Vernaccia San Gimignano, imbottigliamento +20% nei primi mesi dell'anno
La Vernaccia di San Gimignano dimostra la sua unicità nei momenti difficili, nei primi due mesi del 2021 i dati dell’imbottigliamento superano di più del 20% quelli dello stesso periodo del 2020, con ben 1.034.507 contrassegni di Stato rilasciati dal Consorzio, risultato ancora più positivo e incoraggiante se si considera che quello fu l’unico bimestre dello scorso anno a non essere toccato dalla pandemia.
Certamente la Vernaccia di San Gimignano non è nuova a queste performance, la volontà di resistere di questo vino unico per mille diversi motivi, dalla sua versatilità negli abbinamenti al fatto di andare contro a tutti gli stereotipi che accompagnano i vini bianchi, si rivela negli ottocento anni di storia, nei fasti del periodo medioevale e rinascimentale a cui è seguito un lento declino, fino alla quasi sparizione degli inizi del XX secolo.
La Vernaccia di San Gimignano è una delle poche denominazioni italiane declinate al femminile, motivo per cui la campagna di valorizzazione le ha dato un volto di donna in abiti regali, facendone “La Regina Bianca in una terra di Re Rossi”.
Abiti davvero unici, che il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano ha scelto secondo il suo mantra: per crescere occorre fare sistema con il territorio e le realtà produttive locali, linfa vitale della nostra unicità.
Gli abiti scelti sono della giovane stilista Asia Neri (al secolo, Irene Mattei), nata a Siena nel 1985, da molti considerata un talento emergente anche se lei ama definirsi ‘un’artigiana del tessile’, che ha messo a disposizione le sue creazioni per vestire la Vernaccia, la Regina bianca dei vini toscani. Con i suoi abiti Asia Neri esalta l’intimità, la bellezza, la forza e eleganza della donna, tutte caratteristiche proprie anche della Vernaccia di San Gimignano, come pure l’attenzione alla sostenibilità e l’artigianalità della produzione.
Fonte: Ufficio Stampa Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano