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Cassa di espansione dei Renai, al via i lavori del primo lotto

Partono i cantieri per la realizzazione del primo lotto della cassa di espansione dei Renai, a Signa, alle porte di Firenze, una delle opere considerate strategiche per ridurre il rischio alluvioni non solo a Signa, ma in un’ampia porzione di territorio che comprende anche Firenze, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino. La consegna dei lavori alla ditta che si aggiudicata la gara (costo complessivo dell’intervento 13,2 mln di euro) è avvenuta lo scorso 4 febbraio.

Oggi a Signa la conferenza stampa organizzata dalla Regione alla quale hanno partecipato il presidente Eugenio Giani, l’assessora all’ambiente Monia Monni, il sindaco di Firenze Dario Nardella, di Signa Giampiero Fossi, di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi e il presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno Marco Bottino.

La cassa di espansione dei Renai è inserita, tra le opere finalizzate alla mitigazione del rischio idraulico, nel Piano di Bacino del Fiume Arno-Stralcio Rischio Idraulico. Dopo un complesso iter, nel luglio 2012 si è conclusa la Via (Valutazione di impatto ambientale), la quale, in considerazione della dovuta attenzione al contesto territoriale, ambientale, sociale e economico interessato, ha previsto la necessità di indagini ambientali. Nel 2014 è stato approvato il progetto esecutivo ed è indetta la gara di appalto. Le analisi ambientali hanno rilevato la presenza di inquinanti, con la conseguente necessità di provvedere alla bonifica la cui certificazione avviene il 31 luglio 2020. Il 1 ottobre 2020 viene firmato il contratto con l’impresa appaltatrice; il 4 febbraio scorso la consegna dei lavori, che hanno una durata prevista di 1035 giorni, cioè circa 2 anni e 10 mesi.

La cassa d'espansione dei Renai, integrata all'interno del Parco dei Renai sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico, insiste su un’area di 195 ettari per un volume massimo di invaso stimato in 11.080.000 metri cubi. La presa dell’opera idraulica si colloca nel tratto terminale del Bisenzio, dove quest'ultimo confluisce nell'Arno e ne risente prevalentemente del rigurgito. La cassa è strategica ai fini della regimazione delle piene dell'Arno ed è una delle principali tra quelle originariamente previste dal Piano di Bacino.

L’intervento, che ha un costo totale di 13,2 mln di euro, prevede anche la riprofilatura della sponda sinistra del Bisenzio e la stabilizzazione del fondo alveo, la costruzione degli argini della cassa a quota 38 metri sul livello del mare, la realizzazione dell'opera di presa del tipo a argine fusibile, il manufatto di scarico con paratoia regolabile con i relativi organi elettromeccanici e gli scarichi di esaurimento ed il collegamento dei laghi presenti nell'area.

E’ inoltre prevista la realizzazione, a quota di sicurezza, del nuovo ponte di accesso all'area, la demolizione del vecchio ponte e il rialzamento della circonvallazione di Signa. Il nuovo Ponte ha una luce di 77 metri con impalcato in cemento armato precompresso con cavi post-tesi sostenuto da un sistema di sospensione metallico con archi e pendini. I lavori saranno realizzati con una particolare attenzione alla salvaguardia della biodiversità della fauna e della flora presenti nel Parco dei Renai e saranno condotti in modo da permettere la continuità delle attività lavorative e ricreative che normalmente sono presenti nella zona.

Il progetto è stato inoltre adeguato alle prescrizioni in materia di salute e sicurezza a seguito dell’emergenza Covid-19 e prevede la presenza del Tutor di cantiere, figura strategica per supportare le imprese e tutti i lavoratori, in particolare i rappresentanti del lavoratori per la sicurezza, che opereranno in questo grande cantiere. La direzione dei lavori è affidata al Genio Civile Valdarno Centrale della Direzione Difesa del Suolo della Regione Toscana.

