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Cgil: "Riaprire il Museo Marini di Pistoia e reintegrare i lavoratori"

(foto gonews.it)

“Adesso si deve riaprire riaprire il Museo Marini, non ci sono più alibi e con esso reimpiegare anche i dipendenti licenziati.

La sentenza del Tar è inequivocabile, sancisce definitivamente il legame indissolubile di Marino e le sue opere con la città di Pistoia e sconfigge l’idea “proprietaria” delle opere d’arte, come spesso invece assistiamo nelle delocalizzazioni delle produzioni manifatturiere.

Questo seppure importante, è solo un primo passo, un giusto risarcimento alla Città per lo schiaffo subito quando nel dicembre 2019 furono sospese a tempo indeterminato tutte le attività del Museo, al quale seguirono i primi licenziamenti, definendo, cito testualmente, “superflue ed inutili le postazioni lavorative” collegandoli addirittura al vincolo pertinenziale, che se rimosso avrebbe fatto rivalutare la possibilità di reimpiego.

Oggi, si possono e si debbono aprire nuovi scenari relativi alla riapertura del Museo, anche dopo l’avvenuta reintegrazione del Cda effettuata dal Prefetto di Pistoia, il Protocollo d’intesa con la Regione Toscana e la disponibilità già a suo tempo manifestata dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

Il Museo deve riaprire, essere di nuovo fruibile con attività di rilievo culturale e sociale, dalla sanità alla disabilità, dalla didattica a eventi culturali per l’editoria.

Perchè tutto questo avvenga, però è necessario, che chi è stato ingiustamente ed in modo discriminatorio licenziato riprenda il proprio posto, per mettere a disposizione competenza e professionalità. Questo a prescindere dall’iter giudiziario delle cause di lavoro.

Adesso il Comune di Pistoia, ha davvero l’occasione per riprendere in mano la situazione, rilanciare l’iniziativa in una prospettiva di sistema, riaprendo il Museo Marini anche attraverso il reimpiego dei lavoratori licenziati".

Lo dichiara Daniele Gioffredi, Segretario Generale Cgil di Pistoia

Fonte: Cgil Pistoia

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