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Stop diesel euro 4 a Firenze, Fita CNA: "Si corra ai ripari"

“Un provvedimento simile in un momento storico come l’attuale è davvero insostenibile per le imprese locali del trasporto merci, soprattutto per quelle che hanno dovuto delocalizzare nelle aree periferiche e che adesso si vedono precluso l’accesso al centro. Ammesso anche che riescono a comprare nuovi mezzi, mancano i tempi: come minimo passano tre mesi tra la concessione di un finanziamento e la consegna e nel frattempo come lavoriamo?”

È sconcertato Stefano Mazzuoli, presidente di CNA Fita Firenze, il gruppo del trasporto merci fiorentino, di fronte alla gestione dello stop ai mezzi fino ad euro 4 nel Comune di Firenze.

“Che siano spese adesso insostenibili lo testimonia anche la deroga concesso a tutto il comparto pubblico che non dovrà assolutamente rinnovare il proprio parco macchine, eppure i mezzi del trasporto pubblico locale inquinano tanto quanto quelli del trasporto merci privato. Attribuire due pesi e due misure non giova certo all’ambiente e francamente ci indigna” prosegue Mazzuoli.

“Per non parlare poi delle ragioni di ordine epidemiologico: le restrizioni al trasporto pubblico e alla mobilità privata e le misure di sicurezza adottate per limitare il contagio risultano incompatibili con un ulteriore intervento restrittivo sulla mobilità individuale. Altre Regioni l’hanno capito subito ed ottenuto, solo in qualche giorno, la proroga del provvedimento addirittura alla fine dell’emergenza pandemica. Possibile che la Toscana, sostenuta anche dal Comune di Firenze, non riesca a fare altrettanto ottenendo una risposta in tempi ragionevoli dal Ministero dell’Ambiente? Concordo con il presidente di CNA, Giacomo Cioni, sono preoccupanti i segni di una gestione deficitaria della cosa pubblica che deriva da una scarsa comprensione del quadro d’insieme” continua Mazzuoli.

“Quanto ai contributi regionali previsti per la sostituzione dei diesel euro 4, non sono assolutamente sufficienti, sia perché rivolti al solo Comune di Firenze e non all’intera Città Metropolitana, sia perché scarsi tanto in valore assoluto, che come quota percentuale (50%) di copertura dei costi. Cosa chiediamo? Che la politica locale faccia il suo mestiere, non adduca più le scusanti che fin qui ci ha proposto (dal rimpallo di competenze prima all’attuale cambio alla guida del Ministero adesso), salvaguardi il nostro lavoro e quello dei nostri dipendenti ed ottenga rapidamente una modifica del provvedimento” conclude Mazzuoli.

Fonte: Cna - Ufficio stampa

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