Guazzini (CambiaMenti) risponde alla replica di Giglioli: "Così non cresce il senso civico"
Manola Guazzini, gruppo consiliare CambiaMenti, risponde alla replica del sindaco di San Miniato Simone Giglioli. La notizia, commentata dal primo cittadino, era riferita alle dichiarazioni di Guazzini sui livelli di contagio da Covid-19 nel territorio di San Miniato (Qui la notizia). A distanza di un giorno il sindaco Giglioli ha replicato all'esponente di CambiaMenti. Poche ore fa, Guazzini ha a sua volta risposto al sindaco tramite facebook.
"La risposta di Simone Giglioli alla presa di posizione di CambiaMenti si potrebbe riassumere con cinque parole sole: “E io che c'entro?”
Caro Simone, purtroppo c'entri, perché il Sindaco sei tu, e come tale sei il responsabile della salute dei cittadini.
Lo screening di massa non si può fare se non di concerto con l'ASL. Ma tu hai avanzato all'ASL questa proposta, o qualche altra, per dare una risposta straordinaria a una situazione certamente non ordinaria, come quella del Comune di San Miniato? Se lo hai fatto, lo hai fatto in assoluta riservatezza...lo screening è adatto a dimensioni di comuni più piccoli di quello di San Miniato. Ma si potrebbe fare nelle tre frazioni che hanno situazioni più preoccupanti. Che non si sa, se non per sentito dire, quali siano, perché nelle tue comunicazioni sui dati del contagio, che sono pari pari le stesse che potremmo leggere sul giornale, non c'è, nonostante noi te l'abbiamo sollecitata, nessuna specificazione territoriale. Lo screening non è la migliore delle idee possibili. Ce ne sono di migliori? Avanzale, e, se non ti vengono, utilizza lo strumento del coinvolgimento di tutte le forze politiche, come si fa in tempi d'emergenza e come si sta facendo anche a livello nazionale.
Essendo laureato in Giurisprudenza, sai, senza che te lo debba ricordare io, che la differenza tra stato di polizia e stato di diritto consiste nel fatto che nel primo i corpi di polizia esercitano poteri arbitrari, mentre nel secondo viene garantito il rispetto di regole definite democraticamente e ne viene sanzionata con certezza l'inosservanza. Se decine di persone, molte delle quali senza mascherina e certamente a meno di due metri di distanza l'una dall'altra si assembrano in vari punti del Comune, e nessuno dice niente, è lo stato di diritto a non essere rispettato. Come non viene rispettato lo stato di diritto quando capita, come è capitato a me stamani, di imbattermi in decine di ciclisti tutti in gruppo e senza mascherine, e presumibilmente non tutti provenienti dal Comune di San Miniato. Anche lo spirito civico è connesso con queste cose: se si dà il senso che chi governa considera la situazione che stiamo vivendo una situazione di emergenza straordinaria, che impone a tutti gesti straordinari, lo si fa crescere. Se chi governa dà l'idea che “ha da passà a' nuttata” e che ci si deve destreggiare tra le regole meglio che si può, non lo si fa crescere. Autorizzare il Mercatale di domenica 21 Marzo e promuoverlo con un manifesto in cui campeggia la scritta “Benvenuta primavera!, ad esempio, non è un modo di farlo crescere.
Con 520 contagi settimanali per 100 mila abitanti nel Comune di San Miniato (dato riportato da Il Tirreno di venerdì 19 marzo) quando la soglia d'allarme rosso è fissata dal governo nazionale in 250, anche nella programmazione degli eventi ci sarebbe voluta da parte del Comune più cautela e più consapevolezza della straordinarietà della situazione.
E' vero che, per quanto riguarda i generi alimentari, i mercati si possono tenere anche in zona rossa. Ma un'iniziativa come quella è di per sé destinata ad attrarre presenze da tutto il territorio del Comune e oltre, in contrasto con le regole attualmente in vigore.
Spero comunque, caro Simone, che tu sia in grado di garantire, per tutta la durata della manifestazione, accessi contingentati, con i dispositivi di sicurezza e con un distanziamento di 2 metri tra le persone, e di far controllare che non intervenga nessuno da fuori del Comune di San Miniato".