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Zona rossa Empolese Valdelsa-Cuoio e Barberino Tavarnelle dal 22 marzo

zona rossa

Zona rossa Empolese Valdelsa da lunedì 22 marzo. La conferma arriva dal sindaco dell'Unione dei Comuni Alessio Falorni. Ieri c'è stato l'incontro online con il presidente Eugenio Giani con 16 sindaci convocati. Già il comprensorio del cuoio (5 comuni con Fucecchio) è in zona rossa, a questi si aggiunge l'Empolese Valdelsa (10 comuni a eccezione di Fucecchio) e Barberino Tavarnelle, al confine con la Valdelsa Fiorentina.

Quindici comuni tra le province di Firenze e Pisa, per un totale di oltre 240 mila abitanti, rispetteranno le restrizioni massime previste dal DPCM nel tentativo di ridurre il tasso di contagio che oggi supera i 435 casi ogni 100mila abitanti (la soglia di allerta per passare in zona rossa è fissata a 250), con punte in alcuni comuni del Comprensorio del Cuoio, già in zona rossa da una settimana, superiori a quota 600.

Ai 15 si unirà anche il comune confinante di Barberino Tavarnelle che ieri ha partecipato col sindaco David Baroncelli all'incontro tra il Presidente della Regione Eugenio Giani e i primi cittadini dell’Empolese Valdelsa e del Valdarno inferiore.

La scelta di Giani, condivisa dai sindaci, è quella di seguire le ultime indicazioni del decreto ministeriale che non parla più soltanto di regioni e province ma che prevede provvedimenti più restrittivi anche per aree omogenee sub provinciali.

“Per abbassare la curva contagio serviva un provvedimento per l'intera area – ha commentato il Presidente della SdS Alessio Spinelli – oggi nella situazione in cui ci troviamo non ha più senso fare valutazioni per singoli comuni”.

I dati presentati dai Giani portano a una zona rossa omogenea sul territorio. Falorni spiega: "Ci sono variazioni tra comuni, alcuni con indici alti e alcuni che potrebbero reggere botta. La novità sostanziale è di poter procedere per zone omogenee, secondo quanto disposto dal presidente del Consiglio Mario Draghi". A tal proposito il sindaco di Montespertoli in un post ha commentato: "Questa zona rossa non ce la meritiamo perché siamo il comune con il tasso di contagi più basso di tutta l'area, ben al di sotto della soglia critica, abbiamo migliorato più di tutti la nostra situazione e non abbiamo nessuna classe delle nostre scuole in quarantena. Sono amareggiato, come tanti di voi, perché potevamo continuare così, con molti sacrifici ma senza bisogno di ulteriori restrizioni".

La zona rossa porterà la chiusura di alcune attività rispetto alla zona arancione e la sospensione della didattica in presenza con la chiusura delle scuole. "Castelfiorentino avrebbe cercato di reggere botta ancora - spiega con franchezza Falorni -, il carico della zona rossa su famiglie e imprese è veramente molto pesante".

"Era dal 29 novembre - spiega il sindaco Brenda Barnini - che il nostro territorio non entrava in zona rossa (salvo i giorni delle feste natalizie uguali in tutta Italia) . Vuol dire che faticosamente abbiamo imparato a tenere sotto controllo la curva dei contagi e a farla crescere piano. Adesso dobbiamo fare l'ultimo sforzo in vista della campagna di vaccinazione di massa".

Le micro zone rosse potranno avere durata inferiore rispetto a quelle regionali, che vanno necessariamente per un periodo di almeno due settimane.

Situazione ospedali
La zona rossa, oltre che dai dati relativi ai contagi, è fortemente consigliata anche dalla situazione degli ospedali. La pressione sui nosocomi di Empoli, Fucecchio e San Miniato è a livelli massimi e negli ultimi giorni si è intensificata anche sugli ospedali dell'area fiorentina, precludendo così la possibilità di trasferimento dei malati in altre strutture sanitarie all’interno dell’Asl.
“Una situazione veramente soffocante – dichiara il presidente della SdS, Alessio Spinelli – che dobbiamo migliorare a tutti i costi. Se la pressione sulle nostre strutture non diminuisce il rischio di non poter curare le persone potrebbe diventare veramente concreto”.

Scuole chiuse
Da lunedì 22 marzo sull'intero territorio saranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi i servizi educativi e per l’infanzia. Il contagio negli istituti scolastici non sembra essere particolarmente diffuso ma nell'incontro con il presidente Giani sono emerse anche le preoccupazioni del Comitato Tecnico Scientifico nazionale che sembrerebbe preoccupato da un possibile contagio “sotterraneo” nelle scuole, un contagio poco visibile dato dal fatto che la maggior parte degli studenti risultati positivi non manifestano sintomi.

“Per avere certezza che nelle scuole il tasso di contagio sia effettivamente basso – sostiene Spinelli – sarebbe necessario procedere a controlli a tappeto su tutti gli istituti facendo migliaia di tamponi agli studenti, un po’ sulla falsariga di quanto facemmo in alcune scuole a settembre prima della riapertura. In ogni caso voglio ricordare che le scuole formalmente non saranno chiuse: rimarranno aperte per sostenere gli alunni disabili e i bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali che continueranno a frequentare le aule insieme a piccoli gruppi di loro compagni che saranno presenti a rotazione. Ritengo che questa sia una scelta che ci fa comprendere come per le nostre comunità i bisogni sociali e relazionali non sono considerati inferiori a quelli sanitari”.

Ristori
I ristori previsti allo studio del prossimo Decreto quinquies del Governo per le attività economiche costrette alla chiusura non riguarderanno soltanto le Regioni in zona rossa ma comprenderanno anche le attività in zone rosse provinciali e subprovinciali come l’Empolese Valdelsa e il Valdarno inferiore. Il provvedimento sarà anche retroattivo e quindi terrà conto anche delle situazioni pregresse alla pubblicazione.

Controlli
Su tutta l'area saranno estesi i controlli per verificare il rispetto delle restrizioni da parte delle persone, sia attraverso la Polizia Municipale sia da parte delle forze dell'ordine grazie alla collaborazione con le Prefetture di Firenze e di Pisa che hanno garantito collaborazione e invio di uomini sul territorio. Ogni comune, inoltre, se lo riterrà opportuno potrà emettere ordinanze ancora più restrittive rispetto a quelle generali per situazioni specifiche nelle quali è ancor più necessario limitare il rischio di contagio.

Zona rossa Empolese Valdelsa, cosa si può fare

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