Anziano di Castelfiorentino dimesso dal 118 senza avvertire i parenti. L'Asl: "C'è stata comunicazione"
Un anziano di Castelfiorentino di 92 anni si è sentito male alle 13.30 di martedì 16 febbraio. L'uomo ha avuto una crisi epilettica con convulsioni, seguita da uno scompenso cardiaco. Chiamato il 118, la Misericordia di Castelfiorentino lo ha portato in ospedale a Empoli.
La famiglia non ha più ricevuto notizie dell'uomo fino alle 18 quando una dottoressa, definita 'molto gentile', ha avvisato i familiari: ha detto loro che dovevano essere ripetute le analisi e che sarebbero stati fatti degli esami, poi col neurologo si sarebbe deciso se dimetterlo o ricoverarlo. In questo frangente la famiglia ha saputo della crisi e dello scompenso.
Alle 22 la famiglia è in casa, non ha ancora ricevuto aggiornamenti. Suona alla porta un volontario della Pubblica Assistenza di Montespertoli dicendo che il nonno è stato dimesso e portandolo in casa. L'uomo al momento della partenza alle 13.30 aveva bagnato i pantaloni con l'urina e, alle 22, era senza mutande e pantaloni, ma con un pannolone addosso e con una semplice coperta data dai volontari montespertolesi. Era cosciente e stava bene, per quanto può star bene un anziano dopo uno scompenso: la dizione non era precisa, ma era in grado di intendere e volere. Sul referto non c'era scritto né quali medicine dovesse prendere, né se andava aumentato il dosaggio.
Ora sta bene. La nipote afferma di aver provato a contattare il numero da cui era stata chiamata alle 18 di ieri, lo ha fatto più volte ma senza risposta. Si ritiene fortunata di esser stata in casa al momento del ritorno del nonno perché se fosse avvenuto di giorno, l'anziano sarebbe potuto rimanere al freddo fuori senza trovare nessuno in casa.
Sempre la nipote riporta che non è il primo caso a Castelfiorentino: tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre 2020 era successa una cosa simile a una parente sempre a Castello, ma in pieno giorno.
La risposta dell'Asl Toscana Centro
Dalla direzione sanitaria dell'Asl Toscana Centro sono state spiegate le procedure effettuate per le dimissioni del signor Virgilio.
"La dottoressa che ha seguito il decorso del paziente ha chiamato per due volte la nipote. La prima per capire il dosaggio del farmaco che prendeva il nonno durante la sua terapia, la seconda per avvertire che stava aspettando una consulenza scritta del neurologo. Nella seconda telefonata era già stato accordato che il paziente sarebbe già stato riportato. In più, nella cartella clinica consegnata c'erano già le informazioni in merito alla terapia".
In merito al ritorno a casa dell'anziano, dalle 18 annunciate alle 22, "non è di peso all'azienda". Ci sono stati dei problemi organizzativi che non hanno consentito il ritoro a casa per tempo.
Infine, per i problemi di urina dell'anziano l'Azienda smentisce che si sia trattato di una trascuratezza. "L'uomo è stato trasportato con una coperta ma non per noncuranza". "La persona durante il periodo di pandemia non viene abbandonata, anzi la comunicazione è stata rafforzata in questo momento", conclude l'Asl.