"Ristori e tavolo di crisi permanente", le richieste delle imprese dell'Empolese Valdelsa
Confesercenti e Centri Commerciali Naturali hanno inviato nella giornata di oggi una lettera aperta al Presidenti Giani, all’Assessore Regionale Marras, al Presidente dell’Unione dei Comuni Falorni e al Sindaco delegato al commercio per l’Unione Barnini. Tra i firmatari, oltre ai rappresentanti dei CCN dell’Empolese-Valdelsa, figurano tutti i Presidenti comunali e di categoria della Confesercenti locale.
2000 aziende dislocate in 11 comuni per un totale di oltre 6000 persone coinvolte, tra titolari e dipendenti. Questi i numeri che interessano la zona rossa territoriale, un provvedimento che come si legge nella lettera, ha pesanti conseguenze sulle imprese, soprattutto in considerazione del fatto che al momento non è prevista nessuna forma di ristoro per iniziative di questo tipo.
Una ulteriore mazzata in un contesto generale che già da diverso tempo è a tinte fosche. Specialmente per le piccole realtà, dove spesso l’attività dell’azienda rappresenta l’unica entrata per il sostentamento familiare.
In un passaggio del documento si ricorda come, ormai più di un anno fa, le attività del territorio siano state le prime a chiudere su base volontaria, proprio a testimonianza di una piena consapevolezza della gravità all’emergenza sanitaria legata alla pandemia. Purtroppo il tempo è finito e adesso sono necessari provvedimenti rapidi ed efficaci.
Tra le richieste la convocazione urgente del tavolo di crisi per il commercio nell’Empolese-Valdelsa, allargato ai rappresentanti regionali, dove discutere strategie per la riapertura in sicurezza delle attività e l’erogazione di sostegni straordinari legati alle zone rosse locali.
Fonte: Confesercenti Empolese Valdelsa