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Santa Croce, Concerto di Pasqua con Haydn

(foto gonews.it)

Le sette ultime parole di nostro Redentore in croce di Haydn vengono proposte al pubblico per il Concerto di Pasqua a distanza di 11 anni dall'incisione discografica che l'ORT realizzò nel 2010, concertata allora da Andrea Tacchi. È questa l'opera che rese famoso il musicista austriaco in tutta Europa come “compositore ufficiale” di un’intera epoca, ma che al tempo stesso fu fondante di un tempo nuovo, che sarà poi quello del suo allievo, Beethoven. È l'unico appuntamento di Musica Divina che si svolge “fuori casa” essendo in programma al Cenacolo di Santa Croce. Sul podio il nostro direttore artistico Daniele Rustioni dirige l'orchestra formata di soli archi e la voce di Giovanni Scifoni, interprete dei nuovi testi che inframezzeranno le nove sonate, commissionati a Davide Rondoni.

È il concetto della Luce e le sue alternanze che guida questa seconda parte di Musica Divina. Nel concerto della Passione, ci conduce nel buio più oscuro: le sette ultime parole di Cristo che, completamente uomo, si spoglia della sua divinità, furono messe in musica da Haydn e presentate il Venerdì Santo del 1786 a Cadice in Andalusia. A Cadice servivano sette Adagi orchestrali.La richiesta proveniva dal canonico della diocesi di Cadice, Don Josè Saenz de Santa Maria. Nella cattedrale spagnola era tradizione produrre ogni anno un oratorio per la Quaresima. L'intervallo di tempo tra la lettura di ogni frase e l'oratorio successivo del vescovo, era riempito dalla musica. Musica che doveva tener di conto anche dell'allestimento scenico adibito per l'occasione e che coinvolgeva tutti gli elementi architettonici della chiesa. “La musica da me composta dovette adattarsi a queste circostanze e non fu facile scrivere sette Adagi di dieci minuti l’uno senza annoiare gli ascoltatori: a dire il vero mi fu quasi impossibile rispettare i limiti stabiliti” (parole dell'autore). Haydn stabilì di ispirarsi a ciascuna delle sette frasi evangeliche come a una sorta di libretto segreto. Da ciascuna di esse germina perciò il profilo degli incipit musicali, quasi arie senza testo intonate da strumenti anziché da cantori. Haydn riesce mirabilmente ad esprimere quella essenza drammatica attraverso la musica strumentale dove troviamo accenti tanto vari e diversificati da non sentire alcun bisogno di “verificare” a quale parola stiamo dando ascolto. Soddisfatto del lavoro realizza in seguito diverse versioni: una riduzione pianistica, una trascrizione per quartetto d'archi (proposta dall'ORT) e una versione in forma d'oratorio.

In questa occasione le sonate saranno intervallate dalla voce narrante di Giovanni Scifoni sui testi inediti del poeta e drammaturgo Davide Rondoni. L’attore e regista romano, Giovanni Scifoni, dal teatro e dal cinema, si concede una parentesi musicale tornando agli albori della sua formazione, al suo primo incontro con l’arte, avvenuto studiando pianoforte e canto. Diplomatosi nel 1998 all’Accademia Nazionale d’arte drammatica di Roma, ha lavorato con artisti del calibro di Paolo Poli, Roberto Guicciardini e Sebastiano Lo Monaco. La sua carriera abbraccia anche il grande schermo (dove ha debuttato nel 2003 ne La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana), ma è con la televisione che il suo volto è entrato nelle case degli italiani, protagonista in diverse fiction tra cui Squadra antimafia 7, Un medico in famiglia e Doc, nelle tue mani, uscita nel 2020.

Fonte: Ufficio Stampa

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