Bonifica ex marmeria, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Casciana Terme Lari
Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso in appello del Comune di Casciana Terme Lari e individua nel curatore fallimentare che detiene l’Ex Marmeria Lenzi il soggetto a cui spetta la bonifica del sito. La sentenza mette un punto dopo anni di battaglie che il Comune ha portato avanti affinché l’area, un tempo sede delle attività della Edil Blu (oggi fallita), fosse messa in sicurezza sia dal punto di vista ambientale che sanitario, vista la presenza di inquinanti come amianto accertati da USL ed ARPAT e dallo stato di incuria e degrado che è impossibile non notare attraversando Via Dante Alighieri, dove sorge l’immobile.
E’ dal 2014 infatti che il Comune si è impegnato direttamente per arrivare ad una risoluzione del problema a tutela della salute e dell’incolumità dei propri cittadini.
“Di fronte alla necessità di bonificare quest’area - spiega il Sindaco Mirko Terreni - nel tempo abbiamo cercato punti di incontro con la curatela, che sempre ha respinto al mittente le richieste di intervento; abbiamo quindi deciso di intervenire dando un incarico ad un legale, ma la controparte mai si è resa disponibile ad assumersi le proprie responsabilità neppure quando come Comune abbiamo chiesto l’intervento di Arpat e Azienda USL che hanno accertato la necessità della messa in sicurezza dal punto di vista ambientale del sito.”
Nel 2018 quindi il Sindaco ha emesso una propria ordinanza con cui ha intimato di provvedere alla bonifica dell’area; anche di fronte a questo ulteriore atto, la curatela si è rifiutata di provvedere ed anzi ha impugnato l’atto sindacale di fronte al TAR. Impugnazione peraltro che è stata accolta dal Tribunale amministrativo.
“Nonostante la sentenza del TAR - prosegue il Sindaco - eravamo consapevoli e certi delle nostre ragioni. Abbiamo quindi deciso di ricorrere in appello al Consiglio di Stato. Tale organo ha dato pieno riconoscimento alle motivazioni addotte dall’Ente e alle richieste avanzate con l’ordinanza emessa nel 2018. Il sito infatti era, ed è, in completo stato di abbandono, per di più con la presenza di amianto e altri rifiuti.”
Il tribunale, con l’ultima e definitiva sentenza, chiarisce infatti che, in qualità di detentore dell’immobile inquinato, è il curatore fallimentare ad essere obbligato a mettere in sicurezza i rifiuti e a rimuoverli, avviandoli allo smaltimento o al recupero, specificando tra le altre cose che l’abbandono dei rifiuti e in generale l’inquinamento costituiscono esternalità negative di produzione, diseconomie esterne generate dall’attività d’impresa, i cui costi di gestione quindi ricadono sui creditori dell’imprenditore fallito.
“Abbiamo appreso davvero con soddisfazione questa notizia perché ci ripaga da anni di battaglie che abbiamo fatto per vedere tutelato il diritto alla salute dei nostri cittadini e il decoro di Casciana Terme, interessi, il cui costo, certo non era accettabile fosse fatto ricadere sulle tasche della comunità. Ora è necessario che la curatela provveda subito alla messa in sicurezza dell’Ex Marmeria dal punto di vista ambientale - conclude il Sindaco - per eliminare tempestivamente e in modo definitivo l'amianto, i rifiuti e il conseguente degrado presente nel sito.”
Fonte: Comune di Casciana Terme Lari - Ufficio stampa