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Spaccio a Quarrata, 5 in carcere e 9 ai domiciliari con l'operazione Thunderstorm

spaccio quarrata

Oltre 100 carabinieri hanno partecipato all'operazione Thunderstorm, con 20 ordinanze di custodia cautelare per bloccare lo spaccio che partiva da Quarrata ma si ramificava anche nella provincia di Pistoia. Nello specifico, 5 ordinanze riguardano il carcere, 9 i domiciliari e 6 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Un 32enne di Campi Bisenzio, originario dell'Albania, è stato arrestato in flagranza di reato con mezzo etto di cocaina e mezzo di hashish. Un 28enne marocchino irregolare in Italia ma con domicilio a Prato è stato arrestato inoltre. Con sé aveva quasi mezzo chilo di cocaina.

"Una gallina" o "una marmitta" per una dose

Le indagini erano iniziate dopo un arresto in flagranza che i carabinieri di Quarrata avevano effettuato nel dicembre 2019 in piazza Aldo Moro. Dall’analisi del telefono dell’arrestato erano emerse numerosissime conversazioni e contatti dal contenuto riconducibile alla cessione di droga, elementi che confermavano l’esistenza di una ampia rete di vendita continuativa di sostanze stupefacenti.

Con le intercettazioni telefoniche e ambientali è stato ricostruito il complesso panorama dello spaccio di hashish e marijuana sul territorio della piana pistoiese.

Quello che emergeva dalle indagini, che hanno visto i carabinieri analizzare oltre 20.000 telefonate, era l’esistenza di una pluralità di soggetti dediti allo spaccio di stupefacenti che, sebbene non organizzati in una rigida e formale struttura associativa, operavano frequentemente in concorso tra loro, spalleggiandosi e scambiandosi all’occorrenza favori e clienti.

Le cessioni al dettaglio venivano perlopiù effettuate da cittadini italiani, ciascuno dei quali aveva proprie “zone di competenza” e platee di clienti. All’occorrenza però, quando non potevano soddisfare le richieste degli acquirenti per la momentanea indisponibilità della sostanza, non esitavano ad indirizzarli presso gli altri spacciatori, che a loro volta ricambiavano il favore, in una sorta di equilibrio criminale dove ciascuno degli indagati aveva il proprio sicuro bacino di consumatori interscambiabile però con gli altri.

Le modalità di spaccio risultavano ben collaudate: attraverso telefonate dal contenuto criptico ma evidentemente ben conosciuto dagli interessati, i clienti prenotavano l’acquisto di “una gallina, un caffè, una marmitta” terminologia utilizzata per rendere ben chiaro quantità e tipologia di sostanza richiesta.

Gli appuntamenti venivano poi fissati nel giro di pochi minuti e quasi sempre negli stessi luoghi ovvero: nei giardini pubblici posti tra la via Trieste e piazza Aldo Moro, attigui ad un bar li esistente; vicino alla chiesa di Santa Maria Assunta, nella zona del campo da basket ubicato tra il parcheggio di piazza Berlinguer e la pista ciclabile che costeggia il torrente “Fermulla”; nella piazzetta nota come “il gatto” sempre attigua al torrente indicato; nella zona retrostante la Casa Comunale; sul retro di una tabaccheria, posta lungo via Corrado da Montemagno e, infine, nei giardini pubblici ubicati in via San Lorenzo, confinanti con le scuole medie.

Per quanto riguarda le modalità di approvvigionamento della droga, i principali fornitori dello spaccio a Quarrata erano cittadini marocchini, principali fornitori di hashish e marijuana ma in alcune occasioni anche di cocaina.

Le misure di custodia eseguite oggi, rappresentano l’atto finale di oltre 7 mesi di intese attività di indagine durante le quali gli uomini dell’arma avevano già tratto in arresto in flagranza di reato 10 individui, sequestrato 15.000 euro in contanti e recuperato un ingente quantitativo di sostanza stupefacente dalle quali avrebbero potuto essere ricavate circa 12.000 dosi di hashish, 6.000 di marijuana e 500 di cocaina, per un valore complessivo ricavabile dalla vendita al dettaglio di circa 180.000 euro.

Spaccio Quarrata: le congratulazioni del Sindaco ai Carabinieri

Il Sindaco di Quarrata Marco Mazzanti esprime la sua soddisfazione per l’operazione antidroga effettuata dai Carabinieri di Pistoia, i quali, grazie all’impiego di più di cento militari ed anche unità cinofile, sono riusciti a far emergere un’ampia rete di spaccio che operava prevalentemente a Quarrata, estendendosi anche verso Pistoia e Prato. Diciannove sono in tutto le persone raggiunte dalle misure di custodia cautelare, che vanno ad aggiungersi alle altre 13 già fermate e accusate di spaccio durante le indagini.

“Voglio esprimere il mio apprezzamento – afferma il Sindaco di Quarrata Marco Mazzanti – per il lavoro svolto dai Carabinieri di Pistoia ed in particolare dai militari della Stazione di Quarrata che, comandati dal Luogotenente Salvatore Maricchiolo, sono riusciti a compiere questa importantissima operazione antidroga. Da quanto ho appreso, si è trattato di un lavoro investigativo molto complesso, durato mesi e costituito da pedinamenti, osservazioni e qualcosa come ventimila conversazioni telefoniche intercettate. Sul nostro territorio le zone maggiormente coinvolte da questa attività di spaccio fortunatamente bloccata dai Carabinieri erano prevalentemente piazza Aldo Moro ed alcuni tratti della pista ciclo-pedonale lungofermulla, luoghi centrali e molto frequentati anche da famiglie e dagli studenti delle numerose scuole presenti nelle vicinanze. Un’attività costante di spaccio svolta in queste zone, quindi, era estremamente pericolosa perché poteva andare ad intercettare fasce di popolazione che, da questo punto di vista, possono risultare più fragili, come i giovani e gli adolescenti. Mi ha fatto piacere apprendere che uno spunto investigativo sia stato offerto ai militari dell’Arma anche da segnalazioni di cittadini, poiché ciò significa che la nostra comunità ha in sé gli anticorpi per individuare e condannare l’illegalità ed il malaffare e che la collaborazione tra società e forze dell’ordine è preziosa e porta sempre a risultati utili per l’intera comunità. Le mie più sentite congratulazioni, quindi, vanno alla Procura di Pistoia che ha coordinato le indagini e ai Carabinieri che le hanno effettuate, andando a bloccare – speriamo in maniera definitiva – questa rete di spaccio che stava operando nella nostra città”.

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