Assotir e gli oltre 100mila euro di multe in Fi-Pi-Li durante il lockdown: "Vogliamo risposte"
Fioccate multe per eccesso di velocità sulla Strada di Grande Comunicazione Fi-Pi-Li, elevate nei confronti di imprese di trasporto merci associate ad Assotir. Le multe risalgono ai mesi del lockdown di marzo 2020. Per l’esattezza sono 1249 le sanzioni, che hanno coinvolto 92 associati Assotir, per un totale di 110.539,88 euro.
È Assotir, nella sede del Gruppo Valiani con cui collabora, a denunciare la situazione che si è creata nei confronti della Città Metropolitana di Firenze poiché tutte le multe elevate verso gli associati, sono scattate nei tratti di Lastra a Signa e Montelupo Fiorentino. Presenti questa mattina nella sede Valiani a Santa Croce sull’Arno Alessandro Valiani, general manager dell’azienda Santacrocese, Alessandro Manzi responsabile infrastrutture e mobilità Assotir nazionale e Claudio Donati, segretario generale Assotir. Hanno partecipato all’incontro anche trasportatori di aziende locali coinvolti nelle multe tra cui Dm Trasporti, Bp Logistica, GMP Pucciarelli Mauro.
Il centro della questione ruoterebbe intorno a vari punti tra i quali la riattivazione di due autovelox e il limite di velocità, contestati dall’azienda non in ottica di sicurezza stradale ma di un presunto mancato avviso, come sottolineato dai presenti. Il tutto durante mesi in cui sulla Fi-Pi-Li l’utenza era notevolmente ridotta e, ad essere presenti quasi in esclusiva con i molti posti di lavoro temporaneamente sospesi, erano i trasporti merci.
"Durante la fase del primo lockdown a un certo punto i trasportatori, che erano gli unici a girare e per i quali sono state spese grandi parole di elogio dal momento che hanno mantenuto il tessuto economico e l’approvvigionamento delle merci nel Paese, si sono visti recapitare centinaia di multe perché due autovelox su tredici installati sulla Fi-Pi-Li, si sono attivati mentre prima non funzionavano" ha dichiarato Alessandro Manzi, responsabile infrastrutture e mobilità di Assotir Nazionale. Sui limiti di velocità, Manzi ha continuato: "La vicenda non è chiara, proprio per questo chiederemo accesso agli atti per capire cosa è successo. Prima del periodo di lockdown e anche immediatamente dopo, come confermatoci dalla stessa Città Metropolitana, questi autovelox o erano spenti oppure erano tarati a 90 Km/h. Un camion deve andare a 70 Km/h, va da sé che il trasportatore a cui non viene comunicato prende la multa". "Sulla sicurezza non si deroga – ha proseguito ancora Manzi – ma ci devono spiegare cosa è successo. Perché prima il trasportatore andava a 90 e non prendeva la multa? Proprio in quel momento c’è stata la taratura? Così sembrerebbe dalle sanzioni da noi analizzate”. Le multe hanno iniziato ad arrivare dall’8 marzo 2020 fino al 14 maggio 2020.
In ordine cronologico, Assotir ha sollevato per la prima volta la questione delle multe in Fi-Pi-Li il 16 luglio 2020, richiedendo un incontro con il sindaco di Firenze Dario Nardella. Il 29 luglio 2020 si è svolto un incontro in Città Metropolitana di Firenze tra una delegazione di Assotir Toscana, il Capo di Gabinetto del sindaco Giovanni Bettarini, Giacomo Cucini consigliere alla polizia locale metropolitana e il dirigente addetto alla gestione degli autovelox, Otello Cini. Come da accordo, Assotir l’8 settembre ha inviato un primo file contenente le multe al dirigente Cini. Dal 10 settembre 2020, come spiegato ancora dall’azienda di trasporti, il sindaco Nardella è stato invitato per altri tre incontri, compreso l’ultimo sollecito del 23 dicembre scorso.
"Dall’incontro del 29 luglio è nata l’esigenza da parte della Città Metropolitana di conoscere meglio i contenuti della vicenda e abbiamo inviato tutti i dati in nostro possesso – ha sottolineato Claudio Donati, segretario generale Assotir-. Dopodiché più niente, salvo il fatto che pensavamo di poter parlare con il sindaco Nardella nel convegno Assotir di settembre, ma non gli fu possibile essere presente per impegni di lavoro. Con lettere formali abbiamo chiesto altri due incontri, non ci sono state risposte. Per questa ragione oggi abbiamo lanciato una duplice proposta: da un lato ci siamo rivolti ai nostri legali per l’accesso agli atti, per capire la legittimità delle multe nei due autovelox. Dall'altro, sulla questione generale delle difficoltà di viabilità sull’asse Fi-Pi-Li, pensiamo di mettere in campo presto un’iniziativa di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa criticità".
Quest'ultimo punto è stato affrontato anche tramite le testimonianze dei trasportatori presenti, "se si vuole andare avanti col poco lavoro che è rimasto, vanno sistemate le strade". Ma il principale scoglio da superare nella vicenda, per l’azienda, sarebbe "la mancanza di rispetto della nostra categoria, abbiamo sollevato un problema, potevamo ricevere una risposta negativa ma meritavamo comunque una risposta, cosa che non è avvenuta ed è inaccettabile. Con l’aggravante che le multe si collocano nel lockdown nazionale, dove i trasportatori sono stati inseriti tra gli eroi della Nazione. Questa sorpresa di aver accumulato in quei giorni oltre 1000 multe ha della beffa, oltre al danno".
"Credo che il settore abbia bisogno di maggiore dignità che gli renda merito dell’impegno e del servizio che svolge per l’approvvigionamento merci – ha aggiunto Alessandro Valiani-. È necessario da parte degli enti un tavolo di collaborazione, aprire confronti sulle varie tematiche dalla carenza delle infrastrutture alla mancanza di autisti. C’è necessità di un approccio diverso". Su questo punto ha ribattuto Donati: "I rapporti con la Regione risultano positivi nell’ottica del lavoro e la proposta di Assotir sul Tavolo regionale per la regolarità del trasporto ha la possibilità di andare avanti".
Associati e azienda vogliono dunque vederci chiaro. "Su questa storia degli autovelox c’è una linea sottile tra la sicurezza e l’esigenza di cassa dell’ente. Noi non vogliamo velocità diverse dal codice della strada, vogliamo che le cose siano chiare" ha concluso Claudio Donati. Oltre all’annunciata protesta nel rispetto delle norme anti Covid, "quello che chiediamo alla Città Metropolitana di Firenze è di spiegarci cosa è successo – ha rimarcato Manzi - dal momento che oggi, nonostante più solleciti da parte nostra, non c’è stata data risposta".
Margherita Cecchin