gonews.it

Tonnellate di borse di plastica prodotte a Montemurlo, denunciato imprenditore cinese

L'azione congiunta della polizia municipale di Montemurlo, Roma, Napoli e Arpat ha portato alla scoperta, nella zona industriale di Bagnolo a Montemurlo, di una fabbrica che produceva e distribuiva borse in plastica illegali. La fabbrica produceva 10 tonnellate di shopper fuori legge alla settimana per oltre 500 tonnellate l’anno. Si tratta della prima operazione su un impianto di produzione illegale di borse in plastica portato a termine in Italia.

L'azienda, in piena attività, estesa su una superficie oltre 1000 metri quadri e composta di sei impianti di lavorazione di diverse tipologie di sacchetti- tutti non conformi alle certificazioni di legge – è risultata fuori legge anche rispetto alle norme in materia di emissioni in atmosfera.

Al titolare – un cittadino cinese con regolare permesso di soggiorno – in violazione del Codice dell’Ambiente è stato sequestrato un quantitativo di dieci tonnellate di buste di plastica non a norma e gli è stata elevata una multa pari a 5 mila euro per ciascuna vendita effettuata (il totale della sanzione sarà determinato dal conteggio delle fatture acquisite). L’imprenditore è stato inoltre deferito alla Procura della Repubblica per non aver rispettato le prescrizioni di legge sulle emissioni in atmosfera per tale tipologia di impianti.

L’operazione è nata dalla collaborazione tra la polizia municipale di Roma - NAD Nucleo Ambiente e Decoro - e quella di Napoli – UOTA Unità Operativa Tutela Ambientale - che da oltre un anno sono impegnate in un’intensa attività di accertamento sulla vendita e distribuzione di shopper illegali a Napoli e Roma e si colloca nell’ambito del Protocollo di intesa in essere con la Commissione Bicamerale di inchiesta sugli eco-reati collegati al ciclo della gestione dei rifiuti. Durante le ispezioni condotte negli esercizi napoletani di vendita al dettaglio di generi non alimentari della zona di Gianturco, gli agenti del Reparto di Tutela Ambientale di Napoli hanno individuato un documento di trasporto da cui è stato possibile ricostruire la filiera di fornitura che da subito è risultata imponente sia in termini di quantità prodotte che di estensione geografica e che ha condotto all’identificazione della fabbrica di Montemurlo.

«La lotta all'illegalità economica e agli eco-reati rappresentano ormai da molti anni una priorità nell'azione di controllo svolta dalla polizia municipale di Montemurlo e questa importante operazione congiunta con le polizie locali di Roma, Napoli e Arpat ne è la testimonianza tangibile. - sottolinea il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai – È nostro dovere tutelare la salute pubblica e l'ambiente dove viviamo ed in questo senso i controlli della polizia municipale sono costanti. Montemurlo è da sempre un territorio accogliente con chi fa impresa in maniera eco - sostenibile e rispettosa dei diritti dei lavoratori, ma inflessibile con chi pensa di arricchirsi sulla pelle degli altri. Questo modello di sviluppo non ci appartiene e lo combatteremo con forza»

Gli elementi documentali acquisiti nel corso dell’operazione hanno consentito di ricostruire una fitta rete di distribuzione che dalla fabbrica di Montemurlo si diramava a nord e sud della penisola e sulla quale sono in corso ulteriori accertamenti e verifiche.

Per Stefano Melani, ispettore della Polizia Locale di Montemurlo, “Grazie alla condivisione delle informazioni e alla fattiva collaborazione in essere con colleghi di Napoli e Roma abbiamo raggiunto un risultato importantissimo per assicurare ai cittadini legalità, tutela dell’ambiente e della salute”. I comandanti delle Polizia Locali di Montemurlo, Roma e Napoli sono concordi nell’evidenziare l’importanza dello scambio informativo e dell’azione di rete svolta dai rispettivi organi specialistici che hanno maturato competenze di particolare rilievo, dimostrando di saper interagire in maniera efficace per seguire filiere di illegalità nel settore ambientale che interessano i territori di più regioni. «Un plauso al lavoro e all'impegno della nostra polizia municipale che, prima in Toscana, porta a termine un'importante indagine in tema di illegalità economica ed ambientale nell'ambito della produzione di buste in plastica.- concludono il sindaco e l'assessore alla polizia municipale, Valentina Vespi - Un costante lavoro di indagine e controllo del territorio portato avanti in sinergia con le altre forze di polizia del territorio, che ancora una volta ha dato ottimi risultati per la sicurezza e la tutela dei cittadini e del tessuto economico sano».
Fabiana Masi

Exit mobile version