti nelle parti inferiori delle pendici è stato danneggiato, in particolare dove il risveglio vegetativo era più evidente: “Il momento peggiore è stato tra le 3 e le 6 della scorsa notte - continua Francesco Colpizzi, presidente federazione vitivinicola di Confagricoltura Toscana – e nonostante le misure messe in atto dalle aziende, ci sono ingenti danni che quantificheremo nelle prossime ore”.
Cia Siena: "Gravi danni"
L’eccezionale gelata notturna in tutta la provincia di Siena ha ‘bruciato’ parte di vigneti, frutteti e ortaggi. Le temperature nella notte fra mercoledì 7 e giovedì 8 aprile, sono arrivate a 5 gradi sotto lo zero causando gravi in gran parte del territorio.
Ad evidenziarlo è la Cia Siena, che ha già richiesto alla Regione Toscana l’avvio dell’iter per il riconoscimento della calamità naturale. Anche se è presto per una conta dei danni esatta.
«Danni gravi che i nostri tecnici stanno monitorando fin dalle prime ore di oggi – sottolinea Valentino Berni, presidente Cia Siena -. Questa ondata di gelo in questo momento dell’anno, che in alcuni territori pare che si protrarrà ancora per un’altra nottata, ha interessato tutte le colture presenti in campo, a partire dagli ortaggi, i frutti, le viti che stavano germogliando e si temono ripercussioni anche sul raccolto dei cereali. Non sappiamo anche se ci sono stati danni agli oliveti.»
Vista la grave situazione già riscontrata, la Cia Siena insieme alla Cia regionale ha richiesto di procedere con l’apertura sul portale di Artea della modulistica per la segnalazione dei danni. «Inoltre - aggiunge il direttore Cia Roberto Bartolini – abbiamo chiesto che la Regione si attivi presso le istituzioni nazionali in modo da avviare l’iter per il riconoscimento della calamità naturale ed il risarcimento in tempi rapidi dei danni subiti, per permettere alle aziende agricole senesi di non perdere ulteriori quote di mercato. Consideriamo che le aziende agricole dopo un anno di emergenza Covid sono già allo stremo, con la chiusura dei canali Horeca e ristorazione, che penalizzano le produzioni toscane di qualità, vini su tutti, e le chiusure degli agriturismi».
Una azienda di Cia Siena che produce mele in Valdichiana si è invece attivata, usando la pratica “antibrina” ovvero, ghiacciare preventivamente i germogli per proteggere i germogli stessi dalle improvvise gelate notturne, salvando così il raccolto.
Coldiretti Toscana: "Situazione drammatica, perso in una giornata il lavoro di un intero anno"
Crack nelle campagne in Toscana con il gelo che ha colpito duramente le produzioni in molti territori che risultano praticamente dimezzate, dalle albicocche alle pesche, dai carciofi, alle fave e i piselli, fino a pesanti danni sui vigneti. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Toscana sugli effetti dell’ondata di freddo gelido che sta mettendo a repentaglio i raccolti di frutta, uva e ortaggi in tutte le province della Toscana, per cui si sta procedendo alla richiesta di stato di calamità naturale.
Una situazione drammatica per molte imprese agricole che – precisa la Coldiretti regionale - hanno visto perdere in una giornata il lavoro di un intero anno. Ortaggi compromessi, alberi di frutta in fiore gelati, ma anche le piante ornamentali hanno sofferto per le gelate notturne con photinie, evonimi, allori ed altre piante che in Toscana avevano già vegetato vedono compromessa la loro bellezza (e vendibilità) a causa delle basse temperature che danneggiano le loro foglie.
Se per proteggere i raccolti sono stati addirittura accesi in Valdicornia i falò notturni per riscaldare i vigneti, Coldiretti Toscana denuncia un scenario compromesso a Grossetto, danni ingenti sui vigneti a Siena, a Massa Carrara, Pisa e Livorno sono a rischio le orticole, ad Arezzo il gelo ha colpito frutteti e vigneti, mentre nell’agro di Pistoia la perdita risulta superiore al 50% anche delle piante ornamentali e degli ortaggi, con pomodori, piselli, fave e carciofi bruciati dalla gelata memorabile.
Dopo le alte temperature dei giorni scorsi che hanno favorito il risveglio della vegetazione le piante sono state sottoposte ad un terribile shock termico con effetti sulle produzioni – denuncia Coldiretti Toscana – dove oltre a frutta e verdura a rischio, fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, ci sono anche la vite e l’ulivo.
Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti Regionale – oltre 2 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola in Toscana e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
Berardi (FI): "Serve intervento urgente"
"Come se non bastasse l'anno appena trascorso, il colpo di coda dell'inverno che in questi ultimi giorni ha portato le temperature a -5/-6 gradi sotto lo zero, ha messo ulteriormente in ginocchio il comparto agricolo. Intere colture cosiddette primaverili, come pesche e pomodori, sono andate distrutti creando un danno incalcolabile ai lavoratori e alle loro famiglie. La Regione Toscana non deve perdere tempo nel chiedere lo stato di emergenza per calamità naturali, io stesso ho già parlato con il Sottosegretario all'Agricoltura Francesco Battistoni che si è reso disponibile ad intervenire in tal senso. E' necessario cercare di arginare quanto prima la situazione economica in cui si troveranno i maremmani nei prossimi mesi, quando non potranno fare affidamento sui proventi del loro raccolto. Agricoltori che tra l'altro stanno ancora aspettando i fondi previsti dallo stato di calamità per siccità nel 2017. Come al solito la burocrazia è il grande male di questo Paese. Purtroppo però, a causa dei cambiamenti climatici, temo che questa situazione rischia di ripetersi spesso, perciò da qui ai prossimi anni, anche attraverso i fondi del Recovery Fund, dovremmo immaginare interventi che snelliscano i processi, che prevengano questi disastri, con maggiori incentivi e aiuti al comparto, e che aumentino i fondi per le emergenze". Lo dichiara in una nota il Senatore di Forza Italia Roberto Berardi