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Fisioterapista di comunità a Empoli, attivo anche il teleconsulto

Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/mariolh-62451/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=567021">Mariolh</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=567021">Pixabay</a>

Dal prossimo lunedì anche nel territorio empolese sarà presente il fisioterapista di comunità, che offre un servizio di consulenza ad accesso diretto, ambulatoriale o domiciliare, rivolto a pazienti adulti/anziani in condizioni di cronicità o fragilità.

Dalla prevenzione delle cadute alla promozione di corretti stili di vita e sostegno alla partecipazione alla vita sociale, all’individuazione di percorsi riabilitativi appropriati, fino agli interventi sull’ambiente domestico o proposte di ausili per l’autonomia, i fisioterapisti collaboreranno con i medici di famiglia soprattutto per evitare che nei pazienti si instaurino quadri patologici conclamati o riacutizzazioni di sindromi esistenti.

Il servizio è organizzato dalla struttura complessa “Attività di riabilitazione funzionale”, diretta dalla dottoressa Sandra Moretti in collaborazione con la Medicina Generale.
Si accede al servizio tramite la segnalazione da parte del medico di famiglia attraverso una scheda di segnalazione inviata ad un indirizzo email di Zona. In questa fase pandemica è possibile anche avvalersi di una consulenza in modalità “teleconsulto”.

La consulenza da parte del fisioterapista territoriale, prevede un primo contatto telefonico con il paziente per inquadrare il caso, una valutazione funzionale ambulatoriale o domiciliare, attraverso strumenti condivisi e validati, un intervento di counseling o self management o educazione/addestramento al caregiver ed una consegna di materiale informativo ed educazionale sui bisogni individuati.

Ogni consulenza prevede un massimo di 3 accessi (ambulatoriali e/o domiciliari)

I fisioterapisti integrandosi ai team multiprofessionali impegnati nel Chronic Care Model contribuiscono a rafforzarli.

Fonte: Asl Toscana Centro

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