Per un'altra Santa Croce chiede i dati vaccinali sugli ultraottantenni: "Non è atto ostile, richiesta costruttiva"
E' bastato nei giorni scorsi chiedere a nome dei cittadini un semplice dato matematico al sindaco,ovvero la percentuale degli over 80 vaccinati a Santa Croce, per attirare subito la critica di qualcuno che è impegnato nelle vaccinazioni che, evidentemente, deve aver malamente interpretato questa mia richiesta come un atto ostile o come una messa sotto accusa all'operato vaccinale. Niente di tutto questo se è vero com'è vero che il dato non è a mia conoscenza e, quindi, difficilmente collegabile ad una qualsiasi ipotetica critica.
Per la verità la necessità di conoscere il dato percentuale è dovuta solo all'esigenza di poter effettuare un raffronto serio e comparativo con quelli che sono i dati regionali in nostro possesso per poter sviluppare proposte migliorative e di buon senso onde mettere in campo e ampliare, anche con i suggerimenti della minoranza, la migliore strategia vaccinale di massa anche sul nostro territorio.
Non si dimentichi che alla data del 18 marzo la Toscana risultava essere la terzultima regione per numero di grandi anziani vaccinati sulla popolazione con età superiore agli 80 anni attestandosi intorno al 23% dietro a Sardegna e Molise e ben lontana dalla media nazionale pari al 42%. Anche per questo motivo il portavoce dell'opposizione in Regione, il nostro consigliere Marco Landi, ha presentato una richiesta per apportare modifiche al modello organizzativo in essere in un'ottica di allargamento delle opzioni per la vaccinazione delle categorie dando cosí la possibilità ai grandi anziani autosufficienti di recarsi presso centri vaccinali già attivi o da individuare - come ad esempio le farmacie - e prevedendo il coinvolgimento delle USCA e del volontariato sociale per la vaccinazione a domicilio dei non autosufficienti.Dunque, chi critica a priori richieste di informazione di questo tipo può essere solo stato indotto in errore da chi gli ha falsamente prospettato quest'interessamento come una sorta di attacco preordinato che in realtà, in una situazione emergenziale come la nostra, non trova ragione d'essere.No si tratta di criticare un operato ma di concorrere a renderlo adeguato alle necessità che la pandemia ci impone.
Alessandro Lambertucci
Capogruppo "Per un'altra Santa Croce"