Lockdown prolungato in provincia di Pistoia? Confcommercio: "Un dramma per le imprese"
“Si prospetta l’incubo di un nuovo prolungato lockdown per la provincia di Pistoia, non possiamo resistere.” È netto Stefano Morandi, Presidente di Confcommercio Pistoia e Prato, nel prendere posizione rispetto alle decisioni delle Istituzioni che segnano scenari drammatici per il settore terziario.
“Se i nostri indici differiscono da quelli della regione tanto da richiedere maggiori restrizioni, la stessa logica dovrà valere nel momento in cui potrà verificarsi il contrario.
Dati alla mano, sappiamo che il rischio che la Toscana entri in zona rossa già dalla prossima settimana è sempre più alto e questo significa condannare le imprese pistoiesi ad una chiusura di almeno un mese.
Gli scenari che si prospettano dopo un anno di stop a intermittenza e limitazioni sono già drammatici, nel momento in cui i valori per la nostra provincia torneranno sotto la soglia di massimo allarme dobbiamo riaprire senza attendere che l’intera regione di allinei.
Non abbiamo tempo da perdere, le attività sono allo stremo e ancora non esiste una correlazione fra i provvedimenti presi e i ‘sostegni’ economici attribuiti per poter sopravvivere.
Anzi, ad oggi questi sono del tutto inesistenti.
Il sistema delle fasce di colore – attivo d Novembre – ancora non prevede meccanismi automatici di attivazione di contributi non appena un territorio viene classificato come zona rossa.
Inoltre Marzo sarà un mese pieno di adempimenti fiscali dove, fra gli altri, viene a cadere il blocco dei versamenti IVA relativo ai mesi di Ottobre,
Novembre 2020 e acconto e quello di ritenute/contributi redditi da lavoro dipendente per i mesi di Ottobre e Novembre 2020.
Come dovrebbero fare le aziende a sostenere costi fissi e scadenze se sono chiuse e non lavorano?
Ad oggi, purtroppo, sembra che niente sia cambiato rispetto al passato.
È insostenibile che a un anno dal primo lockdown si parli ancora in una logica di continue chiusure come unica soluzione per arrestare il virus. Se questa fosse veramente la strada giusta da seguire oggi non ci troveremmo più a discuterne.
Piuttosto ci staremmo confrontando sull’efficacia dei vaccini e di un progetto per la ripartenza, impossibile da mettere in campo adesso, visto che viene a mancare il primo e determinante passo nella lotta contro la pandemia: la gestione efficace e puntuale del sistema sanitario e della macchina vaccinale.
Non possono però essere sempre le imprese a pagare il prezzo di questo.
Oggi il Governo ha il dovere di darci risposte fattive.
Servono sostegni realmente corrispondenti alle perdite subite da ciascun settore e da ciascun’area, sospensione delle scadenze fiscali per le attività chiuse e, soprattutto, un progetto che permetta alle imprese di lavorare in sicurezza.
È indispensabile prestare maggiore attenzione all’intero mondo imprenditoriale: senza questo il territorio non può pensare di ripartire.”
Fonte: Confcommercio Pistoia e Prato