Distilleria Deta, Sinistra civica ecologista: "Coniugare salute, ambiente, lavoro"
Sinistra Civica Ecologista Barberino Tavarnelle già nello scorso autunno aveva richiesto che si definissero con chiarezza le condizioni preliminari necessarie per inserire le richieste della Distilleria Deta in termini di impatto ambientale in un adeguato percorso di valutazione politica, sociale, istituzionale per valutare e verificarne il rispetto, la compatibilità, la sostenibilità rispetto alla fondamentale tutela della salute dei cittadini e lavoratori, dell’ambiente e del paesaggio. Non siamo contrari alla presenza ed evoluzione della distilleria che è una struttura produttiva utile in una area a forte vocazione vitivinicola quale quella della Val d’Elsa e del Chianti e lavoriamo concretamente perché questa sia sostanzialmente una operazione sostenibile da un punto di vista ambientale, sanitario, sociale ed economico.
Riteniamo utile lo sforzo fatto dalle Amministrazioni Comunali coinvolte e dalla Regione Toscana per riportare la questione nel corretto ambito e confronto politico ed istituzionale ma riteniamo altresì che il risultato finale non sia stato soddisfacente, soprattutto in relazione al forte aumento di capacità produttiva senza un contestuale e altrettanto forte ammodernamento impiantistico e tecnologico nel senso della transizione ecologica. Risulta certamente positiva una significativa riduzione delle emissioni orarie ma mancano attualmente adeguate garanzie finanziarie dell’Azienda a fronte dei possibili problemi che potessero sorgere e per interventi quali ad esempio la possibile rimozione della ciminiera; soprattutto dal punto di vista paesaggistico non convince la ciminiera di 60 metri che, pur ritenuta indispensabile da ARPAT per ridurre la dispersione in atmosfera degli odori e pur localizzata in un contesto industriale, risulta un intervento certamente impattante ben oltre all'impianto aziendale.
Vogliamo sottolineare che riteniamo un grosso errore di metodo e di merito che la Regione abbia rilasciato l’AUA mentre era in via di presentazione e discussione pubblica il Protocollo d’Intesa, avendo chiuso di fatto la discussione sulle questioni autorizzative.
Abbiamo apprezzato la proposta del Protocollo d’Intesa, la via giusta per riportare la questione nei giusti binari politici ed istituzionali. È uno strumento molto utile per sviluppare le politiche ambientali dell'area e per migliorare il quadro della zona e dell'Azienda. Arriva in ritardo, è ancora insufficiente e deve essere ritenuto un punto di partenza e non di arrivo e quindi attuato, migliorato e sviluppato. A questo fine avanziamo le seguenti proposte:
• di indirizzare/utilizzare le risorse nazionali ed europee destinate all'economia circolare per iniziare percorso di studi, approfondimento e ricerche assieme a istituti universitari, centri di ricerca per l’ammodernamento tecnologico ed impiantistico, in particolare per possibili alternative alla ciminiera di 60 metri,
• una più precisa definizione e costituzione dell'Osservatorio Ambientale che si occupa dei monitoraggi per cui suggeriamo il nome di “Osservatorio sulla salute e sull’ambiente” con coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali ma anche di soggetti in rappresentanza delle forme organizzate dei cittadini, lavoratori e associazioni;
• di attuare quanto prima le iniziative di forestazione urbana e periurbana che dovranno essere significative e condotte con il supporto di personale professionale o scientifico adeguato;
• di dare forza alla parte sulla partecipazione anche mediante la creazione di un portale con funzioni di trasparenza, comunicazione ed informazione in cui pubblicare tutte le informazioni e gli atti .
Fonte: Sinistra Civica Ecologista Barberino Tavarnelle