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Ritardi di vaccini agli anziani, la giornata tipo di un medico tra telefonate e burocrazia

vaccini anziani

Se il tema di questi giorni in ambito sanitario è perché la Toscana è ancora indietro con i vaccini anti-covid per la fascia degli over 80, qui abbiamo provato a dare una spiegazione. La questione è sicuramente molto più complessa di così. Per questo abbiamo chiesto al medico di famiglia Iacopo Periti di raccontarci la giornata tipo di un medico di base con l'aumento del carico di lavoro legato ai vaccini agli anziani.

Perché è stato scelto il rapporto diretto tra anziani e medici di famiglia?

Principalmente per il rapporto diretto tra medico di famiglia e paziente anziano piuttosto che con portali, si è voluto privilegiare questo aspetto anche per chi non è in grado di utilizzare internet o il computer nonostante comunque un nipote o un parente ce l'hanno tutti.

Il metodo ha delle criticità?

Sicuramente. Chi vaccina fuori dall'ambulatorio e fuori dall'orario di servizio ha meno problemi, ma all'opposto diventa un casino. Poi ognuno si organizza come meglio crede ma la maggioranza dei medici toscani ha dei problemi. D'altronde non abbiamo mai interrotto tutto il resto.

Quante persone si possono vaccinare con questo metodo?

Io penso che oltre a 40-50 persone a settimana non si potrà fare. A parte chi è Superman, oltre alla vaccinazione prima vanno chiamate tutte le persone, con le segretarie già sommerse di lavoro. Poi c'è molta burocrazia, molti moduli da riempire prima e dopo il vaccino, il consenso informato e molto altro. Ieri sera finito il turno in ambulatorio mi sono attaccato al telefono per prenotare gli appuntamenti.

Un sistema informatizzato come quello utilizzato in Lazio per le prenotazioni sarebbe più efficiente?

Sicureamente, sarebbe meglio anche se ci fosse meno burocrazia.

Quanto tempo in più richiede al momento la campagna vaccinale per i medici di famiglia?

Un'ora o un'ora e mezza in più, oltre al normale carico. Ma adesso può andare anche bene perché ci sono poche dosi. Quando il sistema entrerà a rodaggio con l'arrivo delle dosi sarà più difficile. Per ogni medico ci sono tot dosi disponibili, so già che alcuni medici non prenderanno il massimo di fiale consentito ma alcune in meno.

Il presidente Giani e l'assessore regionale Bezzini hanno detto che entro il 25 aprile sarà vaccinata l'intera fascia degli over 80. È un obiettivo plausibile?

Una copertura dell'80% è plausibile, sarebbe un buon risultato. Ma il sistema così com'è non può funzionare finché non ci sarà una rete tra tutti i canali per poter scambiare le possibilità dei vaccini. Se io in un certo giorno non riesco a fare il numero di vaccini agli anziani che mi ero prefissato, contatto l'ospedale e chiedo di poter delegare questa cosa a loro.

Al momento per quello che vede nella sua 'platea' di pazienti, a che percentuale di anziani sopra gli 80 anni è giunto? All'incirca come per la Toscana (29%)?

All'incirca sul 20%, poi sono tra i primi tre dottori per popolazione anziana servita in tutta Empoli, magari altri hanno poche decine di anziani. Di recente ho avuto prenotazioni anche di personale sanitario che non sono riusciti a fissare un appuntamento quando erano state aperte le preiscrizioni. Anche questo contribuisce a diminuire le dosi disponibili per gli anziani.

La Toscana ha meno anziani vaccinati anche perché i primi vaccini sono stati conferiti agli operatori sanitari. Le dosi arrivate per le Regioni poi sono state uguali per tutti almeno in questa prima fase.

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