Mazzeo in piazza con i lavoratori Amazon: "Presto legge per tutelare lavoratori della gig economy"
“Lunedì sarò a fianco dei lavoratori Amazon che scendono in piazza per rivendicare diritti fondamentali, a cominciare dal diritto alla sicurezza”. Lo annuncia il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, durante la trasmissione #ilmioConsiglio di TeleGranducato, il programma quindicinale condotto dal giornalista Antonello Riccelli.
“Ci sono diritti che riguardano la persona in quanto tale – spiega Mazzeo – e non importa che lavoro faccia e dove e come lo faccia. È il diritto alla sicurezza e alla salute. Lo Stato deve garantire e tutelare il lavoratore ovunque sia, e in questo la Regione, con le Asl e i suoi Dipartimenti per la prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll) ha il dovere e il potere per far rispettare questo principio elementare”.
“Sto preparando con gli uffici legislativi del Consiglio regionale – aggiunge il presidente – una proposta di legge specifica sulla tutela e la sicurezza dei lavoratori della ‘gig economy’, dai riders ai corrieri e fattorini ad esempio di Amazon e di altre catene dell'e-commerce, perché c'è un vuoto normativo che va colmato e spesso impedisce a chi deve tutelare e garantire salute e sicurezza di farlo concretamente”.
“Quando parlo della capacità della politica di guardare al di là del proprio naso – continua Mazzeo – mi riferisco proprio a queste contraddizioni che ci pone il futuro. Trent’anni fa non c'è stata la capacità di immaginare la società e l'economia del 2020 e così siamo rimasti spiazzati: chi si sarebbe immaginato che potevamo avere a casa una cena tramite un'app su un cellulare? Però se da una parte abbiamo più utilità, dall'altra abbiamo lavoratori che non hanno un luogo classico di lavoro, la loro azienda è la strada, e che sono diretti da un algoritmo che scandisce tempi, modi e regole del loro lavoro. Con evidenti e gravi problemi. Ad esempio quando piove aumentano le richieste di servizi a domicilio – esemplifica il presidente del Consiglio regionale – e quindi l'algoritmo chiede a riders e fattorini di fare più consegne e di farle in minor tempo. Ma quando piove aumenta il pericolo di cadere dalla bicicletta o di fare un incidente, infatti il codice stradale impone di ridurre la velocità agli automobilisti. Invece riders e fattorini devono correre più veloci e quindi aumentare il rischio altrimenti l'algoritmo li etichetterà come cattivi lavoratori e per loro le consegne diminuiranno. E così può accadere, come è accaduto a Montecatini poco tempo fa, che un rider, padre di due figli, finisca sotto un'auto e muoia”.
“La politica non può farsi guidare dall'algortimo”, dice Mazzeo. “Non può permettere che la vita e la salute di un essere umano sia decisa da un algoritmo. Ad esempio i padroncini Amazon non sono autonomi, ma dipendono da Amazon in tutto e per tutto, perché dipendono dalle consegne che richiede Amazon. Allora, perché non devono avere le tutele che hanno altri lavoratori? O perché devono andare in Cig proprio in un settore che a differenza di altri durante il lockdown è cresciuto molto come il settore degli acquisti online?”.
“È evidente che la gig economy pone questioni che non rientrano negli schemi classici a cui ci siamo abituati – conclude Mazzeo – e la politica deve avere l'ambizione e la lungimiranza di scrivere nuovi diritti e penso che se la sinistra vuole avere un futuro deve entrare in questo campo con tutti e due i piedi e lo sguardo rivolto al futuro. Anche per questo, con il consigliere Iacopo Melio stiamo pensando di dedicare tutta una parte della prossima Festa della Toscana proprio a un confronto su questi nuovi diritti. Perché la Toscana è la patria di diritti civili fondamentali fin dal 1786 con l'abolizione della pena di morte e della tortura, e noi ora vogliamo che lo diventi anche dei nuovi diritti sociali a partire dalla sicurezza e dalla salute di chi lavora, qualsiasi lavoro faccia”.
Fonte: Ufficio stampa