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Musica e teatro nel Dantedì, ecco 'Dante e le stelle'

Giovedì 25 marzo 2021, in occasione di Jazz4Spring e Network Sonoro 2021, sarà online “Dante e le stelle. Immagini astronomiche e astri nella Commedia”, un progetto originale per Dantedì che unisce musica e teatro attraverso un nuovo sguardo su alcuni brani della Commedia con la musica di Dimitri Grechi Espinoza e le voci di Sandro Lombardi, Alessandra Bedino, Andrea Costagli, Sara Donzelli, Massimo Salvianti e Lucia Socci. Lo speciale evento, in streaming dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri sulle pagine Facebook di Music Pool, Musicus Concentus e tutti i partner di Jazz4Spring, è realizzato da Music Pool, Accademia Mutamenti, Arca Azzurra Produzioni, Compagnia Lombardi Tiezzi, I Sacchi di Sabbia, con la consulenza scientifica della Scuola Normale Superiore.

La cosmologia di Dante è quella aristotelico-tolemaica dominante nel Medioevo: sfere celesti solide, con incastonati pianeti e altri astri, si muovono concentricamente intorno alla terra, centro dell’universo. Ma se questa fisica ci risulta oggi assurda e incomprensibile, la poesia delle stelle che la Commedia ci consegna è invece vicinissima al sentimento di dolcezza, malinconia e desiderio che associamo ancora oggi agli astri che brillano nel cielo notturno. La selezione di brani qui proposta si richiama appunto a questa evocatività, che – nei contesti più diversi all’interno del poema – attraversa i secoli e ci sollecita con la stessa delicatezza d’immagini e lo stesso valore. In particolare, è cosa notissima che le tre cantiche della Commedia si concludono tutte con la parola «stelle»: una scelta che ha un parziale precedente in Virgilio (con le ombre che concludono sia l’Eneide sia la prima ecloga delle Bucoliche), ma che disegna soprattutto le linee del viaggio oltremondano di Dante, dal buio senza stelle dell’Inferno alla purificazione purgatoriale, fino allo scioglimento di ogni facoltà del poeta nello stesso amore che gli astri provano per Dio al termine del Paradiso. Ripercorrere queste linee non è allora solo questione di astronomia, ma della più alta e viva poesia.

Fonte: Ufficio Stampa

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