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Villa di Meleto, Giglioli (Lega): "Molta propaganda e poca trasparenza"

Susi Giglioli (foto gonews.it)

È con estremo dispiacere che, come consigliere comunale, mi sono trovata costretta a sottoscrivere formale denuncia per “omissione di atti d’ufficio” relativi a una ordinanza iscritta nell’Albo Pretorio del Comune di Castelfiorentino il 18 febbraio scorso, ma secretata dagli uffici e quindi accessibile solo da pubblici ufficiali previa dichiarazione di riservatezza “...nei casi specificatamente determinati dalla legge” e sotto la propria responsabilità.

L’ordinanza in questione riguarda la sospensione dei lavori in corso di esecuzione, da parte della Sovrintendenza di Firenze, della Villa storica di Meleto come riporta pubblicamente già qualche organo di stampa e come più segnalazioni, informalmente pervenutami nei giorni scorsi, mi confermano.

Trattasi di non meglio definito progetto già pubblicizzato nel maggio scorso proprio dal Sindaco Falorni che avrebbe portato lustro e rilancio alla dimora storica di Meleto, sede della prima scuola agraria fondata nel lontano 1834 da Cosimo Ridolfi, scenario di presentazione da parte dell’amministrazione nel 2015 del nuovo indirizzo di studio di agraria annesso all’istituto Enriques con il quale si prospettavano condivise iniziative.

Poiché ritengo sia mio dovere e non una mia curiosità accertarmi oggettivamente di quanto sta avvenendo sul territorio e in particolare a una residenza di prestigio pubblico, meta di pregio di incontri culturali e enogastronomici sponsorizzati proprio dall’amministrazione in carica in più occasioni, ho ritenuto di accedere come mio diritto, a quella documentazione per poter formulare domande più precise in Consiglio Comunale.

Solo dopo una settimana di rinvii, ritardi e inconsistenti giustificazioni da parte del Segretario Comunale, ho deciso di procedere con una denuncia formale poiché ritengo la dinamica possa essere configurata come ostruzionismo alla mia attività istituzionale non avendo potuto ricevere in tempi brevi una semplice ordinanza in forma cartacea o l’invio della stessa come file, valutando che i 30 giorni canonici si rendono necessari agli uffici in caso di reperimento di elementi o documenti di vario genere per soddisfare richieste più complesse.

Premetto che non riesco a comprendere cosa ci sia di così riservato in questa ordinanza da gettare l’intera amministrazione in un silenzio così imbarazzante e a pormi, come consigliere, nella condizione di presentare una interrogazione nel Consiglio Comunale di giovedì prossimo 4 marzo in merito alla sospensione dei lavori senza avere la documentazione relativa, una situazione che svilisce il ruolo del consiglio comunale e dei suoi legittimi rappresentanti.

Susi Giglioli, Capogruppo Lega Castelfiorentino

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