Rialzo casi in Toscana, c'è preoccupazione. L'analisi dei dati
Giani: "Sono preoccupato da rialzo positivi in Toscana"
"Sì, sono preoccupato perché indubbiamente ieri avevamo un dato che sembrava stabilizzare, invece è un graduale aumento. Non dobbiamo allarmarci, perché sono 1.300" circa nuovi casi positivi Covid "e a ottobre abbiamo avuto per due giorni anche più di 2.700 contagi, però è un fattore, un trend di crescita". Lo ha detto il governatore della Toscana Eugenio Giani
Rialzo casi Toscana, Mazzeo: "Non più accettabili comportamenti sbagliati"
"Oggi purtroppo i numeri ci consegnano una realtà che non registravamo dal 21 novembre: 1.374 nuovi casi su 12.584 prime diagnosi (10,9% il tasso di positività). E accanto a questo, superano quota mille anche i ricoveri nei reparti Covid-19 (1012) di cui 159 in terapia intensiva.
E' un momento critico, non possiamo nasconderlo, e se non ci saranno velocemente modifiche nell'andamento dei contagi, il rischio di una terza ondata, con tutte le conseguenze che questo potrebbe comportare, è davvero alto.
Per questa ragione, non possono essere più accettabili comportamenti sbagliati: ora è il momento in cui servono più rigore, più controlli e, se necessario, più sanzioni.
Sembra assurdo doverlo ripetere ancora, dopo un anno in cui quotidianamente conviviamo col dolore e le restrizioni, ma evidentemente si pensa di poter ancora sottovalutare questo virus e le sue terribili conseguenze. Io non mi stancherò mai di ripeterlo: prudenza, responsabilità e rispetto delle regole sono fondamentali!"
Così il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
L’assessore Bezzini ha fatto il punto aggiornato della situazione in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd)
Il punto sull’emergenza Covid-19 aggiornato ad oggi è stato fatto questa mattina dall’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini durante un’audizione in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd).
Bezzini ha comunicato che purtroppo in data odierna, 25 febbraio, i contagi hanno fatto rilevare un balzo in avanti, attestandosi a 1373 casi, dopo alcuni giorni in cui il livello di nuovi casi era sì alto ma stabile. “La situazione è preoccupante – ha detto l’assessore. – Stiamo analizzando la situazione e valutando con la presidenza della Giunta l’impatto di questa impennata, e se sia il caso di prendere ulteriori misure a livello locale”.
Il tasso di contagi è particolarmente alto in due province: a Pistoia, dove si registrano circa 60 casi ogni 100 mila abitanti, e a Siena, dove l’incidenza è minore ma ci sono più casi legati alle varianti particolari dovuti alla vicinanza con l’Umbria. “Sono in corso azioni del progetto ‘Territori sicuri’ che al momento sta funzionando bene a livello locale – ha spiegato Bezzini -. C’è uno screening in corso a Monteroni per la variante brasiliana, poi partirà quello a Sovicille, dopo gli interventi fatti nei giorni scorsi in altri territori”.
La variante inglese è destinata anche in Toscana a diventare uno dei ceppi prevalenti: attualmente è rilevata in circa il 40-50 per cento di chi si ammala. Bezzini, anche rispondendo ai quesiti dei commissari, ha osservato che “questo è un problema, perché essendo più contagiosa rischia di far impennare la curva in un momento in cui la barriera dei vaccini non ha ancora prodotto effetti su vasta scala”. La variante brasiliana è limitata invece al momento ad alcuni comuni confinanti con l’Umbria, ma preoccupa perché in caso di incremento rischia di mettere in affanno il progetto ‘Territori sicuri’ e le strategie di contenimento. Che, ha ricordato l’assessore, sono quelle indicate dall’Istituto superiore di Sanità: un monitoraggio a campione e soprattutto il tracciamento dove ci siano casi accertati o sospetti, con un’indagine su 14 giorni.
Quanto alla vaccinazione, è vero che non ha ancora prodotto effetto su larga scala ma è evidente che, laddove sono state fatte delle campagne, i risultati ci siano. Bezzini ha ricordato che “nelle Rsa e tra il personale sanitario, che erano i settori più colpiti, si registra se non un azzeramento certamente una caduta verticale dei contagi”. Sempre riguardo ai vaccini, è notizia del giorno la diminuzione delle forniture di Astra-Zeneca previste per i prossimi giorni. “Ero stamattina collegato in Conferenza Stato-Regioni con i ministri Speranza e Gelmini – ha comunicato l’assessore – ed entrambi hanno garantito che sarà fatto uno sforzo straordinario affinché a marzo venga recuperato il calo di questi giorni con la consegna di più dosi”.
Il numero in crescita di casi sta mettendo nuovamente in sofferenza le strutture sanitarie in alcuni territori. Gli ospedali delle province di Pistoia ed Empoli iniziano a registrare difficoltà, mentre Siena regge al momento per la presenza dell’azienda ospedaliero-universitaria, anche se l’aumento di pazienti è sensibile. L’assessore ha riferito che, a ieri, sui contagi registrati il 47% dei pazienti risultava asintomatico, il 40% paucisintomatico, il 5,5% presentava sintomi lievi, l’1,4% sintomi severi e lo 0,5% sintomi critici.
Questo anche grazie alla diminuzione dell’età media degli ammalati, che si attesta sui 43 anni. Tuttavia, si sta registrando un aumento del tasso dei ricoveri, che ha superato i 1.000 in Toscana. Ieri si sono registrati + 22 pazienti ricoverati e + 4 pazienti in terapia intensiva. Rispondendo a una domanda sul centro Creaf di Prato, infine, Bezzini ha ricordato che “si tratta di una struttura cuscinetto, così come abbiamo pensato a strutture di cure intermedie per ospitare pazienti in via di guarigione ma che non possono essere ancora dimessi, per liberare posti in ospedale. Ma sono strutture che saranno attivate solo in caso di saturazione degli ospedali: un’evenienza a cui spero che non si arrivi attuando le giuste strategie”.
Gelli: "Terza ondata dietro l'angolo"
"Bene Speranza nella sua informativa a richiamare alla prudenza. Purtroppo non possiamo permetterci di abbassare la guardia in un momento molto delicato dal punto di vista epidemiologico. La curva dei contagi sta tornando a salire, e le varianti iniziano a diffondersi sempre più sull'intero territorio nazionale. Il rischio terza ondata è dietro l'angolo. Nel prossimo Dpcm si dovranno mantenere chiusure mirate e tempestive, magari anche a livello sub-regionale, per contrastare in maniera decisa la comparsa di queste varianti, in particolar modo quella brasiliana e sudafricana". Così Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute.
"Anche le notizie emerse questa mattina dal confronto tra Governo e Regioni sembrano confortanti. L'intento è quello di mantenere il sistema di classificazione del rischio a 'colori', evitando nuove rischiose aperture nell'attuale contesto epidemiologico. Trovo inoltre molto condivisibili diversi punti della relazione di maggioranza approvati ieri in Parlamento. Tra questi segnalo la possibilità di deroga sui brevetti per liberalizzare la produzione dei vaccini contro il Covid in modo da renderli universalmente disponibili a tutti, e la possibilità di vaccinare familiari e caregiver dei pazienti fragili in modo da proteggerli a 360°. Il primo obiettivo della campagna deve essere quello della salvaguardia della vita e della protezione dei più deboli", conclude Gelli.