Chiesa di Santa Maria sul Prato riapre a San Casciano, antica sede della Misericordia
Con la sua storia millenaria che annovera l’edificio tra i luoghi di fede più prestigiosi e antichi del Chianti la Chiesa di Santa Maria sul Prato torna a risplendere nel centro storico di San Casciano. Il gioiello architettonico di origine trecentesca ha riaperto i battenti da qualche giorno, non a caso nella settimana che celebra la rinascita nella tradizione cristiana, al termine di un lungo intervento di restauro e consolidamento che ha richiesto alla Confraternita della Misericordia di San Casciano una spesa complessiva pari a 70mila euro.
Un investimento che ha permesso di ristrutturare la copertura e le bellissime capriate della struttura religiosa dove è custodito uno dei capolavori di Simone Martini, il Crocifisso ligneo, anch’esso tornato a nuova vita da qualche anno, al centro di un intervento di restauro conservativo realizzato e finanziato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
La chiesa, detta anche della Misericordia, situata in piazza Simone Martini, adiacente alla sede della Misericordia di San Casciano, è rifiorita insieme ai suoi Sepolcri, le vecce di grano che, arricchite da margherite e begonie, costituiscono un tappeto floreale steso sotto l’altare. Una tradizione sancascianese che la comunità porta avanti da oltre mezzo secolo nelle chiese di Santa Maria sul Prato e nella Chiesa del Suffragio grazie all’impegno e alla passione di alcuni storici volontari come Paolo Bacci e la Compagnia del Suffragio. Ad accogliere con entusiasmo la riapertura della chiesa che è il sindaco Roberto Ciappi. “Un monumento simbolo della nostra storia e della cultura religiosa e sociale di San Casciano – interviene il primo cittadino - che siamo felici di rivivere nella nostra quotidianità, la chiesa con le tante opere d’arte custodite al suo interno è un piccolo grande museo di San Casciano”.
La costruzione dell’edificio, commissionata dall’Ordine Domenicano, fu iniziata da Pietro di Galigaio de’ Macci, frate di S. Maria Novella in Firenze, appositamente incaricato ai primi del sec. XIV° da Niccolò Boccassini Maestro Generale dell’Ordine e futuro Papa Benedetto XI°. La chiesa divenne sede della Confraternita della Misericordia nel 1792-93, come confermato dai padri Domenicani di Santa Maria Novella che avevano deciso di cederla per il gravoso mantenimento.
Fonte: Ufficio Stampa Associato Chianti Fiorentino