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Il Tar respinge il ricorso della Fondazione Marino Marini: le opere restano a Pistoia

La sentenza del Tribunale  amministrativo regionale per la Toscana respinge il ricorso della Fondazione Marino Marini, che aveva impugnato il vincolo di pertinenza posto dalla Sovrintendenza sulla collezione delle opere di Marino Marini esposte nel Palazzo del Tau di Pistoia.

Il ricorso è stato giudicato infondato e, pertanto, respinto dal Tar, che ha confermato l’esistenza del vincolo di pertinenza tra le opere del Maestro e la collocazione pistoiese.

Il Comune di Pistoia ha sostenuto l’esistenza di un indissolubile legame tra la città e la collezione di Marini attraverso l’incarico legale affidato all’avvocato Francesca Dello Strologo, che nell’udienza di merito del febbraio scorso, ha sostenuto questa posizione.

Un’unione a tutela della quale la Soprintendenza, organo periferico del Mibact, aveva posto un vincolo di pertinenza, contro cui, appunto, si era mossa la Fondazione Marino Marini ricorrendo al Tribunale amministrativo regionale.

«Il ricorso è infondato e deve, pertanto, essere respinto». E’ questo il passaggio-chiave che, nella giornata odierna, porta una notizia particolarmente attesa ed importante per la città di Pistoia: il Tar della Toscana ha detto di “no” al ricorso che era stato presentato dalla “Fondazione Marino Marini” sul vincolo pertinenziale che riguardava la richiesta di ricongiungere nella struttura di San Pancrazio a Firenze le opere del maestro che, invece, sono custodite all’interno del palazzo del Tau come da espressa volontà espressa dalla vedova di Marino, Mercedes Pedrazzini, in un atto notarile che risale al 1983.

Oltre alla questione del vincolo di pertinenza, c’è poi una ulteriore questione presente nel dispositivo del Tar. Si tratta del decreto con cui la Soprintendenza archivistica aveva dichiarato di interesse storico e artistico l’archivio documentale della Fondazione Marino Marini, anche questo impugnato dalla Fondazione stessa al Tar.  In questo caso, il Tribunale ha accolto i rilievi formali sollevati dalla Fondazione, disponendo il rinnovo della procedura di adozione di questo ultimo decreto da parte della Soprintendenza archivistica. Si tratta di una questione formale, non di merito.


Il sindaco Tomasi: "Pistoia e Marini indissolubilmente legati”

«Una prima importante battagli vinta dalla nostra città – commenta il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi –  Pistoia e il Maestro sono indissolubilmente legati. Lo abbiamo sostenuto fin dall’inizio di questa vicenda. Un anno fa ero a Roma, dal Capo di Gabinetto del Ministro Franceschini, proprio per tutelare il nostro patrimonio culturale e sottolineare questo profondo legame tra il Maestro e la sua, la nostra, città».

Il Comune, da tempo ormai, si è reso disponibile a prendere in carico il museo Marini attraverso un comodato d’uso gratuito, al fine di riaprirlo e restituirlo alla città e ai visitatori. «Questa Amministrazione – ricorda il sindaco - è disposta a mettere i soldi per la guardiania, a prendere la direzione artistica del Museo e ci siamo già resi disponibili anche a realizzare alcuni interventi migliorativi della struttura. Stiamo inoltre lavorando per una valorizzazione dell’opera del Maestro attraverso il Piano strategico della cultura. Stiamo aspettando, da tempo, le risposte della Fondazione. È chiaro che il Comune sta creando tutte le condizioni per la riapertura, ma senza l’atto firmato dalla Fondazione non è possibile procedere. Adesso che il Tar ha respinto il ricorso della Fondazione, auspichiamo possano esserci risposte positive. Abbiamo istituito, lo voglio sottolineare, il sistema museale provinciale e presto chiamerò il Presidente della Regione, Eugenio Giani, per proseguire il lavoro intrapreso attraverso il protocollo firmato con la Regione sul Marino Marini. Tutti quanti dobbiamo lavorare per la valorizzazione delle opere».

