Vaccini anti Covid in carcere, Diritti in comune presenta una mozione
In questi giorni in cui la cittadinanza guarda ansiosa al piano vaccinale della Regione toscana in attesa del proprio turno, contando le dosi destinate a quella o questa categoria e connettendosi più volte al giorno al portale di prenotazione, ci chiediamo quando inizierà la vaccinazione delle persone private della libertà residenti al Carcere Don Bosco. E' lo stesso carcere che il Garante dei diritti delle persone private di libertà nel suo ultimo rapporto (Ottobre 2020) descrive, tra le altre cose, come una casa circondariale “dove il numero dei presenti è di gran lunga superiore alla capienza massima in rapporto anche alle attuali situazioni di emergenza sanitaria.”
Dal XVII rapporto di Antigone pubblicato lo scorso 11 Marzo emerge come durante la seconda ondata, nonostante alcune precauzioni, siano spesso scoppiati focolai nelle carceri italiane. E’, ad esempio, di pochi giorni fa la notizia del focolaio scoppiato nel carcere di Volterra dove su 167 detenuti si sono riscontrati più di 60 positivi. Questi numeri sono agghiaccianti, solo se pensiamo che tra le persone detenute ci sono persone vulnerabili e persone anziane. Non solo: un istituto di pena è un luogo della comunità, dove ci lavorano educatori, ragionieri, amministrativi, assistenti sociali, agenti, insegnanti, maestri d'arte, registi, attori, volontari: gestire le misure di precauzione e di contenimento è terribilmente più complesso che negli altri luoghi di lavoro.
Per dare l'idea di quanto il carcere sia un luogo maggiormente a rischio di altri, l'Associazione Antigone, sempre nel suo ultimo rapporto, ha calcolato il tasso medio di positività su 10.000 persone nella popolazione carceraria e in quella libera: nel mese di Dicembre 2020 un tasso medio di positività nelle carceri era di 179,3, mentre nella popolazione libera in Italia era 110,5.
Nel mese di Febbraio 2021 il tasso vediamo che rimane sempre più elevato nelle carceri con 91.1 mentre nella popolazione libera è del 68.8.
E' di qualche giorno fa la notizia, diffusa dalla stessa Regione, che per la metà di marzo si sarebbe avviata la campagna di vaccinazione nelle carceri: ci attendiamo che questa data non subisca altri rinvii. Nel mondo della detenzione, i soli ad avere avuto la possibilità di accedere alle vaccinazioni sono gli agenti di polizia penitenziaria: una operazione che rischia di essere inutile se non si procede immediatamente alla profilassi vaccinale dei detenuti e dei lavoratori
Per questo abbiamo presentato una mozione in consiglio comunale con cui chiediamo al Sindaco di intervenire e di informare la comunità: la salute dei detenuti e chi in carcere ci lavora è interesse di tutti e tutte.
Fonte: Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile