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Vaccini, Barni: "Giani si attivi per farli produrre alla Gsk di Siena”

Monica Barni

“Chiediamo al presidente Giani ed alla Giunta regionale toscana, di spendersi presso il Ministro della salute perché, se il governo intraprende più chiaramente, come sarebbe necessario, la strada del potenziamento del polo nazionale, consideri non solo situazioni industriali del nord, ma anche la realtà toscana”.

Lo ha detto la presidente regionale di Sinistra, Civica, Ecologista, Monica Barni dopo che una delegazione di Sce ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori della Filctem Cgil della Rsu di Gsk Vaccini, che hanno chiesto da tempo all'azienda di partecipare alla produzione dei vaccini anti Covid 19, conoscendo loro bene le potenzialità dell’impianto.

“Ci hanno detto – aggiunge Monica Barni - che potrebbero dare una grande mano, potenzialmente nell'ordine di 300mila flaconi prodotti al giorno. Eppure, oggi, a Siena non si produce nemmeno una fialetta anti-Covid. Ci è stato anche specificato che, oltre alle potenzialità di sviluppo in tempi brevi, come ‘contoterzisti’, di alcune fasi della produzione di vaccino (come l’infialamento e il confezionamento) sulla base di accordi e licenze degli attuali produttori (come già avviene per l’accordo Pfizer/Sanofi in Francia o in altri paesi Ue per lo Sputnik russo), la struttura senese avrebbe anche la possibilità di produrre, con tempi più lunghi, anche il ‘Bulk’, ossia il principio attivo e gli altri componenti del vaccino anti Covid. Ed è da sottolineare che anni fa, la stessa Gsk, aveva intrapreso la ricerca su vaccini mRNA, poi non perseguita perché ritenute più profittevoli altre produzioni”.

Secondo Sce la questione della capacità di vaccinare rapidamente ed estesamente la popolazione è il centro della strategia di contrasto alla pandemia in questa fase. La disponibilità di vaccini è il punto critico fondamentale, particolarmente in Europa in Italia. Il vaccino, invece che effettivo bene comune di tutta l’umanità sembra diventato strumento di competizione geopolitica.

Risulta che al Governo stiano valutando le possibilità di produzione del vaccino in Italia. Preme sottolineare che anche in Toscana esistono realtà in grado di contribuire proficuamente a questo sforzo. Abbiamo delle eccellenze a livello mondiale in biotecnologia e in farmaceutica, con una forte una tradizione. E anche realtà industriali importanti come lo stabilimento della multinazionale Gsk di Siena.

Siena è anche il luogo dove, con il centro Tuscany Life Science (Tls) si lavora per gli anticorpi monoclonali per la cura anti Covid, adatta per specifiche situazioni cliniche. Non per questo conviene puntare tutte le attenzioni solo sul farmaco che è allo studio in Tls.

Le due cose possono e devono convivere, è senz’altro giusto continuare sulla strada per la ricerca di un valido prodotto terapeutico, ma se in tempi rapidi non freniamo la diffusione del virus attraverso la vaccinazione, tutti gli sforzi e i sacrifici di questi mesi potrebbero rivelarsi inutili. Per questo è fondamentale che si mettano in campo tutte le risorse disponibili e al massimo delle loro potenzialità.

Anche perché lo scenario che si apre è complesso e molti elementi potenziali devono essere considerati per il futuro: la possibilità di diffusione di nuovi virus nei prossimi tempi, la necessità di mantenere alta la ricerca anche sul versante batterico (pensiamo all’aggravamento del fenomeno dell’antibioticoresistenza), la cognizione che l’attuale pandemia non si chiuderà con ‘un colpo’ di vaccino, ma che verosimilmente sarà necessario ripetere negli anni la copertura vaccinale.

Assumono quindi importanza fondamentale, oltre alle scelte strategiche aziendali, le capacità di programmazione del ‘pubblico’ che dovrebbero essere in grado di considerare tutti questi aspetti. E di valorizzare realtà che oltretutto possono dare buona occupazione e generare ricadute positive anche in altri comparti. Così come, oltre a queste prospettive, che rivestono un carattere di urgenza, sarebbe importante che il nostro Paese e l’Unione Europea lavorassero per la creazione di un'azienda pubblica, per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di farmaci, vaccini e dispositivi medici.

 

 

Monica Barni per Sinistra Civica Ecologista con il Gruppo sanità di Sce

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