Aspd Montelupo si mobilita per i ragazzi che rientrano in palestra dopo il contagio
Lo sport è di tutti e per tutti. Questo è il principio che regola qualsiasi ente promozionale sportivo o federazione accreditata.
E’ il principio fondamentale per cui ogni individuo di qualsiasi età possa essere messo nelle condizioni di poterlo praticare in ogni momento della propria vita.
Ma è davvero così? Oppure qualcosa sta cambiando ... si, ma forse in peggio.
Lunga infatti è la trafila per coloro che hanno affrontato il contagio da COVID 19, cosa buona e giusta se servisse a certificare le buone condizioni di salute per i bambini che vogliano riprendere le attività agonistiche dopo la convalescenza.
Certificare di essersi “negativizzati” giustamente non basta.
Per riprendere gli allenamenti il protocollo obbliga a sottoporre i soggetti a visite specialistiche che ne garantiscano la ripresa fisica senza conseguenza post-contagio.
Prenotare le visite significa una spesa dai 200 euro che in alcuni casi arrivano quasi a raddoppiare, totalmente a carico della famiglia.
Come associazione polisportiva che da anni promuove la cultura dello sport in tutte le sedi e occasioni possibili, come possibilità di crescita personale, formazione sociale e benessere fisico che appassiona centinaia di atleti che vivono di sport che, nonostante il periodo, hanno continuato ad allenarsi nei modi più disparati, all’aperto on-Line , singolarmente, a distanza pur di coltivare la propria passione, l'Aspd Montelupo pone questa domanda: è giusto che un atleta debba sostenere un costo così oneroso per tornare all’attività.
È davvero educativo, corretto , sportivo consentite di far ripartire coloro che possano sostenere il costo di queste visite e lasciare indietro chi non può farlo?
In questo periodo di pandemia, cassa integrazione, attività chiuse, licenziamenti molte famiglie sono in difficoltà, questo prezzo devono davvero pagarlo i bambini, gli atleti a cui e stato insegnato per anni che lo spor è per tutti?
Non è un problema secondario, attenzione!
I ragazzi stanno subendo gravi conseguenze delle distanze forzate, nelle relazioni personali, nella scuola perfino nello sport, ma questa ingiustizia pensiamo sia eccessiva.
Sarà la scelta a cui le famiglie rinunceranno, sarà il motivo per cui molti non si riiscriveranno nelle palestre e forse abbandoneranno lo sport, è davvero questo il prezzo che vogliamo far pagare ai nostri atleti?
L'ASPD Montelupo guidata dal Presidente Elio Canzano, impegnato da sempre nelle sfide sociali che riguardano la sfera giovanile , rappresenta una modesta realtà territoriale, che crede fortemente nel valore sociale della propria mission da cui possa partire un cambiamento che possa dare un aiuto concreto anche parziale ai suoi atleti.
Questo momento, seppur difficile, deve servire per migliorare il sistema attraverso una collaborazione e la forte volontà di tenere il più possibile i ragazzi nelle palestre.
È un compito morale quello di non voltare loro le spalle e far sentire la loro voce!
A tal proposito l'associazione si sta adoperando affinché tali osservazioni arrivino anche nelle sedi istituzionali quali comuni e assessorati del territorio cui verrà sottoposta la questione e che certamente sposeranno questa nobile causa.
Fonte: ASPD Montelupo