Giani ai Renai: “Via alla cassa di espansione più importante della Toscana”

“Siamo qui a porre la prima pietra di quella che si appresta a diventare la cassa di espansione più importante della Toscana per l’equilibrio idrogeologico che creerà in quest’area così strategica”.
E’ questo il giudizio espresso dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in occasione della posa della prima pietra del primo lotto della cassa di espansione dei Renai, nel comune di Signa, alla confluenza del Bisenzio nell’Arno.

“Con questo intervento – ha poi spiegato Giani – cogliamo tre obiettivi: valorizziamo e rendiamo più fruibile il parco dei Renai, possiamo dare quindi il via alla realizzazione del ponte tra Signa e Lastra a Signa, infine otteniamo l’utilità diretta di riuscire a regimare le acqua del Bisenzio e dell’Arno, creando un serbatoio capaci di contenere 11 milioni di metri cubi d’acqua, più del doppio della capacità della pur importante cassa di espansione di Roffia. Siamo cioè di fronte ad un’opera destinata a cambiare l’assetto idrogeologico dell’area fiorentina, che servirà a prevenire le alluvioni e i danni alle persone e alle cose”.

L’intervento, realizzato dall’impresa TMG di Sondrio, durerà quasi tre anni e ha un costo di 13,2 milioni di euro. La superficie interessa un’area molto vasta, di 195 ettari.

“Voglio infine ringraziare – ha concluso il presidente – l’assessora regionale all’ambiente, Monia Monni e il direttore regionale del settore, Giovanni Massini, che in questi primi mesi di presidenza sono coloro insieme ai quali ho fatto più cose. Con concretezza ed efficienza sono riusciti a fare molte opere a servizio dei cittadini”.

Monni: ”Siamo di fronte ad un’opera strategica"

“Quella di oggi è una grande soddisfazione personale perché questo è il mio territorio di origine e perché nel 2002, quando fu firmato l’Accordo di programma con cui si pianificava quest’opera, io ero assessora al Comune di Campi. Finalmente, dopo tanti anni diamo avvio a questa realizzazione fondamentale e strategica sia per il Bisenzio che per l’Arno. L’intervento terrà conto che siamo nell’area delicata del Parco dei Renai e ci muoveremo quindi nel rispetto della biodiversità e della funzione ecologica del Parco”.

E’ questo il parere dell’assessora regionale all’ambiente e alla difesa del suolo, Monia Monni, che ha posto la prima pietra del primo lotto della cassa di espansione dei Renai, nel comune di Signa.

“Il Parco – ha assicurato – continuerà a funzionare, insieme alle sue attività. L’opera aumenta la sicurezza di un’area molto vasta della Piana e porta beneficio anche alla stessa città di Firenze. Un ringraziamento particolare va al Comune di Signa che mette a disposizione un’area vastissima, di 195 ettari per garantire a tutti, cittadini ed imprese, la sicurezza in un territorio che va ben oltre i confini comunali”.

“Siamo orgogliosi di poter inaugurare - ha aggiunto il sindaco di Signa, Giampiero Fossi - i lavori di un’opera così importante. Con questa operazione mettiamo a disposizione di Firenze e dell’area Fiorentina una parte consistente del nostro territorio in un’ottica di servizio in favore dello sviluppo di tutta la Città metropolitana. Si tratta anche di un punto fermo su un gradino importante delle nostre priorità, ossia la sicurezza idrica di Signa. Questa operazione garantisce la solidità del parco dei Renai permettendo un pronto riflusso delle acque dopo ogni inondazione. Un passo in avanti ulteriore su tutti quei lavori sui quali siamo ampiamente impegnati per la messa in sicurezza del territorio di Signa. Grazie a questo intervento, eventi come quello del 1966 non si ripeteranno. Voglio ringraziare la Regione Toscana e il Genio Civile per il grande impegno dimostrato in favore della sicurezza del nostro territorio”.

Fonte: Regione Toscana

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