"Salvaguardare la didattica in presenza": la garante Bianchi scrive alla Regione
Sono numerose le segnalazioni di genitori “assolutamente contrari ai provvedimenti relativi alla chiusura delle scuole ed alla conseguente riattivazione della didattica a distanza per ogni ordine e grado” che sta ricevendo la Garante toscana per l’Infanzia e l’Adolescenza, Camilla Bianchi.
L’ingente numero, che non accenna a diminuire, ha spinto la Garante a scrivere al presidente della Regione Eugenio Giani e agli assessori alla Sanità e all’Istruzione Simone Bezzini e Alessandra Nardini.
I genitori chiedono “in modo accorato, di intervenire affinché siano rispettati i diritti della fascia più vulnerabile della società”, in quanto “il diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione può essere esercitato pienamente soltanto in presenza”. “Ho corrisposto a dette richieste - si legge nelle missive inviate -, precisando come non sia titolare per legge di alcun potere normativo e, tantomeno, di alcuna funzione di carattere giurisdizionale, esulando pertanto dalle mie competenze la possibilità di sindacare in qualsivoglia modo la legittimità o meno delle misure precauzionali sanitarie di contenimento e contrasto del rischio di epidemia di COVID-19 assunte a livello statale e regionale, sia con riguardo al loro specifico contenuto che al sistema dei rapporti tra le fonti del diritto così per come fissato dalla nostra Costituzione”.
In ragione tuttavia dell’oggettivo rilievo della problematica in questione la Garante, “anche nell’ottica della leale collaborazione istituzionale” invita il presidente ed Esecutivo regionali a “valutare l’opportunità di adottare gli eventuali provvedimenti del caso”. ”Al riguardo, infatti - continua Bianchi - non posso sottacere come le misure assunte a tutela prioritaria della salute pubblica, ancorché necessarie, comportino un gravissimo pregiudizio per le persone di minore età e per le loro famiglie, a seguito della totale incisione del fondamentale diritto allo studio così per come costituzionalmente garantito”. “Pregiudizio che viene vieppiù aggravato dall’assenza di una valida alternativa e di una adeguata tutela, specie con riguardo alle fasce sociali più deboli ed a quelle che vivono in zone svantaggiate”.
La Garante evidenzia quindi la “stringente necessità di individuare gli strumenti più appropriati e di attivare le risorse più idonee, anche attraverso una tempestiva e capillare campagna vaccinale, al fine di salvaguardare la continuità didattica in presenza e garantire per tale via il diritto allo studio, così come espressamente garantito dalla Dichiarazione dei Diritti Umani dell’Onu e dall’art. 34 della nostra Costituzione”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa