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Coronavirus, don Cristiani: "Strana l'esclusione dei preti dal vaccino"

Francamente avrei voluto condividere con voi, per questo mese, qualche pensiero positivo, ma non riesco ad elaborarne alcuno; complice forse il clima pesante del covid sempre più aggressivo.

A parte la fede incrollabile in Dio che governa la storia e la conduce, non senza di noi, ad una pienezza di libertà e di vita come è insito nell'evento unico e straordinario della Pasqua, il resto mi sembra molto deprimente.

Osservo l'andamento del covid con i suoi caduti che crescono ogni giorno e quasi, per sottolineare che siamo in una strana guerra, trovo conforme il nuovo commissario straordinario nazionale per l'emergenza apparire sullo schermo con la sua alta uniforme e le grandi medaglie, vanto di tanti nemici sconfitti. Speriamo almeno sia di buon auspicio, anche se a me, personalmente allergico alle guerre, dà un po' fastidio vedere un servitore dello stato che coordina le vaccinazioni degli inermi cittadini, con un vistoso abbigliamento militaresco.

Trovo anche molto italiano, purtroppo nel senso negativo del furbesco, gli strani sorpassi nella graduatoria delle vaccinazioni di categorie molto meno a rischio degli ammalati e degli ultra ottantenni. Come trovo strano l'esclusione dal vaccino dei preti, come me, che amministrano i sacramenti ai moribondi, celebrano i funerali, confortano i congiunti, confessano e officiano il culto. Insieme ai medici, molti preti sono morti e anche qui da noi un’alta percentuale è rimasta contagiata.

Non mi stupirebbe se questa trascuratezza fosse imputabile a chi rappresenta la Chiesa, magari pensando che non è bello chiedere privilegi, non curante del bene dei fedeli, soprattutto dei più anziani e dei più fragili, senza considerare i piccoli durante i battesimi. Clamorosa follia.

Le sabbie mobili nelle quali è caduta l'economia manca di salvataggi e la gente chiude, si dispera e si suicida.

Ci viene da pensare se non siamo al tramonto di una democrazia capace di governare con criteri sociali ed equi la nazione. Del resto in un paese dove pezzi significativi del territorio sono capillarmente controllati da organizzazioni malavitose o da gruppi occulti, è facile intossicare le istituzioni di personaggi corrotti che rispondono a logiche deviate.

Stessa cosa vale per una parte della magistratura e vi invito a leggere il libro di Palamara, il Sistema.

Cosa auspico? Non una rivoluzione, noi italiani non siamo tagliati per questo tipo di proteste. Preferiamo il Bar!

Sparo un’utopia! Perché no, una politica fatta da volontari e ministeri affidati non ad analfabeti o faccendieri, ma ad uomini di scienza e di comprovata moralità.

Del resto chi ci governa oggi non è certo espressione della volontà popolare. Dobbiamo ripensare i sistemi di rappresentanza ed essere chiari sugli obiettivi da perseguire. I nostri primati ci fanno arrossire: siamo un popolo in fuga, oltre 500.000 giovani hanno lasciato l'Italia, di vecchi con un età media altissima e con oltre 20.000.000 di pensionati. Mi chiedo quale futuro ci attende?

don Andrea Cristiani - fondatore di Shalom

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