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Maxi sequestro di mascherine protettive irregolari a Prato

È di questi giorni un maxi sequestro operato dai Carabinieri della Sezione Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Prato che ha interessato oltre 140.000 mascherine FFP2 -utilizzate anche per la protezione da Covid 19-, eseguito all’interno di un’azienda ubicata nei pressi di via di Casale, già attività nella produzione tessile, ma recentemente convertita nella realizzazione manifatturiera di mascherine chirurgiche, gestita da due italiani residenti a Prato.

Come detto, oltre a produrre mascherine chirurgiche, l’azienda opera nella commercializzazione di mascherine FFP2 EN149, vendute anche attraverso grossi pilastri dell’E-Commerce, normalmente utilizzate quali dispositivi di protezione individuale negli ambienti lavorativi, acquistate in Cina e destinate al mercato italiano ed europeo.

Proprio qui i militari del Comando Compagnia hanno rilevato la prima irregolarità, poiché parte delle mascherine sequestrate -per oltre la metà- erano accompagnate da certificazioni di conformità e rapporti di prova non corrispondenti al prodotto commercializzato.

Inoltre, l’aspetto rilevatosi più inquietante è consistito nell’aver rinvenuto tra i prodotti in magazzino circa 70.000 mascherine FFP2 destinate all’uso di bambini, vendute quali mascherine pediatriche ma commercializzate invece con l’accompagnamento di certificazioni di mascherine per adulti, proprio perché catalogate quali dispositivi di protezione individuale, ma che la normativa di settore non prevede che possano neppure esistere, visti i diversi parametri fisici derivanti dall’età, tra cui la differenza dei movimenti respiratori di un bambino rispetto a quella di un adulto.

Ulteriore circostanza che non è sfuggita agli inquirenti è consistita nell’aver accertato che le mascherine vendute quale prodotto pediatrico con sigla FFP2EN149 erano state realizzate risparmiando sui materiali, essendo stata ridotta l’azione filtrante dimezzando l’assemblaggio dell’importante strato protettivo costituito dal MELT BLOWN, filtrante che nelle mascherine sequestrate era presente in un solo strato, anziché nei due previsti, e come invece indicato nelle certificazioni acquisite.

Il fatto è stato portato a conoscenza dell’autorità giudiziaria che si è già pronunciata convalidando il sequestro operato dai Carabinieri. I due titolari sono stati deferiti con l’accusa di commercializzazione con marchi e segni distintivi diretti a trarre in inganno il consumatore e frode nell’esercizio del commercio. Al vaglio ulteriori specifiche responsabilità.

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