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La pandemia ha ridotto gli scarti da recupero nel Cuoio: i dati di Tecnoambiente

L'economia circolare nel Cuoio: il riutilizzo del sale per la conservazioni delle pelli e della rasatura al vegetale. Come è cambiata la produzione nel 2020

L'economia circolare è nel dna del Comprensorio del Cuoio e, per certi versi, è più forte del Covid, pur dovendo fare i conti - inevitabilmente - con i cali del materiale da mandare a riciclo a causa del contraccolpo della minore produzione industriale dovuta all'impatto dell'emergenza sanitaria in particolare ne mondo conciario. Tuttavia, in attesa della piena ripartenza, prosegue quella che è un lunga storia d'ambiente e di ricerca delle soluzioni più vantaggiose e innovative per le imprese.

Il quadro della situazione lo possiamo apprendere da Tecnoambiente Spa di Ponte a Egola (società del Gruppo Ecoeridania Spa), società leader nello smaltimento e recupero dei rifiuti industriali in piedi dal 2001 e la cui crescita è stata costante in tecnologia e capacità di lavorazione. Tra le particolari lavorazioni di Tecnoambiente Spa c'è il sale utilizzato per la conservazione della pelle che diventa, una volta trattato, prodotto antighiaccio che troviamo tra i numeri più importanti del materiale avviato a recupero. Le variazioni del consuntivo 2020 raffrontato con l'anno precedente ci danno il peso del Coronavirus nell'economia della zona. Prendendo a riferimento, appunto, il cloruro di sodio abbiamo un andamento produttivo in netto calo passando da 1.753.085 chilogrammi del 2019 (media 146.090 chilogrammi/mese) a 1.201.955 chilogrammi nel 2020 (media 100.162 chilogrammi/mese). La produzione per i primi due mesi del 2021 è stata di 315.510 chilogrammi per una media mensile di 157.755 chilogrammi. Questa tipologia di rifiuto è indirizzata ad un impianto di recupero che dopo un trattamento di purificazione lo destina, appunto, all'utilizzo come antighiaccio stradale. La percentuale di calo produttivo tra gli anni 2019 e 2020 è stato di poco superiore al 31%. Ma ci sono anche gli scarti di pelle al vegetale che diventano cuoio rigenerato.

La rasatura a vegetale - spiegano in Tecnoambiente - è uno scarto della produzione di cuoio da suola per cui l'analisi dei quantitativi prodotti permette di monitorare con precisione l'andamento delle concerie produttrici di questo articolo che sono principalmente ubicate a Ponte a Egola. Anche in questo caso un andamento produttivo in netto calo passando da 1.439.635 chilogrammi del 2019 (media 119.969 chilogrammi/mese) a 1.024.080 chilogrammi nel 2020 (media 85.340 chilogrammi/mese). La produzione per i primi due mesi del 2021 è stata di 158.560 chilogrammi per una media mensile di 79.280 chilogrammi. Questa tipologia di rifiuto è indirizzata principalmente ad una attività di recupero per la realizzazione di un prodotto in pannelli dai quali si ottengono articoli per l'industria della calzatura (suola da scarpe) e in parte minore alla produzione di fertilizzanti per agricoltura. La percentuale di calo produttivo tra gli anni 2019 e 2020 è stato di poco inferiore al 29%, in perfetto allineamento con il calo del lavoro nelle aziende del Comprensorio.

Fonte: Ufficio stampa

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