Montelupo Fiorentino ricorda: 8 marzo 1944 – 8 marzo 2021: storia e memoria
La notte fra il 7 e l’8 marzo del 1944, più di 20 nostri concittadini, assieme ad altre decine dell'Empolese Valdelsa, furono strappati ai loro affetti, senza colpa alcuna e con l’inganno, e deportati verso campi di concentramento nazisti dove, la maggior parte trovò una morte atroce. I superstiti con fatica riuscirono a raccontare l’orrore vissuto, tanto terribile da sembrare incredibile.
La deportazione venne decisa dopo il clamoroso successo degli scioperi del 3-4 marzo, nella nostra zona principalmente nelle vetrerie. I nazisti rimasero sbalorditi dalla partecipazione allo sciopero che, nel contesto della seconda guerra mondiale, dell’occupazione tedesca e del fascismo rinato sotto la lugubre bandiera della Repubblica di Salò, appare ancora oggi un gesto di incredibile coraggio.
Fu Hitler in persona ad ordinare la rappresaglia, ma furono gli italiani che la misero in atto. Così, nelle nostre zone, la deportazione vide coinvolte le autorità statali e locali, spesso conoscenti diretti dei deportati e, in qualche caso, perfino collegati da rapporti di parentela.
Questa caratteristica, che aumenta la tragicità di quella vicenda, inserisce la deportazione dell’8 marzo nelle vicende generali ed epocali del ‘900 e quindi nella storia tout-court.
Le riflessioni sulla storia e sulla memoria, soprattutto per vicende così tragiche e segnanti come quelle della seconda guerra mondiale, della deportazione e dei campi di concentramento, avrebbero necessità, per la loro stessa natura, del confronto diretto. Degli sguardi, del contatto.
Purtroppo anche per questo 2021 mancheranno questo fondamentali aspetti e, come nel 2020, anche il viaggio annuale ai campi di concentramento dove i nostri concittadini vennero deportati, non potrà essere realizzato, privando i ragazzi delle scuole medie di un’esperienza formativa importantissima.
Tuttavia, ben consapevoli della dolorosa situazione attuale, quella data, l’8 marzo del 1944, rimane un passaggio fondamentale, non solo per la memoria del nostro paese, ma per la necessaria riflessione sull’intera tragica vicenda dei fascismi.
Per questo abbiamo messo in campo una serie di iniziative indirizzate soprattutto verso le giovani generazioni, gli studenti ma senza dimenticare tutta la comunità di Montelupo attraverso iniziative online e le indispensabili cerimonie, che saranno realizzate rispettando scrupolosamente i protocolli di sicurezza sanitaria.
Proprio con lo scopo di risvegliare le coscienze e la memoria, fin dentro le abitazioni, l’Amministrazione comunale ha interpellato i parroci dei territori interessati dalla deportazione che insieme e in maniera coordinata, alle 22 in punto di domenica 7 marzo, ora del coprifuoco, suoneranno dei rintocchi di campane a morte in memoria dei nostri poveri deportati.
«Il suono delle campane nella notte, a cui non siamo abituati, speriamo permetta a tutti di ricordare, pur chiusi nelle proprie abitazioni, la gravità di quanto accaduto l’8 marzo del 1944. Decine di persone, senza alcuna colpa e con l’inganno, portate via dalle proprie case nel buio della notte, private dei loro diritti fondamentali. Ringrazio di cuore i parroci, la dirigente scolastica e gli educatori per aver collaborato attivamente a disegnare questo ‘sforzo di memoria’, abbracciando virtualmente i parenti dei deportati. Purtroppo, anche quest’anno le commemorazioni alla lapide sul Municipio, al monumento ai caduti, al masso di Ebensee davanti alla scuola e al cippo del cimitero del Castello non potranno essere aperti alla cittadinanza.», afferma l’assessore alla memoria, Lorenzo Nesi.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio Stampa