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Abitare in Toscana, nel 2020 tornano a salire le richieste del contributo affitto

In commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd) si è tenuta nel pomeriggio di ieri, lunedì 22 marzo, l’illustrazione di “Abitare in Toscana”, il IX rapporto sulla condizione abitativa nella nostra regione. A illustrare la relazione di sintesi il dirigente Maurizio De Zordo, a fianco dell’assessore regionale Serena Spinelli.

I dati, riferiti al 2019 forniscono il quadro alle soglie della pandemia, alcune anticipazioni danno il segno del peggioramento intervenuto nel corso del 2020. Le domande valide per il contributo affitto sono state 14mila 527 nel 2019, con una conferma della sostanziale diminuzione del trend (nel triennio 2012-14 erano circa 25mila ogni anno). Nel 2020 sono tornate a salire. Anche il trend degli sfratti è stato in diminuzione, con 365 contributi che hanno evitato il provvedimento. Il patrimonio di Edilizia residenziale pubblica in Toscana consiste in 49mila 996 alloggi (468 in più rispetto al 2015), gli alloggi sfitti sono nel complesso 3mila 420, tra questi è da tenere sotto osservazione principalmente la quota più critica di mille e 196 ancora in attesa di manutenzione per mancanza di finanziamento. Le domande di alloggio presentate sono state 19mila 821, quelle ammesse 14mila 875, con mille e 135 assegnazioni (156 in più rispetto al 2018).

I dati del 2019 “hanno goduto anche del blocco degli sfratti”, ha spiegato l’assessore Spinelli. Il quadro dell’edilizia residenziale “è tornato al centro dell’agenda politica e sarà utile un confronto costante, anche con questa commissione, su un tema che si imporrà nei prossimi anni tra quelli con maggiore criticità”. In Toscana, ricorda l’assessore, “il quadro non è omogeneo, ci sono situazioni più difficili in alcuni territori, ma è anche giusto considerare che l’edilizia residenziale pubblica ha saputo reinventarsi negli anni. Il primo fronte del nostro impegno è ora rendere più omogenea la capacità di intervento tra gli undici soggetti gestori”.

Sul tema del supporto all’affitto, “ci aspettiamo una risposta anche a livello nazionale”. Sarà necessaria, aggiunge Serena Spinelli, “una riflessione sulle agenzie sociali per la casa: la legge regionale non ha prodotto gli effetti sperati”.

Il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale all’edilizia sociale nella passata legislatura, rileva “una forte motivazione nell’azione dell’attuale Giunta. La casa sarà strumento strategico per il superamento delle difficoltà di tante famiglie e il riconoscimento di un diritto. Edilizia residenziale pubblica come risposta prioritaria, ma anche social housing e agenzie sociali per la casa: la legge non ha dato grandi risultati, anche perché non è stata finanziata con risorse disponibili. Occorre finanziarla ”. I soggetti gestori ”hanno tempi eccessivamente lunghi. Sarà necessario attivare procedure più veloci. L’efficientamento sarebbe passato da una riduzione del loro numero”, aggiunge Ceccarelli, che ricorda come gli alloggi di edilizia residenziale pubblica “sono di proprietà dei Comuni, così come gli undici soggetti gestori”. In generale, si dovranno “sperimentare strade nuove, chiude Ceccarelli, tra le quali “l’acquisto dell’invenduto”. Giusto anche ricordare “che le case popolari non sono di scarsa qualità, anche dal punto dell’efficienza energetica”.

Secondo il consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), che ha presentato anche una richiesta di dati riguardo ai tempi medi di permanenza degli alloggi sfitti, tra le strade da seguire ci sarà “l’acquisto dell’invenduto, come richiamato da Ceccarelli” e sarà da fare una riflessione “sulla legge che regola i riscatti: se nella Provincia di Pisa 500 dei 6mila 100 appartamenti Erp risultano riscattabili a termini di legge e ne sono stati riscattati solo 15, deve esserci un problema alla radice, anche una preclusione ideologica. Grazie alle ingenti somme che si potrebbero incassare, sarebbe possibile rinnovare e migliorare il patrimonio esistente”.

Il tema della casa “è molto sfaccettato, il canale prioritario di risposta deve restare l’Erp”, dice il consigliere Andrea Vannucci (Pd). “Dobbiamo saper pensare anche a nuovi insediamenti per aumentare la platea. Un’azione sull’invenduto può essere una soluzione ottima per i piccoli, meno per i grandi centri. Il contributo affitto ha dato ottimi risultati, sia in tempi pre-Covid che in tempo di pandemia. Saluto con grandissimo entusiasmo l’idea di riproporre su scala regionale un’agenzia sociale per la casa”.

Fonte: Regione Toscana

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