Vaccini a ultraottantenni, SCE: "Recuperare il grave ritardo"
I colpevoli tagli dei quantitativi previsti nella distribuzione dei diversi tipi di vaccini a paesi europei hanno messo in seria difficoltà – prima e oltre i blocchi del vaccino AstraZeneca di questi giorni - il ritmo di vaccinazione che era stato programmato. È questo uno sfondo importante da considerare ed era prevedibile che potesse comportare anche un aggravio delle discussioni tra gruppi di popolazione.
Se guardiamo la percentuale delle somministrazioni rispetto alle consegne di tutti i tipi di vaccino consegnati, si vede la Toscana tra le prime posizioni tra le regioni. Anche la fase della vaccinazione degli operatori sanitari si è sviluppata bene. Per non dire del personale scolastico e universitario.
Di contro, siamo preoccupati per il pesante ritardo nella vaccinazione delle persone ultraottantenni che si è verificato in Toscana e che purtroppo perdura negli ultimi giorni. Inutile dire come questa categoria di persone, come pure tutti i ‘soggetti fragili’, siano particolarmente a rischio di gravi conseguenze del contagio Covid e di grande impegno degli ospedali.
Emerge anche che nella nostra regione si sarebbe attuata una copertura vaccinale del settore sociosanitario piuttosto ‘estensiva’ – con l’impiego dello stesso tipo di vaccino previsto per le persone più anziane - anche per gruppi non direttamente a contatto con assistiti. Ciò può essere una circostanza – specialmente dopo la riduzione delle quantità di vaccino in distribuzione - da parte delle aziende farmaceutiche, che ha contribuito alla mancanza per gli ultraottantenni.
La Regione toscana, per questa categoria, ha scelto un modello di somministrazione basato sui medici di famiglia. Un settore fondamentale che indubbiamente garantisce una prossimità ed una utile conoscenza personale degli assistiti. C’è anche però una piccola quota di medici di famiglia che, per situazioni strutturali, non ha potuto aderire all’accordo, e, anche se finora sono stati somministrati tutti i vaccini ricevuti dai medici, potrebbe esserci la necessità di una integrazione organizzativa.
In ogni caso c’è un bisogno urgente di recupero dei ritardi per anziani e per le persone fragili; ancor più necessario se nei prossimi giorni avremo (finalmente) un migliore ritmo di arrivo dei vaccini. Data la situazione la Regione dovrebbe anche verificare la possibilità di ottenere una quantità aggiuntiva di vaccino come quota prevista da situazioni regionali che hanno più necessità di coprire specifiche urgenze.
Un urgente nuovo programma-obiettivo per gli ultraottantenni, il più efficiente possibile, deve considerare anche le particolarità della Toscana fatta di città e di un territorio vasto di piccoli centri, eventualmente anche basato su diversi ‘canali’ (medici di famiglia, centri di vaccinazione) e naturalmente con adeguata considerazione delle priorità di anzianità e patologia.
Un aspetto non secondario di questa urgenza dovrà essere anche quello di fornire una efficace comunicazione dello stesso programma, dei tempi, luoghi e modalità di sviluppo, a tutti gli aventi diritto e alle loro famiglie, anche valorizzando sindacati e associazioni.
Sinistra Civica Ecologista