Il Sicobas bussa alle porte dei committenti della Texprint
Il Sicobas bussa alle porte dei committenti. A partire da oggi, 13 febbraio, il sindacato ha deciso di estendere lo stato di agitazione e le iniziative sindacali, che proseguono da quasi un mese, anche a tutte le società committenti della Texprint. Siamo andati a chiedere conto anche ai Pronto Moda del Macrolotto che commissionano i tessuti alla stamperia, dei diritti negati in questi anni. Cogliamo positivamente e condividiamo le recenti dichiarazioni della FILCTEM CGIL in cui si è ribadita la necessità di colpire i committenti e “mirare alla testa” per interrompere la catena dello sfruttamento. È l'ora che chi si serve, anche indirettamente del lavoro ipersfruttato venga richiamato alle proprie responsabilità. Per questo motivo oggi 13 Febbraio si è protestato anche in via della Toscana, all'interno della campagna 8x5, per denunciare il sistema perverso degli appalti delle commesse, dove le tariffe “vantaggiose” si basano sulla negazione sistematica dei diritti di chi è costretto a lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni.
I lavoratori della TEXPRINT hanno ripreso lo sciopero a oltranza davanti ai cancelli dalle 7:00 di mattina di ieri, 12 febbraio. Il picchetto continua dopo aver passato in strada la notte più fredda dell'inverno, tra pioggia e neve.
L'azienda, dopo due settimane di trattative ha rotto il tavolo rimangiandosi l'ipotesi di accordo costruita durante gli incontri con il sindacato e i delegati dei lavoratori.
Mentre proseguono le inchieste e gli arresti per sfruttamento nel distretto, sono ancora i lavoratori stessi a combattere la battaglia più difficile e coraggiosa.
Fonte: Si Cobas Firenze