La consigliera regionale Fratoni

«Si tratta di una vittoria che ripristina la verità e sancisce l'indissolubile legame di Marino con Pistoia - ha detto la consigliera regionale del Partito Democratico, Federica Fratoni, che fin dall’inizio della querelle intorno al museo pistoiese si è spesa in prima persona per cercare di arrivare ad una soluzione positiva per la città – la sentenza è molto limpida, soprattutto in alcuni concetti fondamentali che è utile analizzare. Il primo è che il Tar scrive, nero su bianco, come vada “disincentivato lo smontaggio delle opere d’arte per incrementare il commercio di singoli pezzi e l’improprio inserimento di essi in ambienti alieni; filosofia che sta portando, negli ultimi anni, a politiche di “restituzione” ai luoghi di origine di beni trasferiti in passato”. Il secondo è che si pone in evidenza l’errore della Fondazione di far riferimento all’inserimento delle opere di Marino Marini esclusivamente nel sistema museale nazionale quando, invece, la sua valorizzazione può essere assicurata anche dall’entrata nel sistema museale regionale: ecco perché risulta fondamentale il protocollo d’intesa già firmato ad inizio 2020 con la Regione Toscana che, con la sua costituzione in giudizio, ha sicuramente irrobustito la posizione del Ministero per i Beni Culturali.

Il terzo aspetto, il più importante, è che, nel rigetto del ricorso, si evidenzia come non ci siano motivazioni concrete che fanno propendere per una preferenza della vedova Marini a favore di una sistemazione a Firenze delle opere che, tutt’oggi, sono a Pistoia. Esattamente l'opposto sulla base degli atti a disposizione. Da qui si evince che bisogna rispettare la volontà espressa, a suo tempo, da Marina, ovvero quella di assicurare alla struttura pistoiese un ruolo centrale di supervisione e controllo, anche sulla realtà fiorentina.

Alla luce di questi passaggi, ritengo che si sia di fronte ad una operazione di verità totale su una vicenda che è stata vissuta come un vero e proprio sopruso ai danni della comunità. Adesso, di fronte a questa sentenza, il sindaco e l’amministrazione comunale di Pistoia non hanno più argomenti per restare silenti. Assumano l'iniziativa per addivenire, quando sarà possibile in base all'evoluzione della situazione sanitaria, alla riapertura del museo e alla ripresa di tutte le attività ad esso collegate. Un ultimo pensiero per i dipendenti: mi auguro possano, anche in virtù di questa pronuncia, tornare presto al proprio posto di lavoro, riprendendo la preziosa opera di conservazione e divulgazione di questo straordinario patrimonio artistico».

Galligani, consigliere comunale FDI Pistoia: "Nuovo punto di partenza"

Il tentativo di portare via da Pistoia le opere del Maestro si scontra quindi non più soltanto con la Città stretta intorno al Sindaco e contro le numerose personalità culturali che hanno preso posizione (ricordiamo la visita dal Direttore degli Uffizi Eike Schmidt un anno fa, che espresse forte contrarietà a questo spostamento), ma anche contro una Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale.

Questa sentenza deve rappresentare un nuovo punto di partenza per la valorizzazione di Marino a Pistoia: il Comune, oltre ad essersi dotato, per la prima volta, di un sistema museale provinciale, ha messo a disposizione la Guardiania, la Direzione Artistica e le risorse necessarie per rilanciare il Museo, oltre ad aver effettuato già due sopralluoghi per gli ultimi ritocchi migliorativi.

Con buona pace delle opposizioni che, manifestando una disinformazione disarmante, accusavano il Comune di essere "inerte".

Zona Arancione a parte, la Fondazione Marino Marini non può più perdere tempo: l'Amministrazione attende risposta alla bozza di Comodato proposta, qualora si protraessero le tattiche dilatorie invitiamo il Sindaco a chiedere l'intervento del Prefetto.

Fonte: Ufficio Stampa